Giorgio Bianchini

I giovani sempre più attenti alle tematiche ambientali, ma la COP26 delude le aspettative

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Nov 252021
 

A cura di Angela Colli.

Secondo un sondaggio del portale Skuola.net che, in concomitanza alla Cop26, la conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, ha interrogato i ragazzi circa l’atteggiamento e l’attaccamento nei confronti della causa ambientalista su 3.500 adolescenti, quasi 1 su 2 almeno una volta è sceso in piazza per il clima partecipando attivamente almeno una volta ai “venerdì per il futuro”. Ma molti altri, silenziosamente, si adoperano tutti i giorni per adottare comportamenti eco-sostenibili.

La maggior parte, nell’ultimo anno scolastico, ha parlato in classe di Ambiente;

Tra chi ha assistito a queste “lezioni”, quasi la metà ha rivisto il proprio atteggiamento iniziando ad adottare comportamenti “eco-sostenibili” oppure imparando cose nuove.

“I miei studenti mi dicono che hanno bisogno di più insegnamenti sul clima, sull’ambiente nelle nostre scuole. Io dico che non è abbastanza. Noi dobbiamo partire dall’idea che lavorare per il clima significa rigenerare le scuole. Questo è anche il nome del Programma che abbiamo in Italia: RiGenerazione Scuola. Scuole più aperte, più inclusive, più capaci di portare le persone ad avere più strumenti per capire la complessità del mondo e di lavorare per il bene comune”. Lo ha detto il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi alla Cop26 di Glasgow, intervenendo nella giornata dedicata ai giovani

Purtroppo le aspettative legate agli esiti della Conferenza sono andate deluse. Non possiamo risolvere una crisi con gli stessi metodi che l’hanno provocata”, ha detto Greta Thunberg dicendosi stanca del “bla bla dei leader”, delle loro “promesse vuote”. Non vogliamo “impegni pieni di scappatoie” ha aggiunto.

Il segretario delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha detto che l’accordo finale della COP26 è «un compromesso» e che non dimostra «abbastanza determinazione politica per superare alcune delle sue contraddizioni più profonde». Guterres, che già all’inizio della conferenza aveva usato parole molto dure rispetto alla crisi climatica, ha aggiunto che «il nostro fragile pianeta è appeso a un filo. Siamo ancora alle porte della catastrofe climatica Ci sono voluti 26 vertici internazionali sul clima per riuscire a inserire la parola “combustibili fossili” vicino a “phase out” in una dichiarazione finale».

L’accordo conferma l’obiettivo di limitare a 1,5 gradi centigradi il riscaldamento globale, rispetto ai livelli pre-industriali, obiettivo per il quale è necessario garantire significative riduzioni delle emissioni globali di gas serra, con emissioni zero entro il 2050. Il documento finale chiede quindi di “accelerare gli sforzi verso la riduzione graduale dell’energia a carbone” e di “eliminare gradualmente” i sussidi ai combustibili fossili, fornendo al contempo un sostegno mirato ai paesi più poveri e vulnerabili, in linea con i contributi nazionali, e riconoscendo “la necessità di sostegno verso una transizione giusta”. Ai paesi che sottoscrivono l’accordo viene chiesto di “rivedere e rafforzare” i loro obiettivi di riduzione delle emissioni per il 2030 entro la fine del 2022, “tenendo conto delle diverse circostanze nazionali.

Nel 2009 i paesi ricchi hanno promesso 100 mld l’anno entro il 2020 ai paesi più colpiti dall’impatto del cambiamento climatico. Finora non hanno mantenuto la promessa e con la COP26 si impegnano a raggiungere la cifra nel 2023. L’accordo invita i paesi a raddoppiare la loro quota di finanza climatica già il prossimo anno (ma sui livelli del 2019): è l’unica concessione alle richieste dei paesi più vulnerabili.

