Raffaele Sarnataro

L’indagine OCSE PISA definisce il benessere degli studenti

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Nov 152017
 

L’indagine OCSE PISA definisce il benessere degli studenti

Ogni tre anni l’OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) conduce un’indagine denominata PISA (Programme for International Student Assessment), sui quindicenni di diversi paesi  del mondo per valutare se, alla fine del percorso scolastico obbligatorio, hanno acquisito le conoscenze e le competenze necessarie per una piena partecipazione alla vita delle società attuali. Quella del 2015 è la sesta edizione e ha l’obiettivo di misurare le competenze degli studenti in matematica, scienze, lettura e problem solving collaborativo.   

40 000 studenti hanno completato l’indagine nel 2015 in rappresentanza dei quindicenni  nei 72 paesi che hanno partecipato all’indagine.

Nel terzo volume dell’indagine del 2015 viene affrontato il  problema del “benessere degli studenti” cioè le capacità e le abilità  psicologiche, sociali, cognitive e fisiche che gli studenti necessitano per vivere una vita piena e felice. Il benessere degli studenti è collegato alla qualità della loro vita ed è uno stato dinamico: senza un investimento di risorse sufficiente per sviluppare le proprie capacità nel presente è improbabile che gli studenti possano godere da adulti di una vita “felice”.

L’indagine considera le quattro dimensioni del benessere, psicologica, sociale, cognitiva e fisica, mettendole  in relazione tra di loro e, in ultima analisi, con la qualità della vita degli studenti, esaminando: i risultati scolastici, le relazioni con gli insegnanti e con i pari, la vita domestica  e l’uso del tempo libero al di fuori dalla scuola

Le quattro aree sono suddivise a loro volta in parti, oggetto di strumenti specifici di indagine.

Alla domanda di giudicare la qualità della propria vita in una scala da 0 (pessima) a 10 (ottima) la media nei paesi OCSE  si è attestata sul livello 7,3, cioè la maggioranza è soddisfatta della propria vita. Per quanto riguarda l’Italia, siamo al di sotto della media con un punteggio di  6,8. Grandi sono le differenze nei diversi paesi del mondo: ad esempio il 4% degli studenti olandesi si dichiara insoddisfatto della propria vita, contro  un abbondante 20% degli studenti coreani e turchi.

In Costa Rica, Repubblica Dominicana e in Messico uno studente su due si dichiara insoddisfatto, le differenze possono essere legate a fattori culturali e/o al linguaggio.

Ma perché nei diversi paesi un numero non esiguo si dichiara comunque insoddisfatto?

Il genere fa la differenza: in media solo il 29% delle ragazze si dichiara molto soddisfatta contro il  39% dei ragazzi. Il legame tra soddisfazione e  “andare bene a scuola” è debole: nella maggior parte  dei paesi gli studenti  più bravi (quelli al  10% più alto di prestazioni) e quelli più scarsi (al  10% più in basso) dichiarano livelli di soddisfazione simili.

 (Figure III.3.3).

Ogni realtà educativa  ha un suo clima e  non esiste una ricetta universale per fare di una scuola una “scuola felice”, tuttavia le scuole, in cui gli studenti presentano un maggior grado di soddisfazione, hanno in comune le seguenti caratteristiche:

  • attività disciplinari impegnative;
    • ordine e disciplina;
    • coinvolgimento dei genitori;
    • cura, rispetto e fiducia negli studenti;
    • una relazione positiva tra studenti e insegnanti;
    • equità

In Italia, ad esempio, le scuole i cui studenti si ritengono maggiormente soddisfatti della vita sono caratterizzate da un buon clima di disciplina e dalla percezione, da parte degli studenti, che gli insegnanti delle materie scientifiche si interessano all’apprendimento di ciascuno studente e aiutano gli studenti nell’apprendimento.

In generale gli studenti riferiscono di provare un minor livello di ansietà se l’insegnante adatta la lezione ai bisogni alle conoscenze della classe.

