Ott 012019
 

E D I T O R I A L E

Disponibile in pdf al seguente link: L’A.N.I.S.N. Campania ha compiuto 50 anni

L’A.N.I.S.N. Campania ha compiuto 50 anni

Rossana Rosapepe, Presidente A.N.I.S.N. Campania

Ci apprestiamo a festeggiare il 50° anniversario, durante il quale l’Associazione si è distinta per le numerose e qualificate attività, che vogliamo proseguire con impegno e determinazione.

Ho incontrato Sofia Sica più di dieci anni fa a Città della Scienza; dopo poche battute su Salerno, sui soci di venti e trenta anni fa, tra cui la mia professoressa di Scienze Anna Maria Onorato, ero già iscritta all’ANISN Campania.

Da allora sono stata al suo fianco ed ho condiviso le nostre esperienze.

Mi ha sempre impressionata la sua forza e la sua determinazione che fanno sì che le sue decisioni, i suoi modi di vedere sono, a pensarci bene, sempre giusti.

Da parecchi anni sono referente regionale delle Olimpiadi delle Scienze Naturali per le province di Salerno, Avellino e Benevento; per due anni ho ricoperto il ruolo di consigliere nel Direttivo Nazionale con la presidente Anna Lepre e poi dal 2017 di presidente della Sezione Campania.

Credo sia fondamentale coinvolgere i Soci nelle varie attività anche se oggi è difficile per gli impegni che ognuno di noi ha nella scuola; per superare questa difficoltà ho iniziato a coinvolgere i Soci in ciascuna provincia ed ho potuto registrare buoni risultati. Ne è un esempio il progetto dal titolo: A Scuola di futuro – Salerno 2030 – dell’Assessorato alla pubblica istruzione del Comune di Salerno, in cui l’ANISN è stata partner al fianco del Comune e dell’Università di Salerno. Il progetto, è nato a Salerno, ma mi propongo di ripetere a Napoli il prossimo anno.

 

 

I…primi 50 anni dell’ANISN

Luigi D’Amico

 

In genere, dovendo scrivere, come in questo caso, di qualche ricorrenza, l’incipitè sempre lo stesso: Sembra ieri, eppure sono passati… Si! Sono passati cinquant’anni dalla fondazione della nostraAssociazione e sono stati anni di intenso lavoro, di sacrifici, impegno, preoccupazioni, ma anche di grandi e indiscusse soddisfazioni. Mi sono avvicinato all’ANISN, o dovrei forse dire ne sono stato catturato, nei primi anni ottanta, quando mi sono trasferito a Napoli ed ho avuto la possibilità di conoscere colleghi di scienze che già erano iscritti all’Associazione o ne frequentavano le riunioni e le attività.

Da allora, il mio lavoro di docente non è stato più separato dalle attività dell’ANISN, ricavandone nuovo slancio per il mio lavoro e maggiore arricchimento professionale. La consapevolezza di essere parte di un gruppo con cui condividere conoscenze e metodi didattici ha evitato il pericolo maggiore in cui può incorrere un docente: quello dell’autoreferenzialità, dell’isolamento narcisistico e improduttivo. Il nostro insegnamento di Scienze Naturali, per sua natura, affronta diversi e variegati aspetti del sapere scientifico e risulta pertanto della massima importanza avere un continuo confronto con i colleghi. Mettere a punto strategie didattiche efficaci, condividere percorsi laboratoriali, utilizzare le occasioni di aggiornamento necessario, sono attività che hanno sempre fatto parte del programma dell’ANISN e di cui io mi sono avvalso, ricavandone arricchimento sia sul piano scientifico, sia su quello umano.

Lo spirito di corpo dell’Associazione, le sue diverse animee sensibilità hanno permesso, a chi ne avesse voglia, di dare un contributo nel campo a lui più congeniale. Io ho dato il mio, sia pure modesto, ma tengo a precisare che quello che ho dato è ben poca cosa, se confrontato con quello che ho ricevuto. Mi è stata data la possibilità di parlare in pubblico, superando così una mia naturale ritrosia e una riservatezza di carattere che non pensavo potesse essere contrastata con efficacia. Ho avuto spazio e possibilità di organizzare qualche corso di aggiornamento, sperimentando di persona il faticoso lavoro di preparazione, l’indispensabile rete di contatti umani da intrecciare, il laborioso iter di implementazione che c’è dietro ad ogni evento per passare dalla fase di progetto a quella definitiva di realizzazione; ma anche la grande soddisfazione che deriva dall’aver realizzato qualcosa di costruttivo ed istruttivo. Di questo ringrazio la prof.ssa Sofia Sica, ora Presidente onoraria dell’ANISN Campania, e i diversi colleghi componenti del Direttivo che si sono succeduti nel tempo.

