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La genetica in mostra a Roma: da Mendel alla bioingegneria.

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Feb 112017
 

DNA_BannerDal 10 febbraio al 18 giugno 2017, al Palazzo delle Esposizioni, Via Nazionale 194, una interessante mostra che ha come tema la storia e l’evoluzione della genetica, a partire dai primi esperimenti sui piselli di Gregorio Mendel (1822-1884). Presentati con una relazione del monaco cecoslovacco nel 1865, essi possono essere considerati l’atto di nascita della genetica, il big bang della moderna biologia. La mostra ha tra i suoi curatori il filosofo della scienza Telmo Pievani,  Bernardo Fantini, Sergio Pimpinelli, Fabrizio Rufo, oltre  ad un comitato scientifico formato da quattro premi Nobel. Di Mendel sono visibili quindici reperti originali, a partire dal suo microscopio. In una sala, 23 tronchi rappresentano il bosco dei nostri 23 cromosomi. Una consolle multimediale permette di esplorarli e capire i geni ad essi associati, e alcune delle loro funzioni. In altre sale, l’esposizione a grandezza naturale di animali clonati, e la sezione dell’archeo genetica, permettono di fare un salto temporale affascinante, rivisitando la storia della vita, alla luce delle moderne prove della teoria evolutiva di Darwin.  Sette  le sezioni espositive:

Il monaco anticipatore; Una nuova disciplina (evoluzione); La doppia elica; Dolly e gli altri cloni; Cellule e farmaci mirati (le cellule immortali di Henrietta Lack); Cacciatori di fossili; Fra naturale e artificiale (bioingegneria, biologia sintetica).   

Il costo del biglietto è di 10 euro. Per informazioni: palazzoesposizioni; tel.06 39967500

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La collezione ornitologica del liceo classico «Massimo D’Azeglio» di Torino

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Feb 072017
 

di Giorgio Aimassi

Cenni storici

daze modIl Municipio di Torino, visto l’incremento degli studenti che si iscrivevano all’Università, nel 1830 istituì  una nuova “scuola di latinità”, denominata Collegio di Porta Nuova, che andò ad aggiungersi ai tre precedenti collegi del Carmine, di San Francesco d’Assisi e di San Francesco da Paola (Brandone, in AA. VV., 2012). La prima sede della nuova scuola era attigua al Convento della Madonna degli Angeli, in quella che attualmente è denominata via Carlo Alberto, ma già nel 1852 venne effettuato un primo trasloco in un vicino edificio di nuova costruzione. In linea con il nuovo sviluppo economico della città, tra il 1853 e il 1860 accanto alle classi di latinità nel Collegio vennero istituiti i cosiddetti “corsi speciali” per preparare professionisti anche in ambito tecnico-commerciale.

Nell’anno scolastico 1857-58 la scuola assunse la denominazione di Collegio Municipale di Monviso e venne trasferita in un nuovo edificio all’angolo tra gli attuali corso Matteotti e via Arsenale, nell’ex quartiere dei Macelli di Monviso (Brandone, op. cit.). Subito dopo (1858), in occasione del decennale dello Statuto albertino, nella nuova sede si organizzò l’apertura al pubblico dei “gabinetti di chimica, di fisica e di storia naturale” (Gazzetta piemontese del 1° maggio 1858).

In seguito all’entrata in vigore della riforma scolastica Casati (gennaio 1860) i corsi speciali assunsero carattere indipendente dal ginnasio, come si rileva dall’annuario dell’Istruzione pubblica per l’anno scolastico 1860-61, nel quale risultano separati il R. Ginnasio di Monviso e la R. Scuola tecnica di Monviso. Nel 1882 i corsi tecnici assunsero l’attuale denominazione di Istituto Tecnico “Germano Sommeiller”, mentre quelli del ginnasio confluirono nel nuovo Liceo Ginnasio “Massimo D’Azeglio” (Brandone, op. cit.; D’Orsi, 2003).

Dieci anni prima il Comune aveva fatto costruire una nuova sede per il ginnasio, coincidente con l’attuale manica del liceo D’Azeglio lungo via San Quintino. Nell’anno scolastico 1888-89 venne inaugurata una nuova manica in via Parini, con al terzo piano un laboratorio di scienze ad anfiteatro, purtroppo demolito nel corso di successive ristrutturazioni (Brandone, op. cit.).

Le collezioni scientifiche

Le raccolte naturalistiche attualmente conservate presso il liceo classico Massimo d’Azeglio  risalgono almeno in parte all’Ottocento ma, fino ad ora, non è stato possibile definire con precisione in quale modo sia stata acquisita la maggior parte degli esemplari. Il nucleo più antico potrebbe addirittura risalire all’acquisto effettuato da parte della Città di Torino nel 1857 (deliberazione del Consiglio delegato presa in seduta del 21 ottobre – N. 68) di un intero Museo di Storia naturale, presente nella città di Alba e fino a poco tempo prima di proprietà dell’abate Filippo Sotteri (1766-1850), per “munire il gabinetto di Storia Naturale del Collegio Monviso degli oggetti relativi a tale studio”. Alcune importanti notizie sulle collezioni del Museo Sotteri sono riportate da Maccario (1976); qualche informazione è rilevabile anche da Macchi (1859), che riferisce in merito al trasferimento delle raccolte scientifiche al Collegio Monviso.

Come precedentemente ricordato, in quegli anni le classi di latinità comprendevano il solo ginnasio: la circostanza è significativa perché in questo corso non era previsto l’insegnamento delle Scienze Naturali, che nel Collegio Monviso era riservato ai corsi tecnici. Poiché la separazione di questi ultimi avvenne prima dell’istituzione del Liceo D’Azeglio, le collezioni naturalistiche rimasero nella disponibilità dell’Istituto Sommeiller (C. Fiussello, com. pers.). La permanenza in questa sede si rivelò catastrofica, dal momento che l’edificio che si affacciava su via Oporto (ora corso Matteotti) andò completamente distrutto il 18 novembre 1942, nel corso del primo bombardamento aereo subito dalla città di Torino. Almeno una parte di quello che era stato il Museo Sotteri si è tuttavia conservata fino ad oggi: si tratta dei numerosi fogli dell’erbario Bertero, che nel 1926 vennero ceduti dall’Istituto Sommeiller all’Orto Botanico dell’Università di Torino (Vignolo-Lutati, 1929). Ad esclusione delle raccolte botaniche, dopo la vendita del 1857 non si hanno più notizie certe delle collezioni del Sotteri. Non si può escludere che qualche esemplare della collezione ornitologica sia in qualche modo confluito nel Liceo D’Azeglio, ma sarà difficile poterlo provare. L’inventario più antico finora ritrovato è il Registro Cronologico del “materiale in carico” di Scienze relativo all’aprile 1963, che non riporta nessuna informazione circa l’origine degli esemplari inventariati. Il successivo registro riporta come “data di carico” di ogni esemplare il 30 dicembre 1970 e ha una numerazione completamente diversa da quella del registro precedente, rispetto al quale contiene anche alcune incongruenze. L’ultimo registro, redatto nell’anno 2000, reca numeri ancora differenti, ma almeno segnala le corrispondenze con l’inventario del 1970.