Nel  2018 si svolgerà la settima edizione di PISA 2018 che coinvolgerà più di 80 Paesi.

Per saperne di più:

 www.pisa.oecd.org

 

http://www.invalsi.it/invalsi/ri/pisa2015.php?page=pisa2015_it_01

 

https://www.oecd.org/pisa/PISA2015-Students-Well-being-Country-note-Italy-Italian.pdf

https://adiscuola.it/pubblicazioni/il-benessere-degli-studenti-in-pisa-2015/

http://online.scuola.zanichelli.it/sadavabiologia/files/2010/09/Sadava_Biologia_Verifica_Competenze_B.pdf

http://www.invalsi.it/invalsi/doc_evidenza/2016/061216/Sintesi_Indagine_PISA2015.pdf

http://www.scienze.scuole.vda.it/index.php/ocse-pisa

https://www.oecd.org/pisa/

Gli insegnanti della classe di concorso A-50 non possono più insegnare geografia negli istituti tecnici e professionali

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Nov 152017
 

Aggiornamento: ringraziamo la prof.ssa Colomba Rosaspina per averci stimolato a indagare ulteriormente e verificare che la sentenza di cui al presente articolo, sebbene pubblicata a ottobre di quest’anno, risale in realtà a febbraio 2017 e quindi si riferisce alla normativa precedente a quella attualmente in vigore: il DM 259 del 9 maggio 2017, infatti, stabilisce che i docenti della A-50 possono continuare a insegnare Geografia negli Istituti Tecnici (settore Tecnologico e settore Economico, indirizzo Amministrazione, Finanza e Marketing) e Professionali (settore Servizi, indirizzo Servizi Commerciali), anche se solo “ad esaurimento limitatamente alla salvaguardia della titolarità nel limite del contingente orario costitutivo della cattedra. Secondo lo stesso decreto, inoltre, i docenti della A-12 (ex 50/A) possono insegnare Storia e Geografia nel primo biennio dei Licei Artistici, Linguistici, Musicali, Scientifici – opzione Scienze Applicate, delle Scienze Umane (inclusa l’opzione Economico-sociale) e Sportivi; per i Licei Scientifici, invece, i docenti A-12 possono insegnare Storia e Geografia nel primo biennio solo ad esaurimento.

Vedi anche: Geografia, ci sono anche i biologi e geologi della 60/A


La riforma delle classi di concorso, avvenuta un anno e mezzo fa con l’entrata in vigore della Buona scuola consentiva agli abilitati delle classi di concorso A-50 (Scienze naturali, chimiche e biologiche) e A- 12 (Lettere negli istituti di istruzione secondaria di II grado) di insegnare anche la geografia negli istituti tecnici e professionali “pur in assenza di requisiti e abilitazione”: così stabiliva  il decreto direttoriale 414/2016 sulla costituzione degli organici. I docenti di Geografia si sono rivolti al TAR Lazio per escludere da tale insegnamento i colleghi di Italiano e Scienze non in possesso di abilitazione per Geografia: il TAR con la sentenza 10289/2017 ha dato loro ragione.

L’Amministrazione è stata condannata alle spese di giudizio per un totale di 1.500 euro.

Per saperne di più

https://www.orizzontescuola.it/nuove-classi-di-concorso-docenti-di-lettere-e-scienze-non-hanno-diritto-a-insegnare-geografia-negli-istituti-tecnici-e-professionali-la-sentenza/
http://www.repubblica.it/scuola/2017/11/07/news/la_geografia_insegnata_da_professori_qualificati-180456071/
http://www.oggiscuola.com/web/2017/10/14/nuove-classi-concorso-docenti-lettere-scienze-non-possono-piu-insegnare-geografia-la-sentenza/

Didattica interdisciplinare e nuove tecnologie per un futuro sostenibile

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Nov 152017
 

Didattica interdisciplinare e nuove tecnologie per un futuro sostenibile

Si terrà a Napoli il corso “Didattica interdisciplinare e nuove tecnologie per un futuro sostenibile”, realizzato nell’ambito del progetto europeo SAME World www.sameworld.eu

con l’obiettivo di fornire materiali multimediali online e spunti eterogenei ed innovativi 

Il programma del corso prevede due lezioni frontali e due moduli online e offre efficaci strumenti multimediali disponibili sulla piattaforma www.edu-kit.sameworld.eu.