Ho avuto da tutti la libertà e la fiducia che credo siano stati ripagati con il riscontro positivo ottenuto presso allievi e colleghi di quel poco che sono riuscito a realizzare. Ho dato la mia disponibilità a far parte dei Direttivi per qualche decennio, con la carica di segretario, che tuttora ricopro, e di Vice Presidente per un triennio. E poi come non ricordare la possibilità che mi è stata concessa di poter scrivere, attività che mi è risultata sempre più congeniale del parlare.

Ho avuto il piacere di poter partecipare, con molti miei contributi, alla stesura del Bollettino ANISN Campania e di far parte, per anni, del comitato di redazione. Il Bollettino rappresenta il nostro prezioso biglietto da visita, una testimonianza pregnante e palpitante delle nostre attività, oltre che fonte diaggiornamento disciplinare e culturale ad ampio spettro. Sono lieto di aver avuto l’ANISN come preziosa compagna di strada nel mio lavoro. Ad essa auguro tanti, e ancora tanti anni di attività, per il bene della Scuola italiana.

 

50 anni

Lucia di Leo

Socia dai primi tempi di fondazione dell’A.N.I.S.N., quando era ancora A.C.I.S.N., prima di divenire A.N.I.S.N. dopo il prestigioso Congresso Nazionale tenutosi a Sorrento dal 9 all’11 marzo 1979, dal quale appunto, nacque l’A.N.I.S.N. Campania.

Che dire? L’Associazione, sorta già col criterio laboratoriale del Primo Presidente, l’Ispettore centrale prof. Arturo Palombi, mi ha soddisfatta pienamente, perché tale criterio è stato sempre il mio, anche quando ho svolto il lavoro di dirigente scolastica, promovendo ed incoraggiando le conoscenze professionali attraverso le attività pratiche in tutti i docenti, non solo quelli di materie scientifiche, in accordo col criterio di interdisciplinarità caratterizzante l’Associazione, volto a sviluppare l’unità del Sapere.

Mi piace ricordare il giorno in cui, in occasione del Convegno di Napoli del 2010, Sofia venne da me e, appena entrata, disse:”Siediti”. Capii che mi doveva comunicare una notizia importante. Infatti aprì una scatola e mi mostrò un oggetto, la cui foto è in allegato. Era la Medaglia conferita all’ANISN dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per le attività svolte, in occasione del 10° Convegno Nazionale a Napoli nel 2010, con la seguente motivazione “…con costante ed appassionato impegno nella formazione insegnanti, nella educazione scientifica e nella valutazione delle eccellenze, indispensabile per affrontare le sfide del nostro tempo e per conseguire nuovi traguardi di sviluppo e di progresso sociale condiviso”.



Io curo la Rubrica “Spigolature di Astronomia”nel bollettino della Nostra Sezione. Carlo V diceva che sulle sue terre non doveva tramontare mai il Sole. È questo il mio augurio all’ANISN Campania, che venga illuminata da sempre nuovo e crescente entusiasmo.

GRAZIE SOFIA, PER AVER REGALATO ALL’ASSOCIAZIONE UN TRENTENNIO DI SPLENDIDO, ACCURATO, SOFFERTO LAVORO DURANTE LA TUA PRESIDENZA!

 

L’ANISN Campania COMPIE 50 ANNI!

Enrica Oberto

 

Faccio parte dell’Associazione dal 1987, pur avendola frequentata già in precedenza, seppure saltuariamente. Il primo contatto fu davvero felice: partecipai al convegno di Alghero, aderimmo in tanti, occupammo un intero pullman che percorse lunghi tratti della Sardegna con un entusiasmo dei partecipanti che contagiava anche i neofiti. Non eravamo solo insegnanti campani ma anche di altre regioni, questo favoriva lo scambio di idee e di esperienze differenti.