Il grande problema è che il risultato è un accordo estremamente debole, con molte scappatoie, zeppo di frasi arzigogolate che alla fine dei conti rinviano la soluzione dei nodi più critici. Nel migliore dei casi il rinvio è a Sharm el-Sheik, dove si terrà la COP27 l’anno prossimo. Il patto sul clima di Glasgow, insomma, non è una sintesi degli interessi ma un Frankenstein assemblato a colpi di veti e minacce, alcuni arrivati persino fuori tempo massimo.

Per la prima volta, in un testo uscito da un vertice sul clima, si parla esplicitamente di abbandono graduale dei sussidi fossili. Tuttavia, il linguaggio usato è davvero debole. La prima versione parlava di accelerare il phase out del carbone e dei sussidi ai combustibili fossili”. Poi sono comparsi dei distinguo importanti: solo il “carbone non abbattuto” e solo i “sussidi inefficienti”.

E nemmeno questa versione, già debolissima, è passata. Durante la plenaria finale l’India si è messa di traverso e ha preteso di cambiare il “phase out” del carbone in un semplice “phase down”: per il carbone, quindi, non si punta più all’addio ma semplicemente a una riduzione.

Per saperne di più:
https://www.rinnovabili.it/ambiente/politiche-ambientali/vertice-sul-clima-cop26-commenti/
https://www.ilsole24ore.com/art/cop26-quasi-1-studente-2-almeno-volta-e-sceso-piazza-il-clima-AEfK30u
http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/cop26-sharma-bozza-equilibrata-momento-della-verita-decisione-0ab5ff4f-b15f-45aa-8a4f-9e56132a442e.html
https://www.skuola.net/news/inchiesta/cop26-giovani-ambiente-scuola.html
https://www.istruzione.it/ri-generazione-scuola/index.html
https://www.tuttoscuola.com/bianchi-alla-cop26-di-glasgow-prioritaria-leducazione-allo-sviluppo-sostenibile/https://www.miur.gov.it/web/guest/-/istruzione-il-ministro-patrizio-bianchi-alla-cop26-di-glasgow-l-educazione-allo-sviluppo-sostenibile-diventi-spina-dorsale-dei-percorsi-di-studio-abbi
https://www.tecnicadellascuola.it/cop26-1-alunno-su-2-e-sceso-in-piazza-per-il-clima-la-scuola-si-mobilita
https://www.ilpost.it/2021/11/06/critiche-greta-thunberg-cop26/
https://www.tuttoscuola.com/bianchi-alla-cop26-di-glasgow-prioritaria-leducazione-allo-sviluppo-sostenibile/

Geologia del Quaternario, geoarcheologia e caratteristiche sismiche del territorio di Alba Fucens

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Nov 252021
 

Il 24 ottobre 2021 la sezione abruzzese dell’ANISN ha organizzato un’escursione lungo il versante meridionale di Monte Velino – Monti della Magnola e aree limitrofe (Alba Fucens), guidata dal Prof. Galadini, ricercatore presso il CNR e docente incaricato di Geologia per il rischio sismico presso l’Università Roma TRE, e dalla Dott.ssa Ceccaroni, responsabile della Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio dell’Abruzzo.

Si allega il resoconto dell’escursione realizzato da Cristina Salciccia, presidente dell’ANISN Abruzzo, che comprende una descrizione dell’area in cui si è svolta l’escursione e le osservazioni effettuate durante la giornata: Escursione ANISN Abruzzo

Scuola di Paleoantropologia (XI edizione)

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Nov 172021
 

Le iscrizioni all’Undicesima Edizione della Scuola di Paleoantropologia sono ufficialmente aperte!

Il Dipartimento di Fisica e Geologia e il Centro di Ateneo per i Musei Scientifici dell’Università degli Studi di Perugia presentano l’Undicesima Edizione della Scuola di Paleoantropologia di Perugia, un’occasione unica nel panorama nazionale per il perfezionamento e l’approfondimento delle conoscenze sul tema dell’Evoluzione Umana.