Le LEZIONI FRONTALI si terranno il  17 novembre e il 12 dicembre 2017  nella sede della “Società dei Naturalisti” – Via di Mezzocannone 8, 80134 Napoli

Locandina

Science Teachers in Europe

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Nov 152017
 

In Piemonte un percorso di formazione organizzato dall’Anisn:

Science Teachers in Europe:
le risorse internazionali per la didattica della scienza, con collegamento diretto al mondo del lavoro

Progetto in collaborazione con  Maria Zambrotta –Scientix Ambassador, ANISN- Sezione Piemonte, Fondazione Umberto Veronesi – partner del progetto europeo STEMFORYOUTH

DESTINATARI: DOCENTI DELLE SCUOLE del territorio, dalla primaria alla secondaria di secondo grado.

L’economia e la società della conoscenza stanno avanzando rapidamente in Europa. Più che mai è necessaria una forza lavoro con competenze STEM (scienze, tecnologia, ingegneria e matematica) per stare al passo con i tempi. L’istruzione formale e informale possono giocare un ruolo chiave nell’attrarre più ragazze e ragazzi a questi campi di studio.

Smart generation exploring science. Sincere smiling emotional girl standing at school and holding electronic robot while her colleagues working on the project

Lo scopo di questo percorso formativo è quello di illustrare le risorse disponibili gratuitamente online per l’organizzazione di attività finalizzate ad una didattica per competenze, valutare le potenzialità dei progetti rivolti agli insegnanti da European Schoolnet,  (solo per esempio Hypatia, Biotalent, EduArtic, Nanoyou, Next lab)  sperimentare delle innovative unità di apprendimento ideate per interessare i giovani alle discipline STEM usando una didattica inclusiva, strumentazioni digitali, laboratori virtuali, simulazioni e soprattutto, collegando materie a competenze scientifiche e tecnologiche spendibili nel mondo del lavoro. Il corso può fornire, inoltre, molti spunti per l’insegnamento di materie scientifiche usando la metodologia CLIL.

Il progetto consta di 3 momenti: 

  • la formazione dei docenti,
  • il coinvolgimento delle classi mediante lo sviluppo di alcune attività scelte tra quelle presentate,
  • un momento di restituzione collettiva mediante l’organizzazione di una manifestazione cittadina durante la STEM DiscoveryWeeK 2018

La Sezione ANISN di Torino, la Fondazione Umberto e la professoressa Zambrotta – Scientix Ambassador Veronesi forniranno il supporto necessario allo sviluppo del lavoro.

Responsabile del progetto: Maria Zambrotta

e-mail: maria.zambrotta@santorre.it

iscrizioni presso

daniela.truffo@cittametropolitana.torino.it

Locandina

per saperne di più

http://www.indire.it/2017/11/03/didattica-delle-scienze-in-piemonte-un-percorso-di-formazione-organizzato-dallanisn/

FestivalScienza a Cagliari

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Nov 152017
 

FestivalScienza a Cagliari

La sezione Sardegna ha partecipato attivamente al FestivalScienza che si è tenuto  a Cagliari dal 7 al 12 di novembre grazie a Elisabetta Piro, a Laura Bifulco, e ad altri soci. Tra le numerose iniziative segnaliamo  un laboratorio interattivo e un itinerario botanico in collaborazione con l’Ente Foreste della Sardegna.La brochure è consultabile anche sul sito www.festivalscienzacagliari.it

http://www.anisn.it/nuovosito/cagliari-festival-scienza/


Quaderni CIRD

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Nov 152017
 

Quaderni CIRD

Il Centro Interdipartimentale per la Ricerca Didattica dell’Università degli Studi di Trieste ha pubblicato il n. 14/2017 della rivista “Quaderni CIRD”, interamente dedicato alla formazione iniziale degli insegnanti di discipline scientifiche (PARTE SECONDA). Il numero monografico in questione è scaricabile gratuitamente all’indirizzo: https://www.openstarts.units.it/dspace/handle/10077/13929