Aver aderito, frequentato, organizzato eventi per l’ANISN è stato per noi insegnanti davvero importante in termini di aggiornamento, miglioramento della didattica, ampliamento delle conoscenze scientifiche e socializzazione. In tutti questi anni si sono organizzati convegni di buon livello, aggiornamenti sempre in sintonia con quanto accadeva nella realtà, escursioni di elevato interesse scientifico. In gran conto è stata sempre tenuta l’attività laboratoriale sicché gli alunni facessero proprio il metodo scientifico che sicuramente li ha accompagnati nella loro formazione di cittadini e in qualunque attività avranno intrapreso.

Mi piace a questo punto fare un po’ di amarcord per il tempo passato. Eravamo giovani insegnanti, interessati, attenti alle novità in campo scientifico e didattico. Durante le escursioni, trovare una pianta rara, una conchiglia, un minerale ci riempiva di entusiasmo. Li guardavamo, ce li passavamo di mano in mano, chi ricordava il nome lo comunicava. Poi a sera, si discuteva, a volte animatamente ma sempre con cordialità, diverse erano le sensibilità ma uguali gli obiettivi. Non mancavano momenti di svago e di curiosità per le caratteristiche dei luoghi e anche delle tradizioni gastronomiche.

Tuttora l’Associazione è attiva, ha guadagnato prestigio in campo nazionale presso il MIUR per le attività messe campo e in tutti i soci è ferma la determinazione di continuare a mantenerla viva.

Un ringraziamento sincero va a Sofia Sica che ha visto nascere l’Associazione nel lontano 1969, anzi ne è stata promotrice e lavoratrice instancabile.

Auguri a tutti noi per i 50 anni!

50 anni Sofia Sica

Frequentavo il Seminario Didattico del Dipartimento di fisica dell’Università Federico II di Napoli nel 1969 quando il professor Giulio Cortini aveva assunto questa cattedra – esisteva solo in alcune città, come Bologna e Palermo – e attraverso incontri-conferenza aveva radunato diversi laureati, che successivamente aveva impegnati in gruppi per l’aggiornamento nelle varie discipline: fisica, chimica, biologia, ecc. Riteneva assurdo che giovani laureati dovessero aggiornarsi, ma questa attività ne celava un’altra, la formazione. Il Ministero dell’Istruzione all’epoca non concedeva a nessuno il compito di fare formazione e la situazione è durata fino a pochi anni fa, per cui anche la nostra Associazione ha portato avanti per molti anni l’aggiornamento dei Docenti.

Nel Seminario Didattico si presentò il professore Arturo Palombi, Ispettore Centrale del Ministero della Pubblica Istruzione, che già nel 1962 aveva proposto l’istituzione della scuola media dell’obbligo e vi aveva inserito le materie scientifiche con il nome di Osservazioni scientifiche. Egli teneva un corso di aggiornamento pratico-sperimentale presso l’Orto Botanico di Napoli e invitò tutti a frequentarlo e ad iscriversi all’Associazione che in quell’anno stava per fondare insieme al prof. Ugo Moncharmont, Anna Rippa ed altri. Mi ero iscritta al gruppo di Biologia del Seminario Didattico, diretto dal professore Giovanni Chieffi, ma organizzato e gestito dal professor Ugo Moncharmont ed altri e lo frequentai dal 1969 al 1977 con cadenza settimanale.

 

Mi iscrissi anche all’Associazione Campana Insegnanti Scienze Naturali e cominciai a frequentarla. Nel Seminario Didattico eseguivamo esperienze di Laboratorio da realizzare poi nella Scuola o che avevamo già sperimentato come insegnanti e fu lì che iniziò la mia formazione che proseguì nell’Associazione dove si organizzavano conferenze, escursioni di studio sul territorio con la guida di professori esperti; noi Insegnanti che frequentavamo ci sentivamo uniti nel perseguire scopi alti, nello scambio di esperienze didattiche che poteva avvenire nella comunità associativa che si andava formando e che diventava sempre più numerosa. Presto entrai a far parte del Consiglio Direttivo come Consigliera-vicesegretaria e poi come Consigliera-Segretaria dal 1975 al 1987 e mi trovai ad assumere compiti molto impegnativi e gravosi, che venivano però affrontati con entusiasmo ed abnegazione.