La collezione ornitologica

Nel corso dell’a.s. 2011/2012 si è provveduto al controllo di tutti gli esemplari della collezione ornitologica, rilevando per ciascuno i dati riportati sul cartellino e i numeri dell’inventario dell’anno 2000, presenti su placchette metalliche. Altre etichette di carta o annotazioni scritte che si trovano sui piedistalli degli esemplari corrispondono agli inventari degli anni 1963 e 1970, ma in qualche caso fanno certamente riferimento ad elenchi precedenti che non sono mai stati rintracciati. Quasi nessuno dei cartellini è risultato originale, ad eccezione di uno relativo ad un’albanella pallida (INV. 425) e di un altro relativo ad una rondine (non inventariata), entrambi provenienti dalla ditta Bainotti di Torino.

Alcuni binomi latini che si ritrovano nei cataloghi sono in disuso da molti anni e suggeriscono che gli esemplari della collezione siano piuttosto antichi. Come esempi si possono citare Capella gallinago (= Gallinago gallinago), Carine noctua (= Athene noctua), Coloeus monedula (= Corvus monedula), Colymbus ruficollis (= Tachybaptus ruficollis), Dafila acuta (= Anas acuta), Gecinus viridis (= Picus viridis), Himantopus candidus (= Himantopus himantopus), Vanellus cristatus (= Vanellus vanellus). La maggior parte di questi binomi, che compaiono ancora nei lavori di inizio ‘900 (Martorelli, 1906; Giglioli, 1907), non viene più utilizzata da Arrigoni degli Oddi (1929). Anche l’indicazione di “trampoliere esotico”, utilizzata per alcuni Caradridi e Scolopacidi piuttosto comuni in Italia, è del tutto inconsueta e sembra escludere, almeno per gli esemplari indicati in questo modo, l’acquisto presso una qualsiasi ditta specializzata o una casa d’aste, anche dell’Ottocento.

Per ogni esemplare si è provveduto a verificare la corretta identificazione e, nel presente catalogo, ad indicare la nomenclatura aggiornata. Nella collezione è presente una teca in vetro (numeri di inventario 505/2000, 963/1970, 7123/1963) contenente un finto alberello sul quale sono collocati 19 uccelli di varia provenienza. Tutti questi esemplari sono stati identificati ex novo perché per nessuno era indicato il nome della specie.

Attualmente nella collezione del Liceo D’Azeglio risultano presenti 112 uccelli montati e 2 uova, appartenenti complessivamente a 41 famiglie e 86 specie originarie di diversi continenti. Lo stato di conservazione è relativamente buono per alcuni esemplari, ma ve ne sono altri in condizioni mediocri, in qualche caso con qualche parte rotta. Soltanto alcuni di essi sono stati parzialmente restaurati di recente (a.s. 2004-05), grazie alla collaborazione della dott. L. Levi del Museo regionale di Scienze naturali di Torino e del tassidermista F. Ferrero.

Rispetto all’inventario del 1963 risultano mancanti le seguenti specie, anche se alcune di esse potrebbero essere state segnalate in seguito a errate identificazioni:

inventario nomenclatura attuale
7012 Falco tinnunculus Linnaeus, 1758
7013 Falco columbarius Linnaeus, 1758
7014, 7015 Falco subbuteo Linnaeus, 1758
7019, 7020 Tyto alba (Scopoli, 1769)
7022 Strix aluco Linnaeus, 1758
7034 Dendrocopos medius (Linnaeus, 1758)
7037 Micropsitta keiensis (Salvadori, 1876)
7056, 7057 Bombycilla garrulus (Linnaeus, 1758)
7068 Perdix perdix (Linnaeus, 1758)
7072 Francolinus francolinus (Linnaeus, 1766)?  “francolino”
7073 Tetrao tetrix Linnaeus, 1758
7075 Phasianus colchicus Linnaeus, 1758
Dopo 7103 Botaurus stellaris (Linnaeus, 1758)
7107 Ixobrychus minutus (Linnaeus, 1766)
7111 Rallus aquaticus Linnaeus, 1758

Appare piuttosto singolare la segnalazione di un individuo di Micropsitta keiensis, specie descritta per la prima volta da Tommaso Salvadori (1876) sulla base di invidui provenienti dalle isole Kai (Indonesia) e donati al museo dell’Università di Torino dall’esploratore Odoardo Beccari.

Vengono di seguito elencati gli esemplari presenti, seguendo la sistematica e la nomenclatura della lista CISO-COI (Fracasso et al., 2009). Per le specie non italiane, i nomi latini sono in accordo con Del Hoyo et al. (1992-2011), mentre i nomi italiani sono quelli riportati da Massa et al. (1993).

Per ogni specie vengono riportati:

il nome latino, l’autore e l’anno della descrizione, il nome italiano, la regione/sottoregione biogeografica[1], il numero di inventario dell’anno 2000 (tra parentesi, quando noti, sono indicati i numeri dei cataloghi del 1963 – compresi tra 7008 e 7124 e a volte associati a numeri precedenti, e del 1970 – compresi tra 740 e 963),  il numero degli esemplari con l’eventuale indicazione del sesso e dell’età, altre occasionali annotazioni o commenti.

Classe Aves

Famiglia STRUTHIONIDAE

Struthio camelus Linnaeus, 1758 STRUZZO                        PA, Et

Attualmente non inventariato, 2 uova.

Nel catalogo del 1963 gli esemplari corrispondevano ai numeri 7121 (prec. 759) e 7122 (prec. 760).

Famiglia ANATIDAE

Anser fabalis (Latham, 1787) OCA GRANAIOLA               PA

INV. 426 (7092, 852), 1 ind.; altri numeri relativi a cataloghi non noti 268, 889.

Nel catalogo del 1963 indicata come “Anser anser (oca selvatica)”.

Anas crecca Linnaeus, 1758 ALZAVOLA                            NA, PA

INV. 364 (742), 1 ♂; INV. 369 (747), 1 ♂; INV. 371 (750), 1 ♂, esemplare rovinato con sottocoda staccato, recante anche le indicazioni N. 16 e 54008.

Nel catalogo del 1963 sono riportati 4 individui con i numeri 7078 (660), 7079 (2187), 7080 (2 ind. di cui uno con precedente riferimento 1193).

Anas platyrhynchos Linnaeus, 1758 GERMANO REALE                NA, CA, PA

INV. 370 (7076 oppure 7077, 748), 1 ♂.

A uno dei due numeri del catalogo del 1963 corrisponde un mestolone (INV. 366).

Anas acuta Linnaeus, 1758 CODONE                                   NA, PA

INV. 367 (7081, 745), 1 ♂.

Nel catalogo del 1963 indicato come “Dafila acuta (codone)”.

Anas clypeata Linnaeus, 1758 MESTOLONE                       NA, PA

INV. 366 (744), 1 ♂.

Indicato come germano reale nel catalogo del 1963, con il numero 7076 oppure 7077.

Netta rufina (Pallas, 1773) FISTIONE TURCO                    PA

Attualmente non inventariato, 1 ♂.

Nel catalogo del 1970 era indicato al n. 809. Potrebbe corrispondere all’esemplare 7082 del catalogo del 1963, indicato come “Anas peregrina (anatra)”, numero precedente 1416, nome che in passato ha dato origine a numerose confusioni. Secondo Mlíkovský (2011) Anas peregrina S. G. Gmelin 1774 corrisponderebbe al fischione Anas penelope, mentre in passato era stata ipotizzata una sinonimia sia con la moretta tabaccata Aythya niroca, sia con il quattrocchi Bucephala clangula.