Si rammenta, inoltre, a chi fosse eventualmente interessato, che la PARTE PRIMA è scaricabile gratuitamente all’indirizzo:
https://www.openstarts.units.it/handle/10077/13273

Il lancio di ABE site Italy

 AMGEN Biotech Experience, Eventi  Commenti disabilitati su Il lancio di ABE site Italy
Nov 152017
 

Una goccia nell’oceano o l’inizio di una grande onda? Vedremo.

Anna Pascucci 
Presidente Associazione Nazionale Insegnanti di Scienze Naturali, 
Direttore ABE Site Italy

Il lancio di ABE site Italy

Napoli, 6 novembre 2017 – Riuscire a far vivere la scienza a studenti e insegnanti, portando nelle classi superiori l’educazione scientifica “pratica” con la creazione di laboratori per le biotecnologie, che tanto hanno contribuito negli ultimi decenni al progresso della medicina e all’innovazione terapeutica per molte gravi malattie: è questo l’obiettivo di Amgen Biotech Experience – ABE della Fondazione Amgen, che porta avanti questa iniziativa da oltre 30 anni negli Stati Uniti e ora ha esteso il programma anche in Cina, Canada, Australia, Singapore e in pochi Paesi europei, tra cui l’Italia. ABE è un programma internazionale di formazione sperimentale sulle Biotecnologie e di innovazione metodologica basata sull’IBSE (Inquiry Based Science Education) ed è destinato agli studenti delle scuole superiori e ai docenti di scienze naturali. 

Saluti di benvenuto presso l’Università Federico II, Napoli

Dopo una fase pilota condotta nell’anno accademico 2016-2017, ABE site Italy, realizzato grazie alla cooperazione tra ANISN e Università Federico II di Napoli e fregiato da un gemellaggio di prestigio con l’ABE site Massachusetts, parte ufficialmente nel nostro Paese. Il 6 Novembre 2017 si è tenuto l’evento di inaugurazione a Napoli (Università Federico II, Sala Azzurra, Monte S. Angelo) con una cerimonia (locandina dell’evento) che ha visto riuniti, oltre a studenti e docenti, rappresentanti di MIUR, USR, ANISN (con la presidente nazionale e direttore dell’ABE site Italy, Anna Pascucci, della quale si riporta un’intervista relativa al progetto e due video interviste, riguardo “gli scienziati di domani con ABE” e “la difficoltà di insegnare ai professori“), ABE site Massachusetts at Harvard University (con il direttore Tara Bennett), Università Federico II (con il prorettore Arturo De Vivo; ​si riporta anche un’intervista a Luciano Gaudio, professore di Genetica​) e Amgen Italia (con il direttore medico Ermanno Paternò).

Tara Bennett, direttore ABE site Massacchusetts at Harvard university

Il corso di formazione ABE site Italy è gratuito e nell’anno scolastico 2017-2018 sarà rivolto a docenti delle scuole superiori delle regioni Lazio, Umbria, Campania e Puglia. Il programma prevede la formazione dal 15 al 18 gennaio 2018 di 24 docenti selezionati in base ai requisiti richiesti, la sperimentazione a scuola con alunni del triennio e la fornitura gratuita di materiali e strumentazioni per realizzare le attività.

Al seguente link il comunicato stampa completo.