Nel 1979, nell’Associazione Campana si pensò di organizzare un Convegno Nazionale dopo aver preso contatti con alcuni gruppi di Insegnanti che si erano intanto formati a Firenze e a Roma e con alcuni colleghi di Padova. Enorme fu l’impegno di tutto il Direttivo ed in particolare del professore Elio Abatino, che chiedeva di allargare sempre di più l’iniziativa. Coinvolgemmo tutti i Provveditorati agli Studi d’Italia, molti docenti universitari delle facoltà scientifiche, gruppi di ricerca sull’ambiente come quello presente presso l’Università di Parma guidato dal professore Antonio Moroni, il Laboratorio dell’Istituto Tecnico “Battisti” di Salò (Brescia) diretto dal professore Giuseppe Spinelli, i direttori di molti Musei scientifici e naturalistici, l’Associazione Nazionale Musei scientifici. La mia casa divenne il quartier generale dell’iniziativa e il mio telefono squillava in continuazione. Il Convegno fu organizzato a Sorrento dal 9 all’11 marzo 1979 ed il Sindaco, già sensibile ai problemi ambientali, mise a disposizione il teatro Tasso ed il Circolo dei Forestieri. Dieci alberghi tra i più belli ed importanti della Città di Sorrento resero disponibili le camere che noi stessi dovemmo attribuire ai partecipanti ed essendo anche bassa stagione, fu possibile avere costi molto ridotti. Vi parteciparono circa 1300 persone.

Durante il Convegno fu organizzata l’Assemblea nella quale fu fondata l’A.N.I.S.N. e fu istituito un Comitato per la formulazione di un nuovo Statuto ed un nuovo Regolamento, che furono ratificati a Rimini, nel 1980, durante il 2° Convegno Nazionale. L’Associazione Campana divenne Associazione Nazionale Sezione Campania e furono istituite Sezioni in diverse città d’Italia. Nei primi anni fummo noi della Campania a tenere le fila dell’Associazione incoraggiando e coadiuvando gli altri gruppi che andavano formandosi. In quel periodo fui Consigliera-Segretaria anche dell’A.N.I.S.N. Nazionale e tale incarico durò fino al 1990 sempre a seguito di libere elezioni con cadenza biennale ed in seguito triennale.

Nel 1985 fu organizzato un Convegno Nazionale italo-francese e intervennero a Sorrento circa 400 Insegnanti francesi, che portarono le loro esperienze. Essi, successivamente alla giornata pedagogica si trattennero per una settimana in Sorrento, facendo ogni giorno una escursione in Campania nei luoghi di interesse naturalistico: Campi Flegrei, Vesuvio, Grotte di Pertosa, allevamenti di bufale, Paestum ed in fine si fermarono al Parco Nazionale del Circeo per poi proseguire per Roma sempre accompagnati da noi responsabili della Sezione Campania.

La nostra Sezione, che pure aveva sostenuto l’A.N.I.S.N. nei primi tempi dopo la fondazione, si trovò in difficoltà quando venne a mancare l’autorevole guida del professore Palombi, che si dimise per motivi di età avanzata e poi nel 1987 morì. Si registrarono contrasti all’interno del gruppo dirigente con atteggiamenti poco democratici. Un gruppo di Soci pensò allora di rivolgersi al professore Giovanni Chieffi, chiedendogli di candidarsi alla Presidenza; egli non era stato mai Socio, ma conosceva bene l’Associazione. Ebbe alcune perplessità non volendo contrastare nessuno e mi chiese cosa ne pensava il professore Moncharmont, che non aveva mai lasciato la nostra Associazione, partecipandovi attivamente fin dalla fondazione anche se non aveva mai voluto cariche. Quando sentì che il Moncharmont mi aveva detto: “se Chieffi accetta la Presidenza l’Associazione è salva” non ebbe più dubbi. Accettò di candidarsi, fu eletto Presidente dell’A.N.I.S.N. Campania e partecipò attivamente a tutte le iniziative. Al rinnovo delle cariche, dopo due anni, volle candidare me nonostante le mie riserve, avendo io sempre rifiutato la proposta di questo incarico. Ma il professore non volle desistere da questa sua idea e si presentò alle votazioni, invogliando i colleghi elettori a votarmi e fu così che nel 1988 fui eletta Presidente dell’A.N.I.S.N. Campania. In quella occasione il professore Chieffi fu proclamato da tutti i Soci presenti Presidente Onorario della Sezione Campania dell’A.N.I.S.N.