Aythya ferina (Linnaeus, 1758) MORIGLIONE                    PA

INV. 365, 1 ♂.

Specie non citata negli inventari del 1963 e del 1970, forse a causa di una errata identificazione.

Aythya fuligula (Linnaeus, 1758) MORETTA                       PA

INV. 365 (7088 oppure 7089, 743), 1 ♂.

Bucephala clangula (Linnaeus, 1758) QUATTROCCHI                  NA, PA

INV. 368 (746), 1 ♂.

Citato genericamente come “anatra” nel catalogo del 1976, non compare in quello del 1963.

Mergus serrator  Linnaeus, 1758 SMERGO MINORE                     NA, PA

INV. 415 (7090 oppure 7091, 834), 1 ♀.

Nei cataloghi precedenti indicato genericamente come “smergo”.

Famiglia Tetraonidae

Lagopus muta (Montin, 1781) PERNICE BIANCA              NA, PA

INV. 416 (7074, 835), 1 ind. in livrea estiva.

Famiglia Phasianidae

Chrysolophus pictus (Linnaeus, 1758) FAGIANO DORATO          PA, Idc

INV. 424 (850), 1 ♀.

Nel catalogo del 1970 è indicato come “fagiano di monte”. Anche nel catalogo del 1963 c’è un individuo indicato come “Lyrurus tetrix (fagiano di monte)” (7073, prec. 984), ma non è possibile capire se si trattava di un esemplare successivamente smarrito oppure di un errore di identificazione.

Alectoris graeca (Meisner, 1804) COTURNICE                   PA

INV 407 Alectoris graecaINV. 407 (7066 oppure 7067, 816), 1 ind.

Altri numeri citati nel catalogo del 1963: 671, 2186.

Coturnix coturnix (Linnaeus, 1758) QUAGLIA                    PA, Et, Msc, Ind

 

 

 

INV. 505 (7123, 963), 1 ind., nella composizione sul finto alberello.

Famiglia NUMIDIDAE

Numida meleagris (Linnaeus, 1758) FARAONA COMUNE            PA, Et

INV. 417 (7070 oppure 7071, 836), 1 ind.

Altri numeri citati nel catalogo del 1963: 669, 670.

Famiglia Gaviidae

Gavia stellata (Pontoppidan, 1763) STROLAGA MINORE            NA, PA

INV. 423 (849), 1 ind.

Nel catalogo del 1970 è indicato come “smergo”. Anche nel catalogo del 1963 ci sono due individui indicati come “smergo” (7090, prec. 2425 e 7091, prec. 713), uno dei quali corrisponde probabilmente allo smergo minore (INV. 415), mentre l’altro potrebbe essere un esemplare successivamente smarrito.

Famiglia Ardeidae

Ardeola ralloides (Scopoli, 1769) SGARZA CIUFFETTO  PA, Et, Msc

INV. 411 (823), 1 imm.; l’esemplare reca un precedente n. 245.

Nel catalogo del 1970 è indicato come “trampoliere esotico”; allo stesso modo sono indicati altri 4 esemplari, mentre nell’inventario del 1963 ne erano segnalati 8 in totale (7113-7120). Non si esclude una confusione con il tarabusino, del quale nel catalogo del 1963 è segnalato 1 es., attualmente non presente in collezione.

Ardea cinerea Linnaeus, 1758 AIRONE CENERINO                      PA, Et, Msc, Ind, Idc, Snd

Attualmente non inventariati, 3 ind., di cui 2 ad. e 1 imm.

Nell’inventario del 1970 aveva il numero 841. Nel catalogo del 1963 erano indicati 2 ind. di questa specie, senza inventario ma con due vecchi numeri: 1419, 1706.

Ardea purpurea Linnaeus, 1766 AIRONE ROSSO  PA, Et, Msc, Ind, Idc, Snd, Wlc

Attualmente non inventariato, 1 ind.

Non citato nel catalogo del 1970. Nel catalogo del 1963 erano indicati 2 ind., con i numeri 7104 (prec. 1183) e 7105 (prec. 1183).

Famiglia Podicipedidae

Tachybaptus ruficollis (Pallas, 1764) TUFFETTO                PA, Et, Msc, Ind, Idc, Snd, Wlc, ng, o

Attualmente non inventariato, 3 ind.

Nel catalogo del 1963: 1 ind. al n. 7087 (prec. 740), 2 ind. al n. 7086 (prec. 741).

Podiceps cristatus (Linnaeus, 1758) SVASSO MAGGIORE           PA, Et, Ind, Au, NZ

INV. 378 (758), INV. 419 (840), 2 ind. in livrea estiva.

Nel catalogo del 1963 erano segnalati 3 ind. con i numeri 7083 (659), 7084 (2007), 7085 (238). L’esemplare citato con il n. 839 nel catalogo del 1970 non è più presente in collezione.

Famiglia Accipitridae

Circus macrourus (S. G. Gmelin, 1770) ALBANELLA PALLIDA              PA

INV 425 cartellino Circus macrourusINV. 425 (7016, 851), 1 ♂; sotto il piedistallo è presente il cartellino originale della ditta Carlo Bainotti, che identifica correttamente la specie con il sinonimo “Circus Swainsonii”. Sul catalogo del 1970 è indicata erroneamente la dicitura “albanella reale”.

 

 

Circus pygargus (Linnaeus, 1758) ALBANELLA MINORE           PA

Attualmente non inventariato, 1 ♀.

L’esemplare non è segnalato in nessuno dei precedenti cataloghi, ma reca, sotto il piedistallo, la scritta a matita “INV. 670”

Accipiter nisus (Linnaeus, 1758) SPARVIERE                     PA, Ind

INV. 379 (761), 1 imm; INV. 380 (762), 1 ad.

Nell’inventario del 1963 sono riportati 3 ind. con i numeri 7010, 7011, 7018.

Buteo buteo (Linnaeus, 1758) POIANA                    PA, Et, Ind

INV. 427 (853), INV. 429 (856), 2 ind., probabilmente ♀♀ viste le grandi dimensioni.

Nell’inventario del 1963 sono riportati 2 ind. con i numeri 7008 e 7009.

Famiglia Falconidae

Falco peregrinus Tunstall, 1771 FALCO PELLEGRINO                NA, CA, SA, PA, Et, Msc, Ind, Idc, Snd, Wlc, NG, Au, O

INV. 422 (7017, 848), 1 ♀.

Famiglia Rallidae

Crex crex (Linnaeus, 1758) RE DI QUAGLIE                      PA

INV 505 teca in vetroINV. 505 (7123, 963), 1 ind., nella composizione sul finto alberello.

Gallinula chloropus (Linnaeus, 1758) GALLINELLA D’ACQUA               PA, Et, Msc, NA, CA, SA, Ind, Snd, H

 

 

 

INV. 373 (7102, 752), 1 ind.

Nell’inventario del 1963 erano indicati due individui.

Fulica atra Linnaeus, 1758 FOLOGA                       PA, Et, Ind, Idc, NG, Au, NZ

INV. 374 (7093, 753), 1 ind.

Famiglia Recurvirostridae

Himantopus himantopus (Linnaeus, 1758) CAVALIERE D’ITALIA                          PA, Et, Msc, Ind, Idc

Attualmente non inventariato, 1 ind.