La Fondazione Amgen ha intenzione di estendere ABE così da raggiungere oltre 900.000 studenti della scuola superiore entro il 2020. Nei prossimi tre anni la Fondazione investirà ulteriori 10,5 milioni di dollari per coinvolgere circa 300.000 studenti che vanno ad aggiungersi ai 600.000 che hanno già partecipato all’ABE.

Amgen, come azienda biotecnologica e innovativa, sente il dovere e la responsabilità di contribuire e supportare lo sviluppo di una nuova, consapevole e preparata “classe scientifica”. Per vincere la lotta contro le malattie più gravi c’è bisogno di continua innovazione che possiamo garantire solo con un pool di ricercatori e scienziati di talento. L’accesso all’istruzione e all’alfabetizzazione scientifica è di grande importanza per tutti poiché ci aiuta a sviluppare la nostra abilità di porci domande, organizzare le idee e risolvere problemi. In questo contesto la Fondazione Amgen lavora per ispirare la prossima generazione di innovatori e per incoraggiare lo sviluppo di talenti in campo scientifico in tutto il mondo. I numeri parlano da soli: per l’Italia lo sforzo è stato importante, stiamo parlando di oltre 500 insegnanti e circa 30.000 studenti. Sono numeri che assumono un’importanza ancora maggiore se pensiamo che la Fondazione è attiva nel nostro Paese da non più di 5 anni».

Ermanno Paternò, Executive Medical Director Amgen Italia

Emanno Paternò Executive Medical Director Amgen Italia

ABE Italy è guidata dall’Associazione Nazionale Insegnanti di Scienze Naturali (ANISN) e dall’Università “Federico II” di Napoli. Il programma si avvale delle competenze scientifiche e didattiche di questi due importanti soggetti, di eccellenti infrastrutture e attrezzature, nonché di una consolidata esperienza nei programmi innovativi di formazione degli insegnanti nell’ambito dell’Inquiry Based Science Education (IBSE). ABE Italy forma insegnanti in servizio nelle scuole secondarie attraverso i suoi laboratori di sviluppo professionale e supporta i docenti formati nell’implementazione dei laboratori ABE presso le rispettive scuole sul territorio.

Al seguente link la locandina ABE Italy.

L’ANISN è un’associazione riconosciuta dal MIUR e molto attiva da oltre trent’anni nella formazione continua dei docenti di Scienze Naturali. Le attività che promuove sono molteplici e sono realizzate sia a livello locale dalle 26 sezioni distribuite in tutte le Regioni Italiane, sia a livello nazionale con programmi di sistema, sia a livello internazionale con numerosi partenariati europei.
Difatti, l’eco di questo evento è stata nazionale: riportiamo qui una rassegna stampa con articoli di alcune delle testate che hanno raccontato l’evento. Un elenco più completo al seguente link di rassegna stampa dell’evento di lancio di ABE site Italy.

Rassegna stampa lancio di ABE site Italy

Nulla di diverso del processo del fare Scienza ogni giorno in un laboratorio di ricerca scientifica, ma una vera rivoluzione nell’insegnamento e apprendimento delle Scienze a scuola in Italia! L’ABE è dunque una grande sfida in Italia, ma innescare processi formativi profondi, strumenti di pensiero che cambino in modo significativo e duraturo il modo di guardare il mondo reale e affrontare i problemi non solo in campo scientifico, è un dovere formativo che questa generazione ha nei confronti delle nuove generazioni alle quali affida questo mondo. Per ora le evidenze dell’impatto, sia pure in un contesto pilota, sono chiare. L’ABE non è l’invenzione della nuova, ennesima ruota nell’innovazione didattica, ma si integra in modo coerente con l’esistente, rispondendo ad esigenze reali ed urgenti, affiancando e sostenendo insegnanti e studenti, stimolando la cooperazione tra scuole e la formazione tra pari, aprendo nuovi scenari e visioni di cosa la Scienza è e come essa funziona, e questo motiva certamente gli studenti verso facoltà scientifiche.
Una goccia nell’oceano o l’inizio di una grande onda? Vedremo.

