Si è svolta dal 20 al 26 agosto la sedicesima edizione delle Olimpiadi Internazionali di Scienze della Terra (IESO – International Earth Sciences Olympiad 2023). Questa edizione, ancora online per problemi organizzativi, è stata gestita da un Comitato tecnico che ha visto coinvolte diverse nazioni: India, Israele, Cina, Australia, Italia e Portogallo (http://www.igeoscied.org/activities/ieso-2/ieso2023/).
Esperti di queste nazioni hanno infatti elaborato le diverse prove che costituiscono la particolarità di questa olimpiade: il Data Mining Test, test complesso che ha richiesto agli studenti l’utilizzo del programma Deep-time Digital Earth (DDE) e l’elaborazione dei dati derivati dall’Ocean Drilling Program (ODP) (1983 – 2003) e dall’Integrated Ocean Drilling Program (IODP) (2003 – 2013) con lo scopo di analizzare l’evento del PETM (Massimo Termico del Paleocene-Eocene) verificatosi 60 milioni di anni fa e di confrontare i fenomeni che si sono verificati in quell’epoca geologica, dal punto di vista geologico, paleontologico ma anche chimico, fisico, con quanto si sta verificando oggi sulla Terra a causa del riscaldamento globale, ricordando che conoscere il passato e comprenderne i fenomeni significa avere strumenti per capire il futuro e quando possibile, per prevenire e intervenire prima che sia tropo tardi.
Un’altra prova è stata il National Team Field Investigation, che richiede da parte degli studenti di investigare su temi geologici, eventi o problematiche ambientali: la squadra italiana ha analizzato la recente alluvione dell’Emilia-Romagna, approfondendo le particolari dinamiche meteorologiche e le caratteristiche dei suoli, ricchi di argilla, che hanno trattenuto a lungo le acque superficiali, meteoriche e alluvionali.
L’Earth System project è un test che viene affrontato da squadre miste internazionali, con lo scopo di rispondere a quesiti su diversi temi scientifici, quali il riscaldamento degli oceani o la possibilità, analizzando pro e contro, di colonizzare Marte.
Art in Earth science, richiedeva agli studenti di elaborare disegni, filmati, sul tema delle Geoscienze ed infine in Earth Science Pledge gli studenti dovevano descrivere, in testi o brevi filmati il loro “impegno per le geoscienze” rispondendo ad una di queste domande:
- Perché gli studenti di tutto il mondo dovrebbero studiare le Geoscienze?
- In che modo lo studio delle Geoscienze ha influenzato le mie conoscenze e abilità?
- Perché penso che studiare le Geoscienze possa aiutare la società ad affrontare problemi e questioni globali?
Sono prove che cercano quindi di valutare sia le competenze che le conoscenze degli studenti partecipanti.
I ragazzi della squadra hanno partecipato ad uno stage di formazione ad Aosta dal 7 all’11 luglio, in cui hanno seguito lezioni da parte di docenti dell’università degli studi di Milano, Camerino, Torino e del Centro Funzionale di Aosta, oltre a effettuare attività laboratoriali, e si sono ritrovati ad Aosta anche per svolgere le prove delle Olimpiadi.
La squadra, coordinata dalla prof.ssa Susanna Occhipinti è stata affiancata dai due mentor, Alessandro Chiappori e Claudia Guidolin, alumni dell’ANISN.
I risultati della squadra italiana, anche quest’anno costituita eccezionalmente da 8 studenti, nelle diverse prove sono stati più che positivi:
- Nel Data Mining Test, sono state assegnate:
- 1 medaglia d’argento, a Tommaso Ferri di Verona
- 7 medaglie di Bronzo, a Niccolò Brambilla di Cassano d’Adda, Giulio De Gregorio di Marsico Nuovo (PZ), Sebastiano Rui di Carlino (UD), Giulia Bernardini di Assisi (PG), Alessandro Tuillier di Genova, Niccolò Bracali di Quarrata (PT) e Matteo Cogoi di Trieste
- Nell’Earth Science Project, sono state assegnate:
- 2 medaglie d’oro, a Niccolò Brambilla e a Sebastiano Rui
- 2 medaglie di bronzo, a Giulio De Gregorio e a Niccolò Bracali
per un totale di 12 medaglie.