La Scuola di Paleoantropologia propone un’offerta didattica articolata su due livelli:

  • Primo Livello → formazione di base
    Aperto a studenti, laureati, dottorandi, insegnanti e semplici appassionati, ha come obiettivo offrire una conoscenza di base nel campo della paleoantropologia e delle discipline correlate (antropologia molecolare, paleontologia dei vertebrati, archeologia preistorica, archeozoologia, geologia del Quaternario, morfologia funzionale, ecc.).
  • Secondo Livello → workshop tematico
    Corso specialistico e professionalizzante focalizzato, di anno in anno, su uno specifico tema o approccio metodologico. Dedicato a partecipanti con buone basi in paleoantropologia e/o discipline correlate, che siano interessati ad approfondire la tematica in esame.

L’Undicesima Edizione della Scuola di Paleoantropologia avrà luogo a Perugia dal 14 al 19 Febbraio 2022.

Le lezioni si terranno da lunedì 14/02 a venerdì 18/02/2022 presso il complesso del Rettorato (Palazzo Murena), in Piazza Università.
Per ciascuna giornata, le lezioni avranno una durata complessiva di 8 ore (4 al mattino e 4 al pomeriggio).
Le ultime due ore (venerdì 18/02/2022, 16:30–18:30) saranno dedicate al test finale di valutazione

L’ultima giornata della Scuola (sabato 19/02/2022, fino alle 13:00 circa) avrà luogo in una prestigiosa sede nel Centro Storico di Perugia in via di definizione.
La giornata di sabato sarà dedicata a:

  • Conferenza di chiusura del Prof. Lee Berger;
  • Consegna degli attestati di partecipazione.

Unitamente all’attestato, a ciascun partecipante sarà consegnato un certificato riportante il dettaglio dei corsi seguiti e il risultato del test finale.

La partecipazione alla Scuola di Paleoantropologia consente di ottenere 6 CFU.
La partecipazione alle attività di ricerca in Tanzania consente di ottenere 6 CFU.
Naturalmente, i CFU conseguiti con la Scuola di Paleoantropologia dovranno essere convalidati dagli organi preposti nei rispettivi Atenei di provenienza dei partecipanti.

PER GLI INSEGNANTI: La Scuola di Paleoantropologia è un corso di formazione accreditato presso il Ministero dell’Istruzione. Per la partecipazione, gli insegnanti possono usufruire della CARTA DEL DOCENTE.

Tutte le informazioni sono disponibili sul sito http://www.paleoantropologia.it/.

La Prima Circolare Scuola Paleoantropologia 2022 e la locandina sono qui allegate.

Ecco il nuovo Bando delle Olimpiadi delle Scienze Naturali 2022

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Nov 142021
 

Per l’anno scolastico 2021/22, l’ANISN organizza la ventesima edizione delle Olimpiadi delle Scienze Naturali, rivolta agli studenti delle scuole superiori.

È possibile aderire all’iniziativa entro il 15 febbraio 2022Bando Olimpiadi 2022

Anche quest’anno prevede due distinte categorie: biennio e triennio. La categoria triennio prevede poi due diverse sezioni: Biologia e Scienze della Terra.

Si conferma la sponsorizzazione della prestigiosa Università Humanitas University.

Per gli istituti che hanno attivi più indirizzi (ad esempio, Liceo Classico e Scientifico) sarà possibile iscrivere gli indirizzi separatamente.

Si conferma anche la partecipazione delle squadre italiane alle IBO (Olimpiadi Internazionali di Biologia) e alle IESO (Olimpiadi Internazionali di Scienze della Terra).

ALLORA. COSA ASPETTI?

SCARICA IL BANDO E ISCRIVI SUBITO LA TUA SCUOLA!

Bando Olimpiadi 2022

Nobel per la Fisiologia e Medicina, per la Fisica e per la Chimica 2021

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Ott 122021
 

Il premio Nobel per la medicina 2021è stato assegnato congiuntamente a David Julius, fisiologo dell’Università della California, e ad Ardem Patapoutian, scienziato dello Scripps Research di San Diego, per aver scoperto i sensori che ci permettono di avvertire il caldo, il freddo e la pressione, alla base del senso del tatto. Sono un americano di quasi 66 anni e un libanese di 54 scappato dalla guerra quando era ragazzo. Lunedì 4 ottobre a Stoccolma è stato dato l’annuncio che ha aperto la settimana dedicata ai premi Nobel. L’anno scorso il riconoscimento era andato al trio Alter, Houghton e Rice per il loro lavoro nella scoperta del virus dell’epatite C.