Anna Pascucci 
Presidente Associazione Nazionale Insegnanti di Scienze Naturali, Direttore ABE Site Italy

Anna Pascucci, direttore ABE site Italy e presidente ANISN

Un elenco dei materiali scaricabili:
Foto evento lancio 6 Novembre
Rassegna stampa dell’evento di lancio di ABE site Italy
Intervista Anna Pascucci
Intervista Luciano Gaudio
Locandina ABE site Italy
Comunicato stampa completo
Locandina di Lancio, English
Locandina di Lancio, Italiano
Gli scienziati di domani con ABE
La difficoltà di insegnare ai professori

Siamo gufi o allodole? Nobel per la Fisiologia sul ritmo circadiano

 Biologia, Novità dalla ricerca, Osservatorio sulla scienza, Scienza & Territorio  Commenti disabilitati su Siamo gufi o allodole? Nobel per la Fisiologia sul ritmo circadiano
Ott 172017
 

Siamo gufi o allodole?

Premio Nobel per la Fisiologia o Medicina agli scopritori dei meccanismi alla base del ritmo circadiano

Il Premio Nobel per la Medicina 2017 è stato assegnato  a Jeffrey C. Hall, Michael Rosbash e Michael W. Young per “la scoperta del meccanismo molecolare che controlla il ritmo circadiano, dal latino circa dies. I tre scienziati hanno definito i principi fondamentali del funzionamento dell’orologio biologico, aprendo la strada alla scoperta  di altri componenti molecolari che permettono la stabilità del meccanismo, la sua sincronizzazione con il ciclo giorno/notte e spiegano la secrezione ciclica di diversi ormoni in grado di regolare molte funzioni, come il battito cardiaco, l’alternanza del sonno e della veglia, la pressione sanguigna.

Ma come funziona esattamente questo meccanismo? Hall, Rosbash e Young sono riusciti a isolare i geni responsabili del ritmo circadiano nei moscerini della frutta.

Già nel  XVIII secolo, l’astronomo Jean Jacques d’Ortous de Mairan osservando la mimosa aveva notato che le foglie della pianta si aprono durante il giorno e si richiudono al tramonto. Fece un esperimento per vedere cosa sarebbe successo se le piante fossero lasciate sempre al buio e scoprì che, indipendentemente dalla luce solare, le foglie della mimosa continuavano a seguire la loro normale oscillazione. Negli anni settanta Seymour Benzer e Ronald Konopka del California Institute of Technology dimostrarono che mutazioni in un gene sconosciuto erano in grado di interrompere il regolare ritmo circadiano nel moscerino della frutta, mostrando così che i ritmi circadiani hanno una base genetica.

Nel 1984, Jeffrey Hall e Michael Rosbash, che lavorano in stretta collaborazione all’Università Brandeis di Boston e Michael Young alla Rockefeller University di New York, riuscirono a isolare un gene che chiamarono Period e scoprirono che PER, la proteina codificata dal gene, si accumulava durante la notte e veniva degradata durante il giorno. PER doveva entrare nel nucleo per essere degradata: ma come? Nel 1994 Michael Young scoprì un secondo gene coinvolto nell’orologio biologico, il gene timless che codifica la proteina TIM, anch’essa necessaria per un normale ritmo circadiano. Young ha in particolare dimostrato che quando TIM si lega a PER, le due proteine sono in grado di entrare nel nucleo cellulare bloccando l’attività del gene che controlla il ritmo circadiano, attraverso un ciclo di feedback inibitore. In seguito Young ha scoperto un terzo gene, ‘doubletime’, che controlla la frequenza delle oscillazioni nella sintesi/distruzione delle due proteine. Attualmente si ritiene che i principali motori delle lancette dell’orologio circadiano siano cinque geni:  period, timeless, cycle, clock e criptochrome.