Sul cartellino: “Himantopus candidus”. Nell’inventario del 1963 aveva il numero 7106.

Famiglia Burhinidae

Burhinus oedicnemus (Linnaeus, 1758) OCCHIONE                        PA, Ind, Idc, Et

Attualmente non inventariato, 1 ind.

Nell’inventario del 1970 aveva il numero 808.

Famiglia Charadriidae

Charadrius dubius Scopoli, 1786 CORRIERE PICCOLO   PA, Et, Ind, Idc, Snd, NG

INV. 408 (7113-7120?, 817), 1 ind.

Negli inventari del 1963 e del 1970 era indicato come “trampoliere esotico”.

Pluvialis apricaria (Linnaeus, 1758) PIVIERE DORATO               PA

Attualmente non inventariato, 1 ind.

Verosimilmente un “trampoliere esotico” dei vecchi cataloghi.

Vanellus vanellus (Linnaeus, 1758) PAVONCELLA                        PA

INV. 401 (797), 1 ind.

Un secondo esemplare, INV. 400 (796), non è stato trovato; nel catalogo del 1963 le due pavoncelle corrispondevano ai numeri 7100 (prec. 663) “Vanellus cristatus” e 7101 (prec. 1187).

Famiglia Scolopacidae

Calidris ferruginea (Pontoppidan, 1763) PIOVANELLO                 NA, PA

INV 414 Calidris ferrugineaINV. 414 (7110, 830), 1 ind.

Precedentemente indicato come “piovanello tridattilo”.

Philomachus pugnax (Linnaeus, 1758) COMBATTENTE   NA, PA

 

 

 

INV 409 Philomachus pugnaxINV. 409 (7113-7120?, 820), 1 ♂.

Precedentemente indicato come “trampoliere esotico”.

Lymnocryptes minimus (Brünnich, 1764) FRULLINO                      PA

 

 

INV. 412, 1 ind., montato con il beccaccino.

Non citato nessuno degli inventari precedenti.

Gallinago gallinago (Linnaeus, 1758) BECCACCINO                    NA, PA

INV. 412 (7108?, 824), 1 ind., montato con il frullino.

Numenius arquata (Linnaeus, 1758) CHIURLO MAGGIORE         PA

Attualmente non inventariato, 1 ♀.

Nel catalogo del 1963 indicato al n. 7112 come “Threskiornis (Ibis)” e non citato nel catalogo del 1970; altro numero 833.

Tringa ochropus Linnaeus, 1758 PIRO PIRO CULBIANCO           PA

INV. 410 (7113-7120?, 821), 1 ind.

Precedentemente indicato come “trampoliere esotico”.

Famiglia Laridae

Chroicocephalus ridibundus (Linnaeus, 1766) GABBIANO COMUNE                        NA, PA

INV. 375 (755), 1 imm.

Potrebbe essere uno degli individui citati nel catalogo del 1963 ai numeri 7094-7097, tutti indicati come “Larus ridibundus (gabbiano)”

Larus canus Linnaeus, 1758 GAVINA                                              NA, PA

INV. 376 (756), 1 imm.

Definito genericamente come “gabbiano” nel catalogo del 1970; nel catalogo del 1963 gli unici gabbiani hanno i numeri 7094-7097, ma sono tutti indicati come “Larus ridibundus (gabbiano)”.

Larus michahellis Naumann, 1840 GABBIANO REALE                 PA

INV. 377 (757), 1 ad.

Definito genericamente come “gabbiano” nel catalogo del 1970; nel catalogo del 1963 gli unici gabbiani hanno i numeri 7094-7097, ma sono tutti indicati come “Larus ridibundus (gabbiano)”.

Famiglia Alcidae

INV 372 Alca torda - Copia - CopiaAlca torda Linnaeus, 1758 GAZZA MARINA                                  NA, PA

INV. 372 (7098, 751), 1 ind.

Sul cartellino compare il numero 818, che nel catalogo del 1970 corrisponde ad una “berta minore”, la quale tuttavia non risulta presente in collezione, né era citata nel catalogo del 1963.

Famiglia Columbidae

Columba livia Gmelin, 1789 PICCIONE TORRAIOLO                               PA, Et, Ind

INV. 420 (7028, 844), 1 ind.

Probabilmente l’esemplare appartiene alla varietà domestica, anche se è morfologicamente simile alla specie selvatica.

Streptopelia sp.  TORTORA DOMESTICA?

INV. 392 (785), 1 ind.; esemplare albino.

Potrebbe corrispondere all’esemplare 7029 (prec. 2429) del catalogo del 1963, che tuttavia è denominato “Streptopelia turtur (tortora)”.

 Famiglia Strigidae

Otus scops (Linnaeus, 1758) ASSIOLO                                            PA

INV. 505 (7123, 963), 1 ind., nella composizione sul finto alberello.

L’esemplare appare almeno parzialmente artefatto, sia per la mancanza dei ciuffi auricolari, sia per gli occhi di colore nero.

Athene noctua (Scopoli, 1769) CIVETTA                                         PA, Et, Ind

INV. 383 (766), 1 ind.; INV. 384 (767), 1 ind.

Nel catalogo del 1963 sono segnalati 3 individui, ai numeri 7023-7025, tutti denominati “Carine noctua (civetta)”.

Asio otus (Linnaeus, 1758) GUFO COMUNE                                   NA, CA, PA

INV. 381 (7027, 763), 2 ind.; INV. 382 (7026, 764), 1 ind.

Famiglia TROCHILIDAE

Chrysolampis mosquitus (Linnaeus, 1758) COLIBRÌ RUBINO-TOPAZIO                   SA

INV. 505 (7123, 963), 2 ind., nella composizione sul finto alberello.

Anthracothorax nigricollis (Vieillot, 1817) MANGO COLLONERO                                      CA, SA

INV. 505 (7123, 963), 1 ♂, nella composizione sul finto alberello.

Famiglia Alcedinidae

Alcedo atthis (Linnaeus, 1758) MARTIN PESCATORE                  PA, Ind, Idc, Snd, Wlc, NG, O

INV. 394 (787), 2 ind.; INV. 405 (814-814/B?), 1 ind.; INV. 505 (7123, 963), 1 ind., nella composizione sul finto alberello.

Famiglia Coraciidae

Coracias garrulus Linnaeus, 1758 GHIANDAIA MARINA            PA, Ind

INV 388 Coracias garrulusINV. 388 (7050, 780), 3 ind., con cartellini A, B, C.

Famiglia Upupidae

Upupa epops Linnaeus, 1758 UPUPA                                               PA, Et, Ind, Idc

 

 

 

INV. 505 (7123, 963), 1 ind., nella composizione sul finto alberello.

Famiglia BUCEROTIDAE

Rhyticeros plicatus J.R. Forster, 1781 BUCERO DI BLYTH                       Wlc, NG, O

INV. 428 (855), 1 ♂.

Indicato come “tucano” nell’inventario del 1970. Verosimilmente è uno dei due “Ramphastos (tucano)” dell’inventario del 1963, che portano i numeri 7035 (prec. 1907) e 7036 (prec. 709).

Bucorvus abyssinicus (Boddaert, 1783) BUCORVO ABISSINO                 Et

Attualmente non inventariato, 1 ind.

L’esemplare recava il n. 7124 (prec. 3055) nel catalogo del 1963.

