Mar 262019
 
Testo con aggiornamento tratto da:
Intervento alla Tavola rotonda “Le attese della Scuola”: il punto di vista dell’Associazione Nazionale Insegnanti di Scienze Naturali (ANISN)  
pubblicato nei quaderni Cird n°12, 2015
a cura di Elide CATALFAMO, Associazione Nazionale Insegnanti di Scienze Naturali (ANISN), Presidente Onoraria ANISN Friuli Venezia Giulia

 

L’Associazione nazionale degli Insegnanti di Scienze Naturali compie

QUARANTA ANNI!!!

L’Associazione Nazionale degli Insegnanti di Scienze Naturali (A.N.I.S.N.) è nata nel marzo 1979 nel corso di un Convegno, organizzato a Sorrento dall’Associazione Campana, al quale parteciparono più di mille docenti provenienti da tutta Italia e i nomi più famosi della Scienza di quegli anni.

Nel 1982 si costituiva ufficialmente la maggior parte delle Sezioni locali. Dopo una prima fase di avvio, l’Associazione, grazie alle sue molteplici attività rivolte al mondo della scuola ha avviato importanti collaborazioni con il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca (MIUR) e i suoi organi periferici, con l’Accademia delle Scienze – detta dei XL – con l’Accademia dei Lincei e con gli organismi nazionali ed internazionali che si interessano del miglioramento della didattica delle scienze naturali e della corretta gestione dell’ambiente.

L’ANISN è diventata Ente accreditato dal MIUR per la formazione iniziale, in servizio e per l’aggiornamento dei docenti di scienze. Da molti anni l’ANISN è partner di importanti progetti volti alla pratica didattica con metodologie efficaci per favorire l’apprendimento degli studenti in tutti gli ordini di scuola.Organizza convegni nazionali, scuole estive, pubblica un bollettino riservato ai soci e una newsletter mensile. Sul sito web (www.anisn.it), di libero accesso, e su Facebook si trovano tutte le notizie aggiornate e il materiale didattico prodotto.

Il massimo della condivisione dei docenti si evidenzia con la partecipazione alle Olimpiadi delle Scienze Naturali, riservato alle scuole secondarie di secondo grado. Nell’anno scolastico 2018/19 è in fase di svolgimento la diciassettesima edizione.  L’iniziativa, rivolta a tutti gli indirizzi della scuola secondaria di secondo grado, è patrocinata dal MIUR che stanzia annualmente un contributo. Da anni più recenti è avviata anche una competizione scientifica riservata agli studenti della scuola secondaria di primo grado.

Fig.1 – Loghi delle Olimpiadi delle Scienze Naturali e dei Giochi delle Scienze sperimentali.

 

Fig. 2 – Gruppo ANISN con James Watson, scopritore, con Francis Crick, della doppia elica del DNA, alla fase nazionale delle Olimpiadi delle Scienze Naturalia Castellammare di Stabia (NA) nel 2009 (Fonte: Archivio ANISN/ANISNFVG).

Le Olimpiadi delle Scienze Naturalisi pongono l’obiettivo di fornire agli studenti un’opportunità per verificare le loro inclinazioni e attitudini per lo studio e la comprensione dei fenomeni e dei processi naturali. Servono, inoltre, a realizzare un confronto tra le realtà scolastiche delle diverse regioni italiane (su tutto il territorio nazionale sono quasi cinquecento le scuole partecipanti) e a confrontare l’insegnamento delle scienze naturali impartito nella scuola italiana con quello delle altre nazioni nel mondo. Da qualche anno infatti gli studenti italiani selezionati nella fase nazionale partecipano alle Olimpiadi Internazionali di Biologia (IBO – International Biology Olympiad) e alle Olimpiadi Internazionali di Scienze della Terra (IESO – International Earth Science Olympiad), gare nelle quali i nostri studenti ogni anno riportano importanti riconoscimenti e medaglie.

L’Anisn propone anche da sempre stimoli di riflessione sui temi di attualità nei nostri anni, consapevole dei limiti che la nuova, ineludibile necessità di conoscenza può porre all’obiettivo che ha sin qui guidato l’uomo: la libertà di compiere scelte.Concludiamo con il Prof. Giuseppe O. Longo, epistemologo, matematico, scrittore e docente dell’Università degli Studi di Trieste.

«Da una originaria inconsapevolezza beata, l’uomo è passato, attraverso la scienza, a una fase di coscienza dei problemi. Oggi però, attraverso la tecnologia, l’uomo tende a un ritorno all’inconsapevolezza, con tutto ciò che questo comporta. Quali saranno gli effetti di questo mutamento a livello cognitivo? Lo ignoriamo, nessuno è oggi in grado di dare una risposta. Forse, ai posteri che vivranno in questo nuovo ambiente artificiale, non importerà nulla neanche della risposta»[1].
 
[1]Conferenza sul tema Tecnologia e Cultura tenuta dal Prof. Giuseppe O. Longo il 13.12.2001 per il Nucleo Didattico di Matematica presso l’Università degli Studi di Trieste (trascrizione a cura dei soci ANISN Carlo Genzo e Marina Pertot).