Ho tenuto questa carica fino al 2016 venendo votata quasi all’unanimità ogni due anni e successivamente ogni tre anni quando abbiamo adeguato il nostro Regolamento a quello nazionale.

Le attività organizzate a seguito della mia elezione a Presidente sono state adeguate alla continuità, ma non sono mancate le novità. Centinaia sono stati i corsi di aggiornamento e di formazione e le esercitazioni di laboratorio, con l’autorizzazione del Provveditorato agli Studi di Napoli; le escursioni di studio, oltre quelle in Campania, hanno riguardato diverse regioni d’Italia, di cui venivano analizzate tutte le caratteristiche, da quelle geologiche, zoologiche, botaniche a quelle storiche ed umane. Alcuni studi naturalistici sono stati rivolti anche all’estero e ricordo con piacere il viaggio in Norvegia, dove con una nave, attraverso una serie di chiuse, salimmo fino ad oltre 2000 metri, e quello in Spagna dove nel parco Nazionale Doňana diventammo tutti addirittura euforici nel passare dalle spiagge dell’Atlantico, attraverso il letto del Guadalquivir asciutto, fino al deserto, dove avemmo modo di osservare ambienti mai visti in Italia. Le nostre attività furono oltre che fruttuose anche molto entusiasmanti.

Per quanto riguarda i corsi di aggiornamento cercai di dare la direzione anche ai Soci scegliendo di volta in volta coloro che sembravano più preparati in questo o in quell’argomento, incoraggiando ad approfondirlo, in modo da consentire a tutti di avere una certificazione utile per il loro insegnamento; ho sempre esortato i Soci a coltivare le loro propensioni, a scrivere articoli, aiutandoli nel loro lavoro se non avevano esperienze precedenti. Pur avendo ben chiaro l’impegno della Presidenza, mi sono sempre sentita alla pari con i miei colleghi e Soci ed avendo acquisito nel tempo molte competenze, non le ho fatte mai pesare sui Soci giovani e/o meno esperti.

Ho cercato aiuti economici alle Istituzioni cittadine e Regionali. Nei primi anni della mia Presidenza istituii il “premio Arturo Palombi” per le scuole di ogni ordine e grado per il quale ottenni dalla Provincia di Napoli la somma di lire 1.500.000, che distribuimmo ai vincitori, il premio “Ugo Moncharmont”, ed il premio “Raffaella De Joanna” e per quest’anno ho proposto il premio “Giovanni Chieffi”. Cercai anche nella Gazzetta Ufficiale della Regione Campania le eventuali possibilità di finanziamento ed intercettai la legge 49 del 1985. Partecipai al concorso e nel 1990 la nostra Sezione fu definita: “Associazione di rilievo regionale” come fu riportato nella Gazzetta Ufficiale della Regione Campania n. 41, ottobre 1990. Con questa qualifica presentavo annualmente i progetti e successivamente il resoconto delle attività svolte e di tanto in tanto ricevevamo un piccolo contributo.

Fu possibile così riprendere la stampa di un Bollettino periodico, per il quale già in passato avevo esplicato la pratica in Tribunale, ma la pubblicazione non era andata avanti se non nel grande volume degli Atti del 1° Convegno di Sorrento di 781 pagine e 50 di introduzione, per il quale avevo pure fatto un grandissimo lavoro. Aggiornai la pratica e costituii un Comitato di Redazione includendo Moncharmont e Chieffi – che sono rimasti nella Redazione fino alla loro scomparsa – ed uscimmo come Nuova Serie di un periodico semestrale nel dicembre del 1990. Fu un grande traguardo e con molto impegno l’abbiamo portato avanti regolarmente senza alcuna interruzione.

