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di Scienze Naturali
Nocciolo
inserito il: 13 marzo 2012
Corylus avellana.JPG


Corylus avellana L. - A cura di Daniele Poli

Nome comune: Nocciolo.

Da dove viene e dove la trovo ora?
Ambiente: arbusto presente sia sulla zona mediterranea che su quella montana, dove si trova fino ad un’altitudine di 1200 m s.l.m. È presente nei boschi misti di latifoglie, tipica come vegetazione di sottobosco, spesso in associazione al Frassino. Colonizza bene i suoli franosi, si adatta a diversi substrati pur mantenendo una preferenza per i quelli calcarei, fertili e profondi. È un arbusto spontaneo che è possibile osservare anche in siepi, in boschi di pianura, pedemontani e anche tra Faggi e Abeti in montagna.
Diffusione in Italia e nel mondo: presente su tutto il territorio nazionale e molto comune in Europa. Originaria delle regioni asiatiche occidentali.

Come la riconosco?
Portamento: pianta a portamento spesso arbustivo, alta sui 5-7 metri. Ha una chioma globosa, un tronco ramificato fin dal basso, liscio da giovane e successivamente con lunghe fratture longitudinali. Il fogliame è deciduo.
Foglie: sono semplici, di lunghezza media tra 7 e 12 cm, con margine dentato (vale a dire che i denti non sono rivolti verso la punta ma sono quasi perpendicolari al margine stesso), apice acuto, inserzione alterna (ossia ogni foglia si attacca al ramo in un punto diverso).
Fiori: sono infiorescenze (insieme di fiori) unisessuali. Questo significa che esistono infiorescenze distinte maschili e femminili: nel caso del Nocciolo i primi sono riuniti in amenti penduli lunghi 6-8 cm (osserva foto), di colore verde-rossastro in autunno e giallo-oro in primavera. Le infiorescenze femminili sono invece simili a delle gemme da cui sporgono gli stigmi bifidi di colore rosso (osserva foto). La fioritura di entrambi avviene in gennaio-marzo, quando non sono ancora comparse le foglie.
Frutti: tipico frutto a noce, di 2 cm circa, avvolto da una brattea fogliacea (trovi maggiori informazioni su “Qualche curiosità…!”).

Quali sono le proprietà e i possibili utilizzi?
Proprietà: viene coltivato come pianta da frutto in diverse regioni. Le nocciole hanno un seme ricco di olio che viene usato nell’alimentazione, nell’industria dei colori e in profumeria. Il legno, di colore biancastro, ha una qualità mediocre e viene utilizzato in particolar modo per la produzione di pali, botti, bastoni, come combustibile e per produrre carbone. I rami più sottili invece vengono adoperati per produrre stuoie, cesti, sostegni per i rampicanti. Le foglie possono essere usate come foraggio per gli ovini. I fiori, infine, vengono visitati dalle api per la raccolta del polline, il quale può essere fortemente allergenico per l’uomo, soprattutto durante il periodo inverno-inizio primavera. Ci sono inoltre diverse varietà di Nocciolo, alcune da frutto e altre ornamentali. Concludiamo segnalando come alcune fonti bibliografiche attribuiscano a questa pianta un’azione antinfiammatoria, vaso protettrice, astringente, antiemorragica, rinfrescante, depurativa, utile per disturbi circolatori e infiammazioni intestinali e altro ancora. Si ricorda di consultare un esperto per ogni utilizzo della pianta a scopo terapeutico.

Qualche curiosità….!
Etimologia del nome: il nome del genere deriva dal greco kòris che significa elmo. Esso sta ad indicare la forma dell’involucro che avvolge il frutto. Il nome della specie indica come tale pianta fosse conosciuta nella zona di Avellino fin da epoca antica. Il Nocciolo è una delle piante predilette dal tartufo bianco (Tuber magnatum) e dal tartufo nero di Norcia (Tuber nosporum).

Note sulla Famiglia
Sono alberi o arbusti a foglie caduche, semplici e alterne. I fiori maschili sono riuniti in amenti penduli. È una famiglia che consta di poche specie: le più note sono il Nocciolo, il Carpino bianco e il Carpino nero, appartenenti a 3 generi diversi.

Famiglia: Corylaceae

Inquadramento sistematico:
Regno: Piante
Divisione: Spermatofite
Sottodivisione: Angiosperme
Classe: Dicotiledoni
Ordine: Fagales
Famiglia: Corylaceae
Genere: Corylus
Specie: Corylus avellana L.

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daniele.poli1@istruzione.it

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