Recenti ricerche hanno confermato che l’orologio biologico principale, quello che regola tutti gli altri, si trova nell’ipotalamo ed è il nucleo soprachiasmatico, SCN, un minuscolo grumo di circa 20 mila cellule nervose difficilmente visibile al microscopio. Esperimenti eseguiti nel 1972 su topi e ratti da due gruppi di ricercatori indipendenti avevano dimostrato che se si distrugge il nucleo soprachiasmatico il ritmo sonno/veglia scompare e se si trapianta il nucleo da un ratto all’altro il ricevente prende il ritmo del ratto donatore. Dal nucleo partono segnali che vanno alla ghiandola pineale o epifisi: questa ghiandola è grande come un pisello, pesa mezzo grammo, sta nella parete posteriore del terzo ventricolo cerebrale e produce la melatonina, un ormone con varie funzioni tra le quali quella di indurre il sonno. L’attività dell’epifisi è influenzata, durante il giorno, dagli stimoli luminosi provenienti dalla retina e, durante la notte, dalla secrezione di melatonina, l’ormone del sonno che raggiungendo il suo picco ci fa dormire. Grazie a questo meccanismo, il nostro orologio interno risulta in sintonia con il ciclo di luce e buio dell’ambiente esterno. In alcuni casi, per abitudini, per lavoro o per una predisposizione genetica, il sistema si inceppa e non c’è più sincronizzazione tra dentro e fuori.

 

 

Alcuni di noi sono gufi, altri allodole: i primi non andrebbero mai a letto e vivono come un incubo il suono della sveglia, i secondi all’opposto vanno a letto ‘con le galline’ e appena fa giorno sono già pronti a cominciare la giornata con sprint. Nelle allodole alla sera il picco di melatonina è anticipato, mentre nei gufi è ritardato. Analogamente, il picco del cortisolo, l’ormone dello stress che rende attivi, nelle allodole è anticipato al mattino, nei gufi si verifica più tardi.
I gufi soffrono di un disagio prolungato, vivono in un eterno jet lag, con un orologio biologico sfasato. Uno studio pubblicato sulla rivista Cell dalla Rockefeller University americana, ha scoperto che il segreto dei Gufi si nasconde nel Dna, nella mutazione di un gene chiamato CRY1, “programmato” per addormentarsi tardi e svegliarsi a stento.

 

Jeffrey C. Hall è nato nel 1945 a New York. Ha conseguito il dottorato nel 1971 all’Università di Washington di Seattle, e si è poi specializzato al California Institute of Technology di Pasadena. Ha quindi lavorato alla Brandeis University a Waltham e successivamente all’Università del Maine.

Michael Rosbash è nato nel 1944 a Kansas City. Ha conseguito il titolo di dottorato nel 1970 al Massachusetts Institute of Technology. Successivamente ha lavorato all’Università di Edimburgo in Scozia e quindi alla Brandeis University a Waltham, negli Stati Uniti.

Michael W. Young è nato nel 1949 a Miami. Ha conseguito il dottorato presso l’Università del Texas ad Austin nel 1975. Ha quindi lavorato alla Stanford University a Palo Alto. Dal 1978 è alla Rockefeller University di New York.
Figure 1. Una illustrazione semplificata dei meccanismi dell’orologio biologico

Figure 2. Il nostro orologio biologico anticipa e adatta la nostra fisiologia alle diverse fasi del giorno

da

https://www.nobelprize.org/nobel_prizes/medicine/laureates/2017/press.html
Per saperne di più:

http://science.sciencemag.org/content/263/5153/1606.long

https://www.nobelprize.org/nobel_prizes/medicine/laureates/2017/press.html

http://www.sciencemag.org/news/2017/10/timing-everything-us-trio-earns-nobel-work-body-s-biological-clock

https://www.facebook.com/HowardHughesMed/videos/10155143757272266/

https://www.wired.it/scienza/medicina/2017/10/02/orologio-biologico-nobel-medicina-2017

http://www.lescienze.it/news/2017/04/10/news/disturbo_fase_sonno_mutazione_gene_cry1-3487621/