Il nostro Bollettino con la suddivisione in varie rubriche piacque al Direttivo Nazionale, che, nel Convegno di Genova del 1991, stabilì di replicarlo nel formato e nel contenuto in una rivista nazionale periodica, nominando Direttore Responsabile il professore Harry Manelli e me come Capo Redattore. Cominciai questa nuova impresa che affrontai con determinazione sia per quanto riguardava le pratiche in tribunale, la stampa e la spedizione sia per quanto riguardava la composizione e l’organizzazione redazionale. Molti Soci furono inseriti nel Comitato di Redazione, ma le difficoltà logistiche e i mezzi economici scarsi fecero sì che il peso della Rivista dal punto di vista organizzativo e redazionale cadesse tutto su di me. Il professore Harry Manelli, dopo un breve periodo in cui mi sembrò di notare una certa diffidenza nei miei confronti, che durò fino alla stesura del primo numero, si rese conto della mia assoluta sincerità e disponibilità e di quanto fosse gravoso ed impegnativo il mio lavoro tanto da denominarmi: “forza della natura” e mi accordò la sua amicizia e la sua incondizionata fiducia. Tenni questo incarico fino al 2007 e successivamente come membro del Comitato di redazione fino ad oggi.

L’otto luglio del 1986 con la legge 349 fu istituito il Ministero dell’Ambiente in Italia. In seguito all’aggiornamento della suddetta legge del 06/09/ 1994 chiesi il riconoscimento dell’Associazione Nazionale Insegnanti di Scienze Naturali per poter proporre terne di nomi di associati per il Consiglio Nazionale per l’ambiente (art. 12 comma 1, lettera c ed art. 13). Prendemmo contatti con il Ministero per l’Ambiente dove presentai un album con la descrizione di tutti i progetti già svolti. Ci indirizzarono verso la formazione di un Centro di educazione ambientale. Era necessario, però, che noi fossimo appoggiati da un Ente pubblico. Fu così che nel 1996, la Sezione Campania dell’A.N.I.S.N., nell’ambito delle sue attività, in collaborazione con il Comune di Napoli, Assessorati all’educazione e all’ambiente, istituì un “Centro di Informazione edEducazione Ambientale” con sede in una scuola del quartiere Soccavo di Napoli. Le finalità e le proposteeducative sono riportate nel n.13 del Bollettino Sezione Campania A.N.I.S.N. dell’aprile 1996.

In quegli anni mi ero proposta di cercare le antiche cave di piperno, roccia dura grigiastra con fiamme (frammenti di lava più scura) con cui sono stati costruiti i monumenti più importanti di Napoli, ma anche i portali di abitazioni e negozi. Le cave dovevano essere presenti in quel quartiere (Soccavo da sub cava), ma si erano perse le tracce. Chiesi l’aiuto dei professori Orfeo Picariello e Nicola Maio e con loro econ il laureando Salvatore Vicidomini, mi avventurai sulle pareti della collina dei Camaldoli e scoprimmo l’ingresso nascosto dalla vegetazione e da materiale di risulta di una di queste poche cave, uniche al mondo, ed inoltre potemmo osservare le pareti della roccia detta breccia museoe quelle dove si poteva osservare la serie dei materiali depositatisi durante tutta la storia geologica dei Campi Flegrei. Molte scolaresche, attraverso il “Centro”poterono raggiungere la cava ed osservare i luoghi. Proponemmo al Comune di Napoli di fare di quei luoghi una “Riserva Geologica”, ma la nuova amministrazione municipale non fu più disponibile a seguire i nostri progetti

Partecipai alle riunioni ed ai Convegni che si tenevano in tutta Italia (Genova, S. Miniato, ecc.) con i rappresentanti dei Centri che si erano formati in tutte le Regioni e fui invitata un paio di volte, insieme ai rappresentanti dei diversi centri italiani, a Roma alla presentazione della relazione del Ministro sulle attività svolte dal Ministero durante l’anno. Per diversi anni la nostra Sezione ha partecipato alla settimana della cultura scientifica e tecnologica indetta del Ministero con i lavori delle Scuole che poi venivano esposti in una mostra presso il “Centro”Un anno ricevemmo per tale attività anche un piccolo contributo ministeriale. In seguito queste attività si sono svolte in sedi diverse, ma l’attenzione per l’ambiente anche con concorsi a premi è stata continua fino ad oggi.

Dopo il 1990 fui ancora più volte membro del Direttivo Nazionale e dal 2010 al 2013 con l’incarico di Consigliere – Tesoriere Nazionale. Ebbi anche il compito di espletare le pratiche per ottenere la personalità giuridica. Ho ricoperto per un triennio una volta l’incarico di Revisore dei conti e un’altra volta quella di uno dei Probi Viri.

Non sono mancati i contrasti e le difficoltà, ma io ho sempre avuto fiducia nella correttezza del mio comportamento e nella condivisione con i Soci e soprattutto con il Consiglio Direttivo, che mi ha sempre sostenuto nelle decisioni da intraprendere. Di esso in particolare ricordo le due Consigliere che ci hanno lasciato: Raffaella De Joanna e Mariarosaria Serra, che hanno assiduamente sorretto il mio operato. Molto vicini mi sono stati anche Luigi D’Amico, Giovanni Gaudino, Lucia Di Leo, Vincenzo Boccardi, Titina Calabria e Silvana Sarnelli ed ancora le Socie Enrica Oberto e Albina Irollo, Anna Marra Barone, Nina Calzone, Annamaria Onorato e tanti altri.

Tra i Professori Universitari che più ci hanno incoraggiato e coadiuvato, oltre quelli che sono entrati attivamente nell’Associazione, ricordo Orfeo Picariello, diventato nostro Socio onorario per i contributi dati, Mario Milone, che ci ha sempre fornito l’aggiornamento scientifico nelle sue discipline ed ha partecipato ai nostri Convegni Nazionali di Trieste del 1993 e del 1991 di Genova, Pietro Battaglini, che ci guidò in una esercitazione di laboratorio presso l’Istituto Tecnico “Giordani” di Napoli, Paolo Scarano dell’Istituto Universitario Orientale di Napoli, che tenne la relazione introduttiva al Convegno Nazionale di Genova del 1991, Adriano Mazzarella, del Dipartimento di Scienze della Terra (Osservatorio meteorologico dell’Università Federico II di Napoli) per le sue conferenze e contributi, Pellegrino Fimiani dell’Università della Basilicata, che, oltre a diversi articoli per il Bollettino e visite guidate, ci ha regalato la ristampa dell’Entomologia napoletanacon le tavole degli insetti disegnati da Domenico Cirillo, studioso e soprattutto patriota napoletano giustiziato nel 1799, Maria Rosaria Ghiara, allora Direttrice dei Musei Scientifici dell’Università, con tutto il suo staff e Maria Carmela Del Re che misero a disposizione i quattro Musei Scientifici dell’Università per i Soci presenti al 10° Convegno Nazionale di Napoli del 2010, Raffaele Scorziello, che ci ha guidato in molte escursioni naturalistiche e ci ha dato diversi contributi, Maria Rosaria Coscia dell’Istituto di Biochimica delle proteine del CNR Napoli per i suoi contributi, Fabio Maria Guarino e Nicola Maio del Dipartimento di Biologia strutturale e funzionale dell’Università Federico II di Napoli che ci hanno coadiuvato nell’organizzazione di alcune nostre attività, Massimo Russo dell’Osservatorio Vesuviano, che ci ha aggiornato sullo studio dei minerali dell’area flegrea, Anna Alfano dell’Università di Salerno, Maddalena De Lucia dell’Osservatorio Vesuviano e Luciano Gaudio del dipartimento di biologia per i loro contributi scientifici ed organizzativi, Giancarlo Carrada per i suoi contributi sulla biologia marina, Antonio Nazzaro dell’Osservatorio vesuviano per aver guidato alcune nostre escursioni sul territorio e tanti altri che hanno facilitato il nostro aggiornamento talvolta con una conferenza tal altra con un articolo da pubblicare o con una esercitazione.

Nell’Assemblea del 2016 è stata nominata Presidente dell’A.N.I.S.N. Campania la professoressa Rossana Rosapepe, che è stata apprezzata da tutti per il suo impegno nella didattica delle Scienze e che si sta prodigando per l’Associazione mettendo in campo molte eccellenti competenze.

In quella occasione, in seguito alla mia rinuncia alle cariche sociali, i Soci hanno voluto investirmi della carica di Presidente onorario della Sezione Campania A.N.I.S.N. e di Socio onorario nazionale. Ad essi va il mio più vivo ringraziamento e l’augurio di un sempre maggiore successo.