«Come vengono avviati gli impulsi nervosi in modo che la temperatura e la pressione possano essere percepite? A domanda è stata data risposta dai premi Nobel di quest’anno», ha spiegato la giuria. David Julius ha identificato il gene che codifica per il primo sensore di temperatura, il canale ionico TRPV1, utilizzando la capsaicina, un composto pungente del peperoncino che induce una sensazione di bruciore, e ha scoperto che anche il TRPV1 è attivato dalle alte temperature. Il segnale emesso da questo recettore raggiunge il cervello, che determina se il calore è abbastanza forte da bruciare i tessuti e, in tal caso, produce la sensazione di dolore.

I risultati della ricerca premiata offrono interessanti possibilità mediche, perché metteno in luce come ridurre il dolore cronico e acuto associato a una serie di malattie, traumi e ai loro trattamenti. Diversi laboratori farmaceutici, infatti, stanno lavorando per identificare molecole che agiscono su questi recettori con l’obiettivo di trattare diverse forme di dolore cronico, ad esempio quelle associate a processi infiammatori come l’artrite.

Il 5 ottobre il premio Nobel 2021 per la Fisica è stato assegnato all’italiano Giorgio Parisi, a Syukuro Manabe e a Klaus Hasselmann per i contributi innovativi alla comprensione dei sistemi fisici complessi”. I tre vincitori  condividono il Premio per i loro studi su fenomeni caotici e apparentemente casuali.

Giorgio Parisi professore emerito a La Sapienza di Roma, è stato presidente dell’Accademia dei Lincei. Si è occupato di particelle elementari, meccanica statistica, fluidodinamica, ma anche di supercomputer e sistemi complessi, è stato premiato “per la scoperta dell’interazione tra disordine e fluttuazioni nei sistemi fisici, dalla scala atomica a quella planetaria”. Intorno al 1980, ha scoperto i modelli nascosti in materiali complessi disordinati, tra i contributi più importanti alla teoria dei sistemi complessi con applicazioni non solo in fisica, ma anche in  matematica,  biologia, neuroscienze. SyukuroManabe è un  meteorologo e climatologo giapponese  e  Klaus Hasselmann un oceanografo e modellatore climatico tedesco: hanno ricevuto il Nobel “per la modellazione fisica del clima terrestre, la quantificazione della variabilità e la previsione affidabile del riscaldamento globale”.

In particolare Syukuro Manabe ha dimostrato come l’aumento dei livelli di anidride carbonica nell’atmosfera porti a un aumento delle temperature sulla superficie della Terra. Negli anni ’60, ha guidato lo sviluppo di modelli fisici del clima terrestre ed è stato il primo a esplorare l’interazione tra il bilancio delle radiazioni e il trasporto verticale delle masse d’aria. Il suo lavoro ha posto le basi per lo sviluppo degli attuali modelli climatici. Circa dieci anni dopo, Klaus Hasselmann ha creato un modello che collega tempo e clima, rispondendo così alla domanda sul perché i modelli climatici possono essere affidabili nonostante il tempo sia mutevole e caotico. Ha anche sviluppato metodi per identificare segnali specifici, impronte, che sia i fenomeni naturali che le attività umane imprimono nel clima. I suoi metodi sono stati usati per dimostrare che l’aumento della temperatura nell’atmosfera è dovuto alle emissioni umane di anidride carbonica.