Famiglia RAMPHASTIDAE

Ramphastos vitellinus M.H.K. Lichtenstein, 1823 TUCANO BECCOSCANALATO                       SA

INV. 413 (826), 1 ind.

Certamente è uno dei due “Ramphastos (tucano)” dell’inventario del 1963, che portano i numeri 7035 (prec. 1907) e 7036 (prec. 709).

Famiglia Picidae

Picus viridis Linnaeus, 1758 PICCHIO VERDE                                           PA

INV. 385 (776, altro numero 815/A), 1 ♂; INV. 386 (777), 1 ♀; INV. 395 (788), 1 ♂ e 1 ♀; INV. 406 (815), 1 ind.

Nell’inventario del 1963 corrisponde ai numeri 7030-1184, 7031-1184 (Gecinus viridis), 7032-836, 7032-674, 7033-1231.

Famiglia Hirundinidae

Hirundo rustica Linnaeus, 1758 RONDINE                                                  NA, CA, PA, Ind, Idc, Snd

Attualmente non inventariato, 1 ind.

L’esemplare, molto rovinato e corrispondente ai numeri 7060 e 790 dei precedenti cataloghi, ha un cartellino originale della ditta C. Bainotti.

Famiglia Cinclidae

Cinclus cinclus (Linnaeus, 1758) MERLO ACQUAIOLO               PA, Ind, Idc

INV. 393 – errato perché il numero è già occupato da un merlo (7069, 802), 1 ind.

INV. 505 (7123, 963), 1 ind., nella composizione sul finto alberello.

Famiglia Turdidae

Turdus merula Linnaeus, 1758 MERLO                                            PA, Ind

INV. 393 (786), 1 ind.

Nell’inventario del 1963 era indicati 1 ♂ e 1 ♀ di questa specie al numero 7053 (prec. 877)

Turdus philomelos Linnaeus, 1758 TORDO BOTTACCIO              PA

INV. 396 (789), 1 ind.

Indicato come “Tordo” nell’inventario del 1970, potrebbe essere uno dei 2 ind. denominati “Turdus viscivorus (tordo)” nell’inventario del 1963, al numero 7054.

Famiglia Sylviidae

Sylvia atricapilla (Linnaeus, 1758) CAPINERA                               PA, Et

Attualmente non inventariato, 1 ♂.

Nei precedenti cataloghi aveva i numeri 7063 (2421) e 811. L’ esemplare è molto rovinato.

Regulus regulus (Linnaeus, 1758) REGOLO                                     PA, Ind

INV. 505 (7123, 963), 1 ind., nella composizione sul finto alberello.

Famiglia Paridae

Parus major Linnaeus, 1758 CINCIALLEGRA                                PA, Ind, Idc, Snd, Wlc

INV. 505 (7123, 963), 1 ind., nella composizione sul finto alberello.

Famiglia Sittidae

Sitta europaea Linnaeus, 1758 PICCHIO MURATORE                   PA, Idc

INV. 505 (7123, 963), 1 ind., nella composizione sul finto alberello.

L’esemplare è in cattive condizioni e ha le zampe rotte.

Famiglia Oriolidae

Oriolus oriolus (Linnaeus, 1758) RIGOGOLO                                 PA, Ind

INV. 505 (7123, 963), 1 ♂, nella composizione sul finto alberello.

Famiglia Laniidae

Lanius excubitor Linnaeus, 1758 AVERLA MAGGIORE    NA, PA, Et, Ind

INV. 402 (7065, 804), 1 ind., precedentemente indicato soltanto come “averla”.

INV. 505 (7123, 963), 1 ind., nella composizione sul finto alberello.

Famiglia Corvidae

Garrulus glandarius (Linnaeus, 1758) GHIANDAIA                       PA, Ind, Idc, Snd

INV. 397 (7042-1188, 791), 1 ind.

Pica pica (Linnaeus, 1758) GAZZA                                      NA, PA, Et, Ind, Idc, Snd

INV. 387 (778), 2 ind., di cui uno molto rovinato.

Probabilmente corrispondono agli esemplari 7047-1186 e 7048 (Pica caudata) dell’inventario del 1963.

Nucifraga caryocatactes (Linnaeus, 1758) NOCCIOLAIA              PA, Ind, Idc, Snd

INV. 398 (7051-2416, 793), 1 ind.

Pyrrhocorax graculus (Linnaeus, 1766) GRACCHIO ALPINO                               PA, Ind

INV. 390 (783), 1 ind.

Altro vecchio numero 2417, che coincide con il “numero del buono di carico” dell’esemplare 7044 dell’inventario del 1963.

Nell’inventario del 1970 il numero 783 corrisponde un “Corvo nero”, corretto in un secondo tempo in “gracchio”. Con lo stesso numero di inventario esiste tuttavia anche una cornacchia nera (vedi oltre).

Nell’inventario del 1963 con il numero 7044 sono indicati due individui di “Pirrhocorax graculus (gracchio)”. Si tenga tuttavia presente che in passato il binomio P. graculus era utilizzato per indicare il gracchio corallino (Giglioli, 1889), attualmente denominato P. pyrrhocorax.

Pyrrhocorax pyrrhocorax (Linnaeus, 1758) GRACCHIO CORALLINO               PA, Et, Ind, Idc

INV. 399 (794), 1 ind.

Nell’inventario del 1970 al numero 794 corrisponde il nome “cornacchia”. Per l’inventario del 1963, si veda il commento al gracchio alpino.

Corvus monedula Linnaeus, 1758 TACCOLA                                  PA, Ind

INV. 389 (7045-2417, 782), 1 ind.

Altri numeri scritti sulla base dell’esemplare 2672, 1028.

Nell’inventario del 1963 l’esemplare è definito come “Coloeus monedula (taccola)”. L’attribuzione della taccola al genere Coloeus Kaup, 1829 si trova in alcuni lavori come quelli Salvadori (1887) e Giglioli (1907), ma non in Salvadori (1872), Giglioli (1889) e Arrigoni degli Oddi (1929), che hanno utilizzato il genere Corvus.

Corvus corone Linnaeus, 1758 CORNACCHIA NERA                   PA, Ind

INV. 390 (783), 1 ind.

Nell’inventario del 1963 un ind. di questa specie è indicato al numero 7043 (prec. 2418).

Corvus cornix Linnaeus, 1758 CORNACCHIA GRIGIA                 PA

INV. 421 (847), 1 ind.

Nell’inventario del 1970 l’esemplare 847 è definito “gracchio”.

Famiglia MALACONOTIDAE

Laniarius erythrogaster (Cretzschmar, 1829) AVERLA DI MACCHIA VENTREROSSO       Et

INV. 505 (7123, 963), 1 ind., nella composizione sul finto alberello.

Famiglia Sturnidae

Sturnus vulgaris Linnaeus, 1758 STORNO                                       PA, Ind

INV. 391 (784), 2 ind.

INV. 505 (7123, 963), 1 ind., nella composizione sul finto alberello.

Famiglia ESTRILDIDAE

Lonchura punctulata (Linnaeus, 1758) DOMINO                             PA, Ind, Idc, Snd, Wlc

Attualmente non inventariato, 1 ind.

Potrebbe essere uno dei 4 “uccelli esotici” indicati senza numero di inventario (ma con un precedente 1403) nell’elenco del 1963.

