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Associazione Nazionale Insegnanti
di Scienze Naturali
5-6 Novembre 2010 GIORNATA AIRC per la ricerca sul cancro - INCONTRI CON LA RICERCA
inserito il: 30 ottobre 2010
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In Musei, Gallerie d’Arte Moderna, Università, Scuole e Sedi istituzionali di
21 città italiane, scienziati e personalità del mondo dell’Arte dialogano con gli studenti e con i sostenitori di AIRC.

Durante gli incontri viene messa in risalto l’interdisciplinarietà della scienza, affrontando due temi:

Ai ricercatori AIRC è affidato il compito di parlare dei progressi della ricerca e delle nuove linee strategiche che vedono ricercatori e clinici lavorare in sinergia.

“Arte e Ricerca, valori condivisi”
La personalità del mondo dell’arte traccerà un parallelo tra il proprio lavoro e quello del ricercatore, mettendo in luce i valori condivisi (come il metodo, la libertà, l’emozione e l’immaginazione).

I partecipanti avranno l’opportunità di confrontarsi con i ricercatori, di appassionarsi alla ricerca e di coglierne la rilevanza sociale.

In linea con una visione integrata del sapere e del conoscere gli studenti sono inoltre invitati a partecipare al Concorso “Una Metafora per la Ricerca”. Accompagnati dai propri docenti sono invitati a esprimere attraverso un testo, una fotografia oppure un disegno che cosa rappresenta per loro la ricerca sul cancro

Sul sito www.airc.it tutte le informazioni sulle sedi e sui programmi

Nell’immagine scelta per presentare la Giornata, la luce che illumina la parola “CURABILE” rappresenta l’estrema sintesi del principio razionale alla base della ricerca scientifica e vuole anche sottolineare la speranza di rendere il cancro da “incurabile” a sempre più curabile. L’obiettivo è di mettere le due lettere “IN” in ombra.

La lunga partita contro il cancro continua in tutti i centri di ricerca del mondo, senza interruzioni né intervalli. Senza colpi di scena eclatanti, ma con un continuo potenziamento delle menti che muovono i pezzi a nostro favore. La vera novità è che si riduce il numero delle scacchiere su cui si gioca la partita: da due a una. I tavoli separati, ma paralleli, dei laboratori di ricerca e dei luoghi di cura si unificano e a muovere i pezzi contro il cancro si siede una nuova figura professionale, il clinico molecolare, l’oncologo del futuro che divide il suo impegno fra il laboratorio di ricerca e il reparto di diagnosi e cura oppure la sala operatoria. AIRC è pronta ad “allenare” e preparare nuovi oncologi, clinici e ricercatori insieme, con il suo Programma di Oncologia Clinica Molecolare.

I ricercatori giocano la partita contro il cancro su un’unica scacchiera, individuando quattro mosse strategiche.

1.L’isolamento del tumore dall’ambiente che lo circonda, il cosiddetto “microambiente”, fatto di cellule che “involontariamente” lo aiutano, di sostanze chimiche rubate all’organismo del paziente e utilizzate per crescere e nutrirsi, fenomeni bio-fisici che ne facilitano la progressione e la proliferazione. Interrompere questa comunicazione fra il cancro e il suo microambiente è oggi possibile e le tecniche per farlo sono la mossa che si sta preparando.
2.L’attacco selettivo ai geni leader, che governano la formazione e lo sviluppo del cancro. Sappiamo da tempo che il cancro è il risultato di una lunga serie di mutazioni cellulari che hanno poi come risultato finale quello della malignità. Ma sono pochi i geni responsabili di questi cambiamenti, i leader di questi processi di trasformazione che minacciano le nostre vite. Identificare questi geni e neutralizzarli è l’obbiettivo di questo filone della ricerca e le prime mosse in tale direzione hanno già paralizzato e inattivato più volte l’avversario.
3.Cellule staminali: un nuovo cavallo di Troia? La ricerca più recente ha dimostrato che le cellule staminali del sangue hanno un particolare tropismo per il tumore, cioè tendono a raggiungerlo ed entrare al suo interno. Dotando queste cellule di proteine capaci di uccidere il tumore, otterremo di portare tali farmaci fino al cuore del cancro.
4.Lo sviluppo di un piano tecnologico capace di usare ogni possibile strumento per “scovare” anche i più piccoli focolai di cellule tumorali presenti nell’organismo umano. Tecniche radiologiche evidentemente, ma anche di risonanza magnetica, di medicina nucleare, di marcatori chimici, di traccianti colorati o luminosi, di fibre ottiche, di anticorpi resi radioattivi per essere riconosciuti quando hanno raggiunto il bersaglio

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