IL Premio nobel per la Chimica è stato assegnato a Benjamin List e a David MacMillan “per lo sviluppo dell’organocatalisi asimmetrica”. Gli “ingegneri” delle molecole hanno scoperto un nuovo tipo di catalisi che permette di utilizzare molecole organiche con una procedura più semplice ed efficace. L’organocatalisi ha avuto un grande impatto sulla ricerca farmaceutica e ha reso la chimica più verde, spiega la Reale Accademia delle Scienze di Svezia nelle motivazioni. Benjamin List ha iniziato a occuparsi di organocatalisi asimmetrica negli anni novanta, lavorando con una borsa di studio post-dottorato allo Scripps Research Institute della California del sud. Qui scoprì le potenzialità della prolina, una molecola che entra nella composizione delle proteine, e che funziona benissimo come catalizzatore. Oltre ad accellerare i processi chimici, la prolina permetteva anche di indirizzarli. Infatti a volte le reazioni chimiche danno come prodotti due tipi di molecole, che sono uno l’immagine speculare dell’altro (un po’ come le nostre mani). L’organocatalisi asimmetrica permette invece di ottenere soltanto una delle due forme ed è oggi essenziale per l’industria farmaceutica.

Nello stesso periodo, anche MacMillan stava cercando un metodo per indirizzare le reazioni chimiche. Dopo aver tentato, senza successo, di utilizzate i metalli come catalizzatori, decise infine di provare con molecole più complesse, composte da carbonio e altri elementi. In questo modo riuscì a selezionare un gruppo di composti organici che facevano al caso suo, facili da ottenere e completamente biodegradabili.

List e MacMillan pubblicarono i loro studi nel 2000, a breve distanza l’uno dall’altro, e senza conoscere il lavoro del collega. Da allora, l’impiego dell’organocatalisi asimmetrica si è affermato nell’industria chimica ed è alla base di moltissime produzioni

 Per saperne di più:

https://www.nobelprize.org/prizes/chemistry/2021/summary/

https://www.nobelprize.org/prizes/physics/2021/summary/

https://www.wired.it/scienza/lab/2021/10/05/nobel-fisica-2021-giorgio-parisi-manabe-hasselmann/

https://www.nobelprize.org/prizes/medicine/2021/summary/

 http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Premio-Nobel-per-la-Fisica-a-itaiano-giorgio-parisi-Klaus-Hasselmann-Syukuro-Manabe-160b4e69-1d65-4e98-875f-daa525ef7541.html

http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Nobel-per-la-Chimica-2021-a-Benjamin-List-e-David-MacMillan-ingegneri-delle-molecole-eaf7dec9-8d8a-4a31-b61a-f67fda5f5c75.html

Educare al pensiero critico – Seminario AIRC rivolto a Docenti e Dirigenti

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Ott 122021
 

Con Evelina Molinari, psicologa dell’età evolutiva, Paola Bortolon, Presidente ANISN Associazione Nazionale Insegnanti di Scienze Naturali e Serena Goracci, ricercatrice INDIRE (Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa)

In una società sempre più connessa al web e con stili di vita che lasciano poco spazio all’osservazione, all’analisi e alla riflessione, diviene importante guidare a distinguere tra un’informazione proveniente da fonti accreditate e basata su dati ed evidenze sperimentali da un’informazione dubbia, una così detta fake news.

È altrettanto utile fornire i criteri con cui valutare la provenienza dell’informazione, il suo contenuto, il personale stato emozionale e la propria conoscenza sulla tematica considerata.

Il webinar, oltre ad una breve illustrazione di cosa si intenda per pensiero critico, proporrà delle attività pratiche volte a fornire strumenti per operare questa distinzione, per riconoscere le scorciatoie cognitive, gli stereotipi e i preconcetti responsabili degli errori valutativi, così da attivare e perfezionare la personale vigilanza epistemica.

Il webinar rappresenta l’incipit di successivi momenti di formazione nei quali saranno inserite ulteriori proposte didattiche sullo spirito critico, uno degli elementi caratteristici della ricerca scientifica e dell’evoluzione del pensiero scientifico.