Famiglia Fringillidae

Carduelis carduelis (Linnaeus, 1758) CARDELLINO                      PA, Ind

IND. 404 (7064-1670, 812), 1 ind.

Esemplare molto rovinato.

Loxia curvirostra Linnaeus, 1758 CROCIERE                                 NA, CA, PA, Ind, Idc, Snd

Attualmente non inventariati, 1♂, 1♀.

Nei vecchi cataloghi riportato ai numeri 7059 (prec. 654) e 807.

Coccothraustes coccothraustes (Linnaeus, 1758) FROSONE                       PA, Ind

INV. 505 (7123, 963), 1 ind., nella composizione sul finto alberello.

Famiglia THRAUPIDAE

Tachyphonus cristatus (Linnaeus, 1766) TANGARA TESTADIFIAMMA              SA

INV. 505 (7123, 963), 1 ind., nella composizione sul finto alberello.

Tangara seledon (Statius Müller, 1776) TANGARA TESTAVERDE                         SA

INV. 505 (7123, 963), 1 ind., nella composizione sul finto alberello.

Famiglia Emberizidae

Emberiza citrinella Linnaeus, 1758 ZIGOLO GIALLO                    PA

Attualmente non inventariato, 1 ind.

Nei vecchi cataloghi riportato ai numeri 7055 (680) e 805. L’esemplare, in cattive condizioni, reca inoltre un vecchio cartellino con l’indicazione B 24.

Ringraziamenti

L’autore è grato a tutto il personale del Liceo classico Massimo D’Azeglio per la collaborazione ricevuta. In particolare desidera ricordare, per l’incoraggiamento nello svolgimento del lavoro e per le consulenze storiche e bibliografiche, i dirigenti scolastici Salvatore Iuvara e Gianni Oliva e i colleghi Tiziana Cerrato, Cinzia Fiussello (I.T. Sommeiller), Cristina Forchino, Cristina Fornaro e Giorgio Brandone; Beniamino Vicino e Antonio Pugliese hanno messo gentilmente a disposizione le loro competenze tecniche; Marina Zaninetti ha rivisto criticamente il testo.

Bibliografia

  1. VV., 2012 – Scuola di italiani. Torino, Liceo classico “M. D’Azeglio”, 263 pp.

Arrigoni degli Oddi E., 1929 – Ornitologia italiana. Milano, Hoepli, 1046 pp.

Del Hoyo J., Elliott A., Sartagal J. (editors), 1992-2011 – Handbook of the Birds of the World. Vol. 1-16, Barcelona, Lynx Edicions.

D’Orsi A. (a cura di), 2003 – Una scuola, una città : 1852-2002, i 150 anni di vita dell’Istituto “Germano Sommeiller” di Torino. Torino, ITCS Germano Sommeiller, 303 pp.

Fracasso G., Baccetti N., Serra L., 2009 – La lista CISO-COI degli Uccelli italiani – Parte prima: liste A, B, C. Avocetta, 33: 5-24.

Giglioli E. H., 1889 – Primo resoconto dei risultati della Inchiesta Ornitologica in Italia. Parte prima. Avifauna Italica. Firenze, Le Monnier, 706 pp.

Giglioli E. H., 1907 – Avifauna Italica. Nuovo elenco sistematico delle specie di Uccelli stazionarie, di passaggio o di accidentale comparsa in Italia. Firenze, Stab. Tip. S. Giuseppe, 784 pp.

Maccario L., 1976 – La collezione Boateri-Sotteri di Alba. Estratto da “le nostre tôr”, Alba, 5 pp.

Macchi M., 1859 – Cronaca dell’istruzione. Rivista contemporanea, XVI: 372-384.

Martorelli G., 1906 – Gli Uccelli d’Italia. Milano, Rizzoli, 752 pp.

Massa R., Violani C., Bottoni, 1993 – Lista in lingua italiana degli uccelli di tutto il mondo. Università degli Studi di Milano, 158 pp.

Mlíkovský J., 2011 – Nomenclatural and taxonomic status of birds (Aves) collected during the Gmelin Expedition to the Caspian Sea in 1768-1774. Journal of the National Museum [Prague], Nat. Hist. Ser., vol. 180 (7): 81-121.

Salvadori T., 1872 – Fauna d’Italia. Parte seconda: Uccelli. Milano, Vallardi, 352 pp.

Salvadori T., 1876 – Descrizione di cinquantotto nuove specie di uccelli, ed osservazioni intorno ad altre poco note, della Nuova Guinea e di altre Isole Papuane, raccolte dal Dr. Odoardo Beccari e dai cacciatori del sig. A. A. Bruijn. Annali del Museo civico di Storia naturale di Genova, vol. 7 [1875]: 896-976.

Salvadori T., 1887 . Elenco degli uccelli italiani. Annali del Mus. civ. di St. Nat. Di Genova. Serie 2a, vol. III (XXIII): 5-331.

Vignolo-Lutati F., 1929 – Le Langhe e la loro vegetazione. Torino, L. Checchini Ed., 187 pp.

[1] Le sigle utilizzate sono quelle proposte da Massa et al., (1993): PA – Paleartico; Et – Regione etiopica; Msc – Madagascar; Ind – Regione indiana; Idc – Indocina; Snd – Sonda maggiore e altri arcipelaghi; Wlc – Wallacea; NG – Nuova Guinea; Au – Australia; NZ – Nuova Zelanda; Ant – Antartide; O – Oceania; G – Galapagos; H – Hawaii; NA – Nordamerica; CA – Centroamerica; SA – Sudamerica.

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Forse in arrivo il tanto atteso vaccino anti HIV!

 Biologia, Novità dalla ricerca  Commenti disabilitati su Forse in arrivo il tanto atteso vaccino anti HIV!
Feb 072017
 

Il lavoro congiunto di tre ricercatori, Rogier W. Sanders, professore di virologia all’Academic Medical Center dell’Università di Amsterdam, Ian A. Wilson, presidente e docente del Dipartimento di Biologia computazionale e strutturale integrate allo Scripps Research Institute di La Jolla (California), e John P. Moore, docente di microbiologia alla Weill Cornell Medicine di New York, sembra portare notevoli progressi nella lotta contro l’infezione da HIV. Come è noto, il virus che provoca l’immunodeficienza umana ha come bersaglio le cellule del sistema immunitario, e in particolare i linfociti T CD4+. Da molti anni i ricercatori stanno tentando di predisporre un vaccino, utilizzando una proteina virale dell’involucro esterno del virus (envelope o Env) che ha un ruolo cruciale nel meccanismo di penetrazione nei linfociti. Gli anticorpi così prodotti avrebbero la funzione di evitare che il virus si leghi ai due recettori presenti sul linfocita, CD4 e CCR5, oltre ad assicurare l’eliminazione del virus con le altre armi del sistema immunitario. Questa proteina Env tende, purtroppo, facilmente a frantumarsi, quando viene separata dal virus. Le due subunità in cui si divide, gp120 e gp41 sono indispensabili per l’ancoraggio e la penetrazione del virus nel linfocita, ma non stimolano un’adeguata risposta immunitaria.  La svolta si è avuta quando, dopo quasi venti anni di lavoro, si è pensato di utilizzare come antigene l’intera proteina Env, che in realtà è un trimero, costituto da tre copie di gp120 e gp41, sintetizzandone il laboratorio una versione che non si disgrega. Il trimero artificiale, noto con la sigla SOSIP.664,è stato associato alle proteine di un particolare ceppo virale, denominato con codice BG505, e di esso sono state prodotte diverse varianti. Iniettato in conigli e scimmie ha prodotto anticorpi efficaci anche su cellule umane infettate da HIV. Si sta ancora lavorando per perfezionare la proteina sintetica di superficie in modo da renderla idonea per un vaccino umano.

