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Associazione Nazionale Insegnanti
di Scienze Naturali
Sulla rotta di Darwin - Evoluti per caso
inserito il: 14 gennaio 2007
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Adriatica riparte “Sulla rotta di Darwin”: in sei mesi circumnavigherà il Sud America dalle Isole Galapagos al Brasile

Adriatica, la barca dei Velisti per Caso, riparte il 2 dicembre "Sulla rotta di Darwin". A bordo professori e studenti delle università italiane, in viaggio per attualizzare e ripetere gli esperimenti del grande naturalista inglese. Darwin sul Beagle è stato in viaggio 5 anni e ha fatto l'intero giro del mondo, ma le tappe più significative per le sue osservazioni ed esperimenti sono state quelle attorno all'America del Sud, dove il Capitano Fitz Roy, dovendo completare un programma di cartografia, gli ha lasciato il modo e il tempo di scendere a terra per lunghi periodi. Adriatica non impiegherà tre anni, ma sei mesi, per fare questo stesso giro. Solo che lo farà al contrario, dalle Isole Galapagos al Brasile, per avere il favore dei venti e delle correnti!

Le tappe del viaggio:

Dicembre 2006
: Adriatica salperà il 2 dicembre dalle Galapagos e per un mese navigherà tra le isole di questo arcipelago vulcanico, patrimonio dell’umanità UNESCO, toccando San Cristobal, Santa Fé, Plaza Sur, S.ta Cruz, Baltra, Española, Floreana, Genovesa, Seymour e Bartolomé. Il relativo