Una parte del webinar sarà poi dedicata a riflettere su come il modo in cui vengono insegnate e apprese le discipline di base, in particolare la matematica e le scienze, possa contribuire in maniera significativa allo sviluppo di alcune competenze trasversali. In particolare si rifletterà su quelle strategie e metodi basati sulla interazione verbale (dialogo e discussione) e sulla collaborazione come importanti dispositivi, utilizzabili in ogni livello scolastico e in ogni disciplina, per lo sviluppo insieme di competenze disciplinari e di cittadinanza.

 

EDUCARE AL PENSIERO CRITICO

Seminario AIRC rivolto a Docenti, Dirigenti

Venerdì 05 Novembre 2021, ore 16:30-18:00

Per iscriversi:

https://webinarscuola.airc.it/webinar/54

Olimpiadi Internazionali di Scienze della Terra, una medaglia d’oro e cinque medaglie di bronzo alla squadra italiana

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Set 152021
 

Ottimi risultati per la squadra italiana alla XIV edizione delle Olimpiadi Internazionali di Scienze della Terra (IESO – International Earth Sciences Olympiad 2021), che si è tenuta online dal 24 al 30 agosto 2021: le studentesse e gli studenti hanno vinto l’equivalente di una medaglia d’oro e di quattro medaglie di bronzo.

A rappresentare il nostro Paese in questa competizione – che avrebbe dovuto svolgersi a Tyumen, in Russia – sei studentesse e studenti selezionati con la fase nazionale delle Olimpiadi delle Scienze Naturali e individuati tra i primi classificati del biennio e del triennio-sezione Scienze della Terra: Gabriele Cristaudo del Liceo Scientifico “G. Galilei” di Catania, Andrea Toninello dell’I.I.S. “Cattaneo-Mattei” di Monselice (PD) e Leonardo Campagna del Liceo Scientifico “G. Rummo” di Benevento, per il biennio, Elisa Sabadini, del Liceo Scientifico “Marconi” di Carrara (MS), Claudia Guidolin del Liceo “G.B. Brocchi” di Bassano del Grappa (VI) ed Ernesto Sangiorgio dell’ITC “Pacini” di Pistoia, per il triennio.

Le IESO 2021 sono state realizzate interamente online, con modalità innovative sia nella forma che nella tipologia di prove. La prova teorica è stata trasformata in un Data Mining Test, un tipo di test che prevede che gli studenti ricavino informazioni da un insieme di dati non organizzato. Due gli argomenti proposti: “La fase parossistica dell’Etna” e “Le miniere di Bauxite del sud della Francia”. Queste prove innovative hanno messo in gioco diverse competenze, proponendo una serie di quesiti da risolvere utilizzando risorse digitali, elaborando dati e ragionando su carte e grafici. Claudia Guidolin ha ricevuto una valutazione di “eccellente”, corrispondente a una medaglia d’oro, Gabriele Cristaudo, Andrea Toninello, Elisa Sabadini e Leonardo Campagna hanno ottenuto un “buono”, corrispondente a una medaglia di bronzo.

Durante la competizione avrebbe dovuto svolgersi anche l’International Team Field Investigation, una gara sul campo con squadre composte da ragazze e ragazzi di nazionalità diversa. Si è trasformata in un National Team Field durante il quale i sei ragazzi italiani hanno lavorato congiuntamente producendo un filmato che ha analizzato gli aspetti geologici, ma anche quelli storici e ambientali, di un sito vicino alla loro realtà. Il lavoro è stato valutato con un “buono”, corrispondente a una medaglia di bronzo.

Agli studenti è stato, infine, richiesto di presentare un elaborato sul tema Earth Science and Art. Sia l’immagine di Elisa Sabadini, sia il filmato di Gabriele Cristaudo sono stati considerati tra i migliori in assoluto; il filmato di Gabriele Cristaudo, in particolare, è stato l’unico presentato interamente a tutto il pubblico delle IESO.