Per saperne di più:

Il tallone di Achille dell’HIV  di  Rogier W.Sandes, Ian A Wlson, John P. Moore in Le Scienze,  Febbraio 2017, n°582.

HIV, la ricerca del vaccino continua. di Watkins D.I., in Le scienze n°485, gennaio 2009.

Next-Generation Cleaved, Soluble HIV-1Env Trimer BG505 SOSIP gp140, Expresses Multiple Epitopes for Broadly Neutralizing but Not- Non Neutralizing Antibodies. Sanders R.W.e altri in PLoS Pathogens, Vol.9,n 9,articolo n 1003618, 19 settembre 2013.

www.niad.nih.gov/topics/hivaids/reserarch/vaccines

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Nuovi materiali: cristalli di tempo

 Chimica, Novità dalla ricerca  Commenti disabilitati su Nuovi materiali: cristalli di tempo
Feb 072017
 

Con il termine cristalli definiamo tutti i materiali la cui struttura atomica ha una disposizione regolare nello spazio. Esistono anche i cristalli di tempo che oscillano periodicamente senza emettere energia cioè la cui struttura atomica si ripete ciclicamente nel tempo anziché nello spazio.

Già nel 2012 Frank Wilczek del Massachussetts Institute of Technology (MIT) insieme a Al Shapere dell’Università del Kentucky, hanno presentato una pubblicazione scientifica in cui ipotizzavano la possibilità della formazione di cristalli temporali.

Ogni materiale ha un particolare stato di equilibrio energetico, il cosiddetto stato fondamentale, in cui la struttura atomica è assolutamente immobile perché ogni movimento implicherebbe un dispendio energetico e l’allontanamento dall’equilibrio. I cristalli di tempo, secondo Wilczek, premio Nobel per la fisica nel 2004,  sono dei materiali in grado di oscillare anche nello stato fondamentale – che in questo caso è uno stato di non equilibrio –, senza alcun dispendio energetico. Due équipe indipendenti di ricercatori, della University of Maryland e della Harvard University sono finalmente riusciti a mettere a punto questi materiali introducendo impurezze in un cristallo di diamante e illuminando con un laser una catena di ioni lunga 25 µm.

Quali le possibili applicazioni?

Questa scoperta potrebbe fornire un meccanismo per misurare il tempo:  la formazione spontanea di un cristallo temporale rappresenta infatti la spontanea emergenza di un orologio. Un’altra idea è la possibilità di poter sfruttare i cristalli temporali per eseguire calcoli usando zero energia.

Per saperne di più

I risultati dei ricercatori, della University of Maryland e della Harvard University  in attesa di pubblicazione:

https://arxiv.org/pdf/1609.08684v1.pdf

https://arxiv.org/pdf/1610.08057v1.pdf

Due articoli sulla scoperta di Wilczek:

http://physics.aps.org/articles/v5/116

http://www.link2universe.net/2012-02-17/fisici-predicono-lesistenza-di-cristalli-di-tempo/

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Il tempo nelle scienze

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Feb 012017
 

IL TEMPO NELLE SCIENZE, corso di aggiornamento per insegnanti di scuola secondaria che si svolgerà presso l’Università degli Studi di Milano-Bicocca, mercoledì 15 febbraio 2017, ore 14.00 – 17.45 e lunedì 27 febbraio 2017, ore 14.00 – 17.45

Auditorium G. Martinotti, Edificio U12, via Vizzola, 5 – 20126 Milano

Programma_tempo-scienze

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Science on Stage Europe 2017

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Gen 302017
 

sos_2017Science on Stage Europe” (http://www.science-on-stage.eu ) è un progetto europeo che intende raccogliere quanto di meglio, di innovativo, di stimolante si propone in Europa per il rinnovamento della didattica nel campo delle Scienze sperimentali.

Giunto a termine nel 2007 il progetto ‘Science on Stage’ i comitati organizzatori (NSC) dei paesi partecipanti, hanno deciso di costituire una nuova Associazione denominata “Science on Stage Europe” per  proseguire il progetto e organizzare nuove edizioni del Festival Science on Stage che si sono tenute  a Copenhagen nel 2011, a Słubice (Polonia) nel 2013 e a Londra nel 2015.

Tutte le passate edizioni hanno riscosso un grande successo, favorendo la conoscenza e lo scambio di proposte didattiche e di formazione innovative nel campo delle scienze sperimentali tra le centinaia di delegati di tutti i paesi coinvolti.

L’efficacia e la ricaduta formativa per i partecipanti è stata certificata da enti esterni internazionali e testimoniata da numerose iniziative sorte negli stati partecipanti, tra le quali gli scambi di insegnanti, i workshop e meeting e il progetto ‘i-Stage’ che ha prodotto materiali didattici.

Alla realizzazione delle attività di Science on Stage è demandato un Comitato Internazionale formato dai rappresentanti dei 25 Comitati nazionali e un Executive Board che cura gli aspetti organizzativi.

In Italia il progetto è promosso da: AIF. (Associazione per l’Insegnamento della Fisica), ANISN (Associazione Nazionale Insegnanti di Scienze Naturali), DD/SCI (Divisione di Didattica della Società Chimica Italiana), INFN. (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare).

Il programma si propone i seguenti obiettivi:

– organizzare un Festival Europeo, che si terrà dal 29 giugno al 2 luglio 2017 a Debrecen (Ungheria) con il motto  Inventing the Future of Science Education

– diffondere e scambiare le migliori pratiche didattiche, materiali e metodi educativi efficaci e identificare i modi con cui sostenere e motivare gli insegnanti affinché migliorino il proprio insegnamento nelle discipline scientifiche;

– estendere, in numero e attraverso le varie discipline, la rete europea di insegnanti esperti nella didattica e nella divulgazione scientifica;

Il progetto si rivolge a insegnanti di ogni ordine di scuola, dall’infanzia alle superiori o a esperti di didattica e comunicazione delle scienze che operano con studenti di ogni ordine e grado.

Le nazioni interessate sono 25 (Austria, Belgio, Bulgaria, Canada, Cipro, Rep. Ceca, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Olanda, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Svizzera, Turchia e Ungheria) per un totale di circa 400 partecipanti;

l’Italia potrà partecipare al Festival Europeo con una rappresentanza di 12 delegati.

In Italia le attività preparatorie alla partecipazione all’evento europeo sono coordinate dal National Steering Committee (NSC) che:

  1. diffonde il bando di partecipazione al progetto;
  2. individua le iniziative, a carattere nazionale o locale, che riguardino strategie didattiche innovative ed efficaci e che coinvolgano docenti motivati a partecipare al progetto;
  3. effettua la selezione dei delegati che parteciperanno al festival europeo;
  4. organizza la partecipazione dei delegati al festival finale europeo.