 Rogulja, M. W. Young, “Control of sleep by cyclin A and its regulator,”Science 335, 6076 (30 March 2012)

  1. Meyer, L. Saez, M. W. Young, “PER-TIM interactions in living Drosophilacells: An interval timer for the circadian clock,” Science311, 5758 (13 January 2006)
  2. A. Brown et al., “PERIOD1-associated proteins modulate the negative limb of the mammalian circadian oscillator,” Science308, 5722 (29 April 2005)
  3. Busza et al., “Roles of the two DrosophilaCRYPTOCHROME structural domains in circadian photoreception,” Science304, 5676 (4 June 2004)
  4. D. Levine et al., “Resetting the circadian clock by social experience in Drosophila melanogaster,” Science298, 5600 (6 December 2002)

 C. Hall, “The mating of a fly,” Science264, 5166 (17 June 1994)

 

I corsi AMGEN Teach 2017-2018, come iscriversi

 AMGEN Teach, Didattica & Progetti, Progetti internazionali  Commenti disabilitati su I corsi AMGEN Teach 2017-2018, come iscriversi
Ott 132017
 

PROGETTO EUROPEO AMGEN TEACH

Responsabile: Anna Pascucci

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CORSI AMGEN TEACH 2017-2018

Il programma  Amgen Teach Italia è stato inserito sulla piattaforma SOFIA del MIUR su cui è possibile iscriversi scegliendo una delle 4 edizioni previste. Le iscrizioni devono essere perfezionate anche sulla piattaforma AMGEN:  http://www.amgenteach.eu/register.

Tutte le informazioni su AMGEN TEACH sono reperibili sul sito ANISN http://www.anisn.it/nuovosito/amgen-teach/

Qui, un video di presentazione in cui insegnanti, formatori e rappresentanti dell’European Schoolnet descrivono l’impatto di Amgen Teach http://www.anisn.it/nuovosito/insegnanti-formatori-rappresentanti-della-rete-scuole-europee-descrivono-limpatto-amgen-teach/

Quadro generale e ID su piattaforma SOFIA

Quadro generale e ID

Programmi e calendari dei singoli centri IBSE

Programma e calendario Napoli
Programma e calendario Milano-Darfo 2017-18
Programma e calendario Foligno
Programma e calendario Aprilia

Materiali originali per percorsi IBSE di formazione e sperimentazione per la secondaria di 1° e 2° grado sono disponibili nella piattaforma di AMGEN Teach http://www.amgenteach.eu/.

Locandina Amgen Teach Italia

8a Conferenza Internazionale sulla Geoscience Education

 Eventi, Osservatorio sulla scienza  Commenti disabilitati su 8a Conferenza Internazionale sulla Geoscience Education
Set 292017
 

Dal 22 al 27 luglio 2018, il Centro Congressi dell’Università di Campinas ospiterà l’8a Conferenza Internazionale sulla Geoscience Education dell’International Geoscience Education Organization (IGEO) / VIII GeoSciEd 2018 e l’ottavo Simposio Nazionale sull’insegnamento e la storia delle scienze della terra / EnsinoGEO-2018.

Alcuni eventi collegati a questa conferenza hanno scadenze già da ora. Scopri di più cliccando sul link GeoSciEd 2018 

Il VIII GeoSciEd 2018 si terrà per la prima volta in America Latina. Entrambi gli eventi, sostenuto dalla Società Brasiliana di Geologia, cercano di stimolare un’intenso condivisione di esperienze e conoscenze sull’insegnamento delle scienze della terra  tra ricercatori, insegnanti, studenti di diversi livelli di scolarizzazione e persone in generale. Questo aiuterà, tra le altre cose, a mitigare effetti della comunicazione irresponsabile che alcuni media diffondono sulle dinamiche della Terra e sui loro effetti popolazione umana.