Sono inoltre state assegnate menzioni speciali:






differenza tra STEM e STE(A)M, pag,21), mentre Paola Cazzani ci ricorda il progetto della sez. ANISN Pavia sul riciclo dei cellulari, realizzato in collaborazione con il Jane Goodall Institute – Italia. Sempre nell’ambito della didattica Troiano affronta un aspetto molto attuale del ruolo delle donne nella ricerca riportato nella nuova rubrica della rivista Pikaia dal titolo: L’evoluzione non ha genere. Con il prof. Tommaso La Mantia si affronta il centrale problema della biodiversità, ma in una inedita prospettiva storica; il titolo ce ne dà un’accattivante anticipazione La Bio-diversità la fa la storia! Il contributo di Capocaso e Venier mette in relazione l’alimentazione umana e l’evoluzione, con un richiamo al microbiota, il nostro nascosto mondo intestinale con proprietà che sorprendono: da leggere anche per evitare fake news! Con il denso articolo di Antonino Rindone facciamo un’immersione in ambienti acquatici anossici, un mondo misterioso e affascinante dove geologia, chimica e biologia si compendiano in una sintesi che affonda le sue radici nel profondo passato della Terra. Con Lo Valvo e Massa restiamo in Sicilia, ma ci interessiamo di mammiferi. Il titolo: Mammiferi estinti, rarefatti o in recente espansione è un lavoro che rientra nell’iniziativa M’ammalia ed è difficile non restare ammaliati dallo sguardo della Monachus monachus (Foca monaca) che ci guarda da pag.67. A seguire il tradizionale commento alla XX edizione delle gare regionali delle Olimpiadi di Scienze naturali a cura di Boccardi ed altri. Restando sempre in casa ANISN, Simonetta Soro ci relaziona sull’interessante iniziativa internazionale City Nature Challenge 2023 Roma, mentre per Scienza giovane, lo studente del Liceo Alberti di Napoli, Stefano Saviano, ci racconta la sua particolare esperienza con Gambusia affinis un pesciolino d’acqua dolce ovoviviparo, ghiotto di uova di zanzare. In chiusura l’articolo di Soler Cornero, L’Italia e le direttive Habitat e Uccelli: alcune riflessioni; in esso si parla dei delicati equilibri che debbono essere assicurati tra l’uomo e gli animali su questo Pianeta. Infine la recensione di Luigi D’Amico sul libro La lezione di Gustavo Zagrebelsky ci riporta in classe, a contatto con i nostri allievi, dove tutto ha inizio e tutto deve compiersi, dove la cultura alta deve divenire pratica educante, farsi strumento formativo per dare ai giovani gli strumenti utili per affrontare le difficili sfide del mondo.

Le competizioni promosse dalla Direzione generale per gli ordinamenti scolastici, la valutazione e l’internazionalizzazione del sistema nazionale di istruzione del Ministero dell’Istruzione e del Merito ed organizzate dall’Associazione Nazionale Insegnanti Scienze Naturali (ANISN), sono finalizzate a valorizzare le eccellenze della scuola italiana, a incrementare e sostenere l’interesse per le conoscenze scientifiche e, nel contempo, concorrono all’orientamento e all’emersione dei talenti e possono contribuire a una revisione del processo insegnamento-apprendimento.
Nella fase di istituto, la selezione è effettuata dagli insegnanti di scienze delle scuole attraverso la somministrazione di prove variamente articolate riguardanti diversi argomenti scientifici volti a stimolare la capacità di analizzare, interpretare e selezionare informazioni sui vari aspetti delle conoscenze scientifiche mediante procedure trasversali e strumenti logici-matematici.
Nella fase regionale, svoltasi in contemporanea in tutte le Regioni d’Italia, il 22 marzo (per i Giochi) e il 23 marzo (per i Campionati), attraverso una prova opportunamente predisposta e si sono selezionati i migliori studenti di ogni regione, che hanno poi avuto accesso alla fase nazionale, tenutasi ad Assisi.