L’evento finale europeo consisterà in:

  • una Fiera dove ogni nazione presenta i lavori selezionati da ciascun NSC: tali lavori rappresenteranno il meglio della produzione didattica innovativa degli insegnanti della scuola primaria e secondaria;
  • presentazioni sul palcoscenico, veri e propri show a tema scientifico, in cui la meraviglia delle scienze sperimentali sia presentata in modo spettacolare e divertente;
  • workshop in parallelo su temi rilevanti per l’insegnamento delle discipline scientifiche; I workshop (50’) sono sessioni interattive di lavoro comune, per imparare e praticare nuove attività, sviluppare materiali e discutere temi della didattica.

sos loghi

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Le Scienze della Terra a Scuola: la didattica laboratoriale per sviluppare competenze

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Gen 272017
 

REPORT_GIORNATA 19 OTTOBREIL 18 ottobre 2016 si è tenuta a Roma, presso l’Aula Magna dell’Università degli studi Roma TRE, una giornata di riflessione sulle potenzialità e sulle criticità dell’insegnamento delle Scienze della Terra nella scuola italiana. L’incontro, organizzato dal Collegio Nazionale dei Consigli di Corso di Studio in Geologia e Geofisica,  ha avuto come focus la sinergia tra l’università e gli insegnanti della scuola per la diffusione delle scienze della Terra nelle scuole, non solo ai fini della conoscenza disciplinare ma anche con l’intento di formare cittadini attivi e consapevoli del territorio in cui vivono.

L’incontro è stato organizzato in collaborazione con il progetto LS-OSA e il progetto PLS, in convenzione con il MIUR-Direzione Generale per gli ordinamenti e per la valutazione del sistema nazionale d’istruzione. Il progetto LS-OSA ed il progetto PLS promuovono la didattica laboratoriale nelle scuole come prezioso strumento per stimolare l’apprendimento dei concetti di base delle Scienze.

Il video della giornata è disponibile sul canale Youtube dell’Università Roma Tre: guarda il video

Le presentazioni dei relatori sono scaricabili utilizzando i seguenti link:

Anna Brancaccio (Direzione Generale Ordinamenti Scolastici MIUR)

La competenza nel curriculo di Scienze del Liceo Scientifico: Scarica il materiale

Filippo Giorgi ((ICTP di Trieste)

Riscaldamento globale: Evidenze scientifiche e scenari futuri: Scarica il materiale

Giuseppe Orombelli (Università degli Studi Milano Bicocca)

Il contributo delle Scienze della Terra alla comprensione del cambiamento climatico: Scarica il materiale

Claudio Faccenna (Università degli Studi Roma TRE)

La dinamica interna del nostro pianeta: dagli eventi naturali alle catastrofi: Scarica il materiale

Riccardo Fanti (Università degli Studi di Firenze)

Il progetto PLS di Geologia: Scarica il materiale

Eleonora Paris (Università di Camerino)

Quando Scuola e Università si incontrano: Scarica il materiale

Susanna Occhipinti (ISIT Innocent Manzetti, Aosta)

Didattica attiva e competenze per l’insegnamento nelle scuole delle Scienze della Terra: Scarica il materiale

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Organi umani di ricambio prodotti da animali

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Gen 172017
 

Ogni anno, decine di migliaia di persone subiscono un trapianto d’organo, ma le liste di attesa sono sempre più fitte e gli organi a disposizione sempre insufficienti. Da qui la necessità per i ricercatori di trovare una soluzione al problema. Un primo approccio già sperimentato è stato quello di utilizzare cellule staminali in coltura per produrre i differenti organi, ma il metodo si è dimostrato lungo e non soddisfacente. Un approccio diverso e molto promettente è stato adottato da un gruppo di ricerca del Gene Expression Laboratory del Salk Insitute for Biological Studies di La Jolla (USA), diretto dal prof. Juan Carlos Izpisua Belmonte. In sintesi si tratta di far crescere organi umani all’interno del corpo di animali (in particolare di maiali), utilizzando cellule staminali e la tecnica CRISPR- CAS9 creando così una chimera. Le tappe dell’esperimento sono le seguenti:

  • Si cambia l’assetto di un ovocita suino fecondato, sopprimendo con la tecnica delle forbici genetiche CRISPR-CAS9, il genePdx1 necessario per lo sviluppo del pancreas suino.
  • Si fa sviluppare l’ovocita fino allo stadio di blastocisti.
  • Si inocula la blastocisti con cellule staminali umane pluripotenti indotte (iPS). Le cellule staminali inoculate contengono geni Pdx1 per lo sviluppo di pancreas umano.
  • S’impianta la blastocisti chimerica in una scrofa, dove lo sviluppo può continuare (madre surrogata).
  • Si consente lo sviluppo dell’embrione per sei settimane (è questo per il momento il limite di sviluppo autorizzato, mentre normalmente la gestazione dei suini dura quattro mesi).
  • Durante lo sviluppo le cellule dell’intestino embrionale inviano segnali alle cellule staminali umane totipotenti che cominciano a trasformarsi in cellule pancreatiche.

In conclusione, una volta perfezionato il procedimento e ottenute le necessarie autorizzazioni per completare il periodo di gestazione, dal maialino chimerico partorito sarà possibile recuperare un pancreas umano trapiantabile.

Per saperne di più:

Organi umani da corpi animali. J.C. Izpisúa Belmonte. Le scienze, n°581, Gennaio 2017.

https://it.wikipedia.org/wiki/CRISPR

https://www.neb.com/…/crisprcas9-and-targeted-g

Generation of Rat Pancreas in Mouse by Interspecific Blastocyst Injection of Pluripotent Stem Cells. Kobayashi T. e altri, in Cell, vol.142,n°5, pag787, 3 settembre 2010.

Dynamic Pluripotent Stem Cell and Their Applications. WuJ e Izpisua Belmonte J.C. in Cell Stem Cell, Vol.17,n°5, novembre 2015.

La cura che viene da dentro, Hochedlinger K., in Le scienze, n°503, luglio 2010.

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SCIENTIX: la comunità per l’insegnamento delle scienze in Europa

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Gen 172017
 

Scientix_M

E’ nata nel 2009 come iniziativa della Commissione europea e, sin dall’inizio, è coordinata da European Schoolnet (EUN) un consorzio di trenta ministeri dell’istruzione con base a Bruxelles, con lo scopo di diffondere l’innovazione nell’insegnamento e nell’apprendimento delle discipline scientifiche e di promuovere la collaborazione tra scuole e insegnanti a livello pan-europeo. A chi si rivolge? Agli insegnanti delle discipline STEM (scienze, tecnologia, ingegneria e matematica), ai ricercatori in ambito pedagogico, ai decisori politici e ai professionisti dell’educazione.

Scientix è tradotto in otto lingue (inglese, francese, tedesco, spagnolo, italiano, polacco, olandese, rumeno); inoltre EUN mette a disposizione un servizio di traduzione on demand in una delle 24 lingue dell’Unione Europea.

Il progetto iniziato nel 2009 è giunto alla sua terza fase finanziato dal programma Horizon 2020 dell’Unione europea per la ricerca e l’innovazione.

L’ANISN è stata attivamente coinvolta nella seconda fase di Scientix e continua il proprio impegno grazie a soci che, dopo un corso di formazione, sono stati scelti come Ambasciatori per diffondere Scientix a livello nazionale ed esercitare un ruolo attivo nel promuovere l’innovazione nelle discipline scientifiche nel proprio paese.

Dal numero di gennaio troverete nella newsletter ulteriori informazioni su questo progetto.

 

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