Ago 292019
 

Orsetti sulla Luna?

Ci potrebbero essere alcune migliaia di orsetti d’acquao highlander che ci osservano dalla luna: potrebbero essere loro i primi abitanti del nostro satellite. Il loro nome scientifico è tardigradi: chiamati così nel 1777 da Lazzaro Spallanzani costituiscono un Phylum di invertebrati protostomi celomati comprendenti poco più di un migliaio di specie animali finora classificate.Le dimensioni lineari degli adulti possono variare da meno di 0,1 mm a 1,5 mm. In inglese sono detti “waterbears”, ossia “orsi d’acqua”. Le specie marine sono incolori o bianco-grigiastre, mentre quelle terrestri o d’acqua dolce possono essere di vari colori, ad esempio arancioni, gialle, verdi o nere. La loro capacità di sopravvivere in condizioni estreme è particolarmente sviluppata. I tardigradi sopravvivono a condizioni che distruggerebbero la maggior parte degli altri organismi espellendo l’acqua dai loro corpi e generando composti che sigillano e proteggono la struttura delle loro cellule; possono rimanere in questo cosiddetto stato chiamato “tun” per mesi e rianimarsi in presenza di acqua. Un esperimento dell’Agenzia spaziale europea (Esa) ha dimostrato che possono sopravvivere in condizioni di microgravità e nel vuoto, resistendo alle radiazioni UV e a quelle cosmiche e ai drastici cambiamenti di temperatura. 

Ma come sono arrivati sulla Luna?

Attraverso la sonda israeliana Beresheet chesi è schiantata sulla superficie lunare ad aprile inviata dalla Arch mission Foundatione imbarcata da SpaceIL, un’organizzazione israeliana fondata nel 2011 per partecipare alla competizione Google Lunar X Prize per atterrare con una sonda sulla Luna. La fondazione è nata per creare e mantenere una sorta di copia di back-up della conoscenza dell’umanità, in modo da preservarla e disseminarla nello spazio e nel tempo. Beresheet che sarebbe dovuto essere il primo lander israeliano ma, soprattutto, il primo privato a sbarcare sulla Luna: purtroppo si è schiantato a 500 chilometri all’ora creando un cratere largo alcuni metri nel Mare della Serenità. Con esso è andato in pezzi anche il suo carico: un archivio grande quanto un Dvd contenente 30 milioni di pagine di informazioni sulla storia dell’umanità, campioni di Dna umano, 100 milioni di cellule umane e migliaia di tardigradiche ora dormono di un sonno profondo in attesa che, magari fra qualche decennio, qualcuno li vada a svegliare: sono disidratati e sigillati in una resina epossidica che ne dovrebbe impedire il rilascio sul suolo lunare.

È possibile che anche prima dell’arrivo dei tardigradi ci fossero sulla luna altre forme di microbi terrestri: batteri intestinali in sacchi abbandonati di feci di astronauti. Lo ha affermato Mark Martin, professore associato di biologia all’Università del Puget Sound di Tacoma, Washington. Ci sono regole su come comportarsi sulla luna? Le agenzie spaziali di tutto il mondo seguono un trattato vecchio di decenni su ciò che è consentito lasciare sulla luna e le uniche cose priobite sono le armi e gli esperimenti o gli strumenti che potrebbero interferire con le missioni di altre agenzie, secondo il Trattato sullo spazio esterno del 1967. La fondazione Arch mission Foundation cerca su Twitter potenziali finanziatori per una missione di recupero, assicurando che i tardigradi a bordo di Beresheet “non hanno la possibilità di muoversi o riprodursi sulla Luna. Sono congelati. Per essere potenzialmente rianimati dovrebbero essere recuperati, portati in un luogo con un’atmosfera adatta e poi reidratati”.

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