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di Scienze Naturali
Zio Tungsteno - Ricordi di un'infanzia chimica di Oliver Sachs
inserito il: 31 gennaio 2007
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di Claudia Stefani - Un romanzo che fa nascere la curiosità per la chimica a tutti, la fa ricordare con nostalgia a chi l'aveva amata e dimenticata, fa venir voglia di sperimentare ai più pigri.
" ... Zio Dave apprezzava moltissimo la densità del tungsteno che fabbricava, come pure la sua refrattarietà, la sua grande stabilità chimica. Gli piaceva maneggiarlo - sotto forma di filamento, di polvere, ma soprattutto di piccole barre e lingotti. Li accarezzava, li teneva in mano soppesandoli con tenerezza, o almeno così mi sembrava. "Tocca, Oliver" diceva, lanciandomi una barretta. "Non c'è niente al mondo come il tungsteno sintetizzato ". Batteva sulle barrette e quelle emettevano un tintinnio profondo. " Il suono del tungsteno " diceva zio Dave. " Non esiste nulla di simile ". Non sapevo se fosse vero, ma non lo misi mai in dubbio...".

Zio Tungsteno - Ricordi di un'infanzia chimica di Oliver Sachs ed. Biblioteca Adelphi

Oliver Wolf Sacks è un neurologo. Laureatosi presso il Queen's College di Oxford, è oggi il titolare della cattedra di neurologia presso l'Università di Los Angeles (UCLA). E’ autore di numerosi romanzi che hanno per oggetto i suoi pazienti.

Con questo libro, il suo più personale sino a oggi, l’autore ci riporta indietro di sessant'anni e ci fa entrare nella grande casa edoardiana di Londra, in cui viveva da bambino. Sotto la guida benevola dello zio Dave, detto zio Tungsteno perché aveva aperto una fabbrica di lampadine, il giovane Oliver manifesta una crescente passione per la chimica e rivive l'intera storia della disciplina, scoprendo nelle sale silenziose del Museo della Scienza di Kensington la tabella degli elementi di Mendeleev , sperimentando avventurosamente, tra "odori pestilenziali ed esplosioni", le teorie di Boyle, Lavoisier, Avogadro e Gay-Lussac, fino ai Curie e Rutherford. Sembra di assistere a una dimostrazione della teoria di Haeckel: l'ontogenesi intellettuale di un ragazzino curioso ripercorre, ricapitolandole, le tappe essenziali, la filogenesi della scienza. A quattordici anni Sacks si rende conto che la chimica "naturalistica" e romantica dell'Ottocento, da lui tanto amata, è ormai finita. Decide quindi di fare il medico, seguendo la tradizione di famiglia.

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