La competizione è stata organizzata dall’ANISN, grazie al sostegno del Ministero dell’Istruzione, Direzione Generale per gli Ordinamenti Scolastici e la Valutazione del Sistema Nazionale di Istruzione. Il lavoro del gruppo IESO dell’ANISN (coordinato da Susanna Occhipinti e composto da Marie Claire Courthod e dall’”alumno” Samuele Rosso) ha previsto momenti di approfondimento per la squadra italiana sui contenuti teorico-pratici delle Scienze della Terra, che si sono svolti online, con il supporto dell’Università di Milano e dell’INGV di Genova. Una parte del team ha partecipato dalla Valle d’Aosta: gli studenti hanno potuto svolgere anche diverse attività didattico-formative, sulla skyway al Monte Bianco, al Forte di Bard, all’Osservatorio Astronomico di St. Barthélemy e alle miniere di Saint Marcel.

Convegno Società Geologica Italiana

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Set 152021
 

Nell’ambito del convegno della Società Geologica Italiana, si terranno alcuni eventi dedicati ai docenti e alla didattica delle Geoscienze.

Giovedì 16 settembre 2021 dalle ore 9 alle ore 13 si terrà online la sessione “Geoscienze a Scuola“, aperta a insegnanti e ricercatori, nell'”aula virtuale” https://unicam.webex.com/meet/geologia.orienta. La partecipazione è gratuita per gli insegnanti e sarà rilasciato un certificato di partecipazione. Ci si può iscrivere dal sito del convegno (https://www.geoscienze.org/trieste2021/) o attraverso la piattaforma Sofia n. 87867.

Venerdì 17 settembre 2021 dalle ore 9 alle 12.30 si terrà invece il workshop per docenti “Le Geoscienze nell’Agenda 2030“, sempre nell'”aula virtuale” https://unicam.webex.com/meet/geologia.orienta. Anche in questo caso la partecipazione è gratuita per gli insegnanti e sarà rilasciato un attestato di partecipazione. Il codice per iscriversi tramite la piattaforma Sofia è 60587.

Locandina meeting “Geoscienze a scuola”

Locandina workshop “Le Geoscienze nell’Agenda 2030”

Ago 012021
 

Si è conclusa venerdì 23 luglio la XXXII edizione delle Olimpiadi Internazionali di Biologia (IBO CHALLENGE), la più importante manifestazione del settore per le scuole secondarie di II grado, che ha visto la partecipazione di 300 ragazzi di 75 Paesi di ogni parte del mondo. A rappresentare l’Italia, Jacopo Cardinale del Liceo Classico “V. Alfieri” di Torino, Leonardo Morotti del I.I.S. “F. Alberghetti” di Imola (BO), Gabriele Quaranta del Liceo Scientifico “G. Battaglini” di Taranto e Matteo Simonazzi dell’I.I.S. “A. Zanelli” di Reggio Emilia. Tre le medaglie d’argento vinte dall’Italia: Jacopo Cardinale, Gabriele Quaranta e Leonardo Morotti.

La competizione, organizzata quest’anno dal Portogallo, si è svolta interamente online, secondo le indicazioni del Comitato Organizzatore.

La squadra italiana era composta da studenti vincitori nella categoria triennio-sezione biologia delle Olimpiadi delle Scienze Naturali, promosse dall’ANISN (Associazione degli Insegnanti di Scienze Naturali), con il patrocinio del Ministero dell’Istruzione, Direzione Generale per gli Ordinamenti Scolastici e la Valutazione del Sistema Nazionale di Istruzione.

Il gruppo IBO dell’ANISN (coordinato da Isabella Marini e composto da Giorgio Bianchini, Francesca Corti e Jacopo Del Deo) ha previsto la progettazione, l’organizzazione e la realizzazione online di una settimana di approfondimento per la squadra italiana sui contenuti teorico-pratici della biologia; la selezione, la discussione e la traduzione delle prove IBO come membri della Giuria Internazionale e il supporto ai ragazzi per la piattaforma scelta dagli organizzatori per le IBO CHALLENGE online.

Nella foto, da sinistra a destra, dall’alto in basso: Jacopo Cardinale, Leonardo Morotti, Gabriele Quaranta, Matteo Simonazzi, Isabella Marini, Giorgio Bianchini, Jacopo Del Deo, Francesca Corti.