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Associazione Nazionale Insegnanti
di Scienze Naturali
Robinia
inserito il: 30 marzo 2009
Robinia pseudacacia.JPG


Robinia pseudoacacia L. - a cura di Daniele Poli

Nome comune: Acacia, Robinia.

I “buoni consigli”….la parola agli/alle insegnanti!
Interessante potrebbe essere il riflettere sull’appartenenza di due specie alla stessa famiglia. Generalmente si pensa che questo avvenga quando nel complesso due specie sono, nell’aspetto generale, simili tra loro: di fatto, le caratteristiche chiave sono i caratteri diacritici, ossia quelle caratteristiche che permettono di distinguere in modo peculiare due taxa o che fungono da elemento discriminante negli aut/aut di una chiave dicotomica. Un esempio è rappresentato in questo caso dal fiore papilionaceo: questo è l’elemento che accomuna le Fabaceae sinora descritte nelle schede di questa rubrica (Robinia e Ginestrino), specie altrimenti molto diverse come aspetto e non facilmente ascrivibili ad una stessa famiglia.

Da dove viene e dove la trovo ora?
Ambiente: pianta originaria del Nord America, introdotta nel XVII secolo e ora spontaneizzata. Si insedia in luoghi abbandonati, presso scarpate, siepi; attualmente, si sta diffondendo nei boschi termofili della fascia planiziale. È specie pioniera, avvantaggiata nella concorrenza con le altre piante dalla elevata capacità di emettere polloni radicali e, una volta adulta, dalla grande quantità di semi prodotti. Inoltre si adatta molto bene a diverse condizioni climatiche. Si trova ad un’altitudine compresa tra 0 e i 1000 m. s.l.m.
Diffusione in Italia e nel mondo: diffusa in tutto il territorio nazionale.

Come la riconosco?
Portamento e caratteri generali: piante arboreo, decidua, di 20 (massimo 30) metri di altezza con diametri di 50-60 cm. Chioma globosa e rada. La corteccia è liscia da giovane, per poi ispessirsi e venire solcata da cordoni fibrosi che si intersecano tra loro: maggiore è l’età e più questi cordoni diventano spessi e rilevati. I rami portano spine da giovani, le quali si riducono con l’avanzare dell’età.
Foglie: imparipennate, composte, con 7-19 segmenti ellittici. La foglia è lunga 20-30 cm. Inferiormente i segmenti della foglia sono pallidi e glaucescenti, superiormente glabri e verdi-chiari.
Fiori: fiore ermafrodita (uno stesso individuo possiede gli organi sessuali maschili e femminili), dialipetalo (corolla i cui petali sono separati tra loro), zigomorfo (diviso in parti simmetriche da un solo piano di simmetria). I petali sono bianchi e la corolla è papilionacea. I fiori si raggruppano in infiorescenza, nello specifico un racemo ascellare pendulo della lunghezza di 10-20 cm.
Periodo di fioritura: fiorisce a maggio-giugno. Propagazione di tipo vegetativo per stoloni sotterranei.
Frutti: fruttifica verso settembre-ottobre. Si tratta di un legume bruno-nerastro lungo 5-10 cm, che rimane a lungo sulla pianta.

Quali sono le proprietà e i possibili utilizzi?
Proprietà: viene molto utilizzata come mellifera, per frenare l’erosione delle scarpate e per produrre legname. Sono state inoltre selezionate diverse varietà ornamentali, prive di spine o con foglie giallo-dorate o con forme particolari della chioma.

Qualche curiosità….!
Etimologia del nome: il termine del genere fu dedicato da Linneo a Jean Robin (1550-1629), giardiniere di diversi sovrani francesi.
Altro: nel suo areale di origine è sporadica e controllata dagli altri elementi della cenosi; altrove, invece, soprattutto nel bacino mediterraneo e nell’Est Europa, è diventata fortemente invasiva, occupando aree degradate (es. discariche), abbandonate (es. pascoli, castagneti) o soggetti a forte disturbo (es. golene fluviali). Il taglio delle piante stimola il differenziamento dei polloni lungo le radici incrementando la capacità di diffusione della pianta stessa.

Note sulla Famiglia
Le Leguminosae sono una famiglia molto importante, che conta circa 13.000 specie, sia in forma legnosa che erbacea: le prime maggiormente diffuse nelle regioni tropicali e subtropicali, le seconde nelle aree a clima temperato quale la nostra. Le foglie sono sparse, composte, talvolta modificate in cirri (organi prensili di sostegno); in ogni caso sono sempre dotate di stipole (espansioni laminari alla base della lamina fogliare o del picciolo, che possono talora trasformarsi in spine). La morfologia fiorale è molto importante in quanto permette di distinguere tre sottofamiglie: le Caesalpiniaceae (es. Carrubo, Albero di Giuda), le Mimosaceae (es. Mimosa) e, infine, le più importanti Fabaceae o Papilionaceae. Quest’ultime hanno fiori a 5 elementi (petali) zigomorfi, due dei quali interni e saldati tra loro lungo il margine inferiore (carena), altri due laterali ai primi (ali) e infine un quinto ortogonale all’asse fiorale ed esterno (vessillo) che nel bocciolo avvolge gli altri petali.
Per gli usi legati a questa famiglia si rimanda alla scheda del Ginestrino.

Famiglia: Fabaceae

Inquadramento sistematico:
Regno: Piante
Divisione: Spermatofite
Sottodivisione: Angiosperme
Classe: Dicotiledoni
Ordine: Fabales
Famiglia: Fabaceae
Genere: Robinia
Specie: Robinia pseudoacacia L

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daniele.poli1@istruzione.it

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