Feb 162015
 

Sulla  nuova normativa  relativa agli Esami di Stato ed in particolare sull’individuazione, da parte del MIUR, delle “materie caratterizzanti” tra le quali viene scelta quella  della seconda prova scritta,  abbiamo pubblicato un articolo il 4 febbraio scorso su questa rubrica (http://www.anisn.it/nuovosito/esame-201415-prove-commissari-cambia/).

Torniamo sull’importante argomento riportando volentieri, qui di seguito, la lettera inviata all’ANISN da un gruppo di colleghi  del liceo scientifico “Casiraghi” di Cinisello B.  Che i docenti di Scienze naturali  facciano avere all’ANISN le proprie considerazioni e le proprie proposte  è un fatto positivo e di cui l’Associazione ha bisogno, in particolare in questa fase di diffuso atteggiamento di stanchezza se non di rassegnazione tra i docenti.

C’è da augurarsi che altri seguano l’esempio dei colleghi di Cinisello B. e che su @nisninforma si attivi un dibattito  su questo e sui tanti altri temi  che ci stanno a cuore. Questa rubrica e il nostro sito faranno del loro meglio  per ospitare il dibattito e per predisporre uno spazio adeguato.

Venendo al merito della lettera dei colleghi del “Casiraghi” non si può purtroppo ignorare che il nuovo ordinamento del liceo scientifico,  pur avendo aumentato le ore si Scienze naturali e ridotto quelle di Latino, mantiene una forte caratterizzazione letteraria e che, tra le Scienze sperimentali, permane  la prevalenza della Fisica cui è attribuito lo stesso numero di ore di Biologia + Chimica + Scienze della Terra/Astronomia.

Ecco il testo della lettera:

siamo insegnanti di Scienze  dell’IIS ”Casiraghi” di Cinisello B. e , come tali, vorremmo esprimere il  nostro profondo sconcerto nell’apprendere, dalla nota 7354  del MIUR, confermata dalla circolare n.1 2015 , che le materie caratterizzanti del liceo scientifico,  e quindi possibile oggetto della II prova nell’esame si stato,  sono unicamente matematica e fisica.

 Viene quindi ulteriormente  ribadita una visione marginale  delle Scienze naturali , già confermata da un monte ore curriculare che, nello stesso liceo scientifico, è inferiore a quello del latino e, comunque,  assolutamente insufficiente  a rispondere alle indicazioni nazionali  del MIUR e alle esigenze  di una società in rapido cambiamento.

 Fra gli aspetti peculiari del nostro insegnamento figurano:

1. la vastità e la diversificazione delle tematiche delle Scienze, i cui assi direttivi –anche metodologici- puntano con decisione ad almeno otto differenti corsi di laurea: Scienze Biologiche, Scienze Naturali, Chimica, Scienze Geologiche, Scienze Agrarie,  Scienze Ambientali, Biotecnologie, Medicina (oltre ad intercettarne  altri); è quindi necessario fornire agli studenti almeno la possibilità di un’introduzione  dignitosa alle diverse Scienze, anche in vista dell’orientamento post-diploma e dell’impegnativa preparazione ai vari test di ammissione

2. La necessità di una dimensione sperimentale dell’insegnamento delle Scienze, per rispetto della loro stessa natura, come chiaramente esplicitato nelle indicazioni nazionali.

3. La crescente, pesante e spesso drammatica ricaduta che le conoscenze e le applicazioni scientifiche –vertiginosamente ampliatesi nel corso degli ultimi decenni- comportano nella riflessione culturale della società, nell’elaborazione del diritto, nella vita stessa delle persone.

    Le severe problematiche ambientali, i vari aspetti di educazione alla salute, il trattamento delle cellule staminali, le possibilità di fecondazione assistita, le applicazioni biotecnologiche in campo medico, agro-alimentare ed ambientale, con i risvolti bioetici relativi, sono tematiche oggi ineludibili che richiedono una seria e chiara base di informazione scientifica, proprio per fornire ai nostri studenti le conoscenze e le competenze necessarie per esercitare il ruolo di cittadini attivi.

    L’importanza del possesso di tali conoscenze è riconosciuta dalla Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio del 18/12/2006 n. 962, dove le competenze scientifiche sono considerate tra le competenze chiave per l’apprendimento permanente.

 Va poi rilevato il fatto che nella provincia di Milano, a causa dei limiti imposti dall’Ufficio Scolastico Provinciale,  i licei scientifici, perfino quelli  con una lunga tradizione di sperimentazione e dotati di laboratori e attrezzature adeguate, come il nostro, non possono attivare l’opzione “Scienze applicate”, che consentirebbe un adeguato approfondimento delle nostre discipline.

Auspichiamo fortemente che la riforma della  scuola preannunciata dal ministro Giannini  e dal presidente del Consiglio preveda la necessaria revisione del curriculum  delle Scienze, con un significativo incremento delle ore di lezione e fornisca alle scuole la possibilità, non solo teorica,  di  personalizzare  la propria offerta formativa.

 Marinella Brancaleoni,  Anna Carelli,  Renata Collatina,  Elena De Guio,  Maria Lissoni,  Laura Orlandi,  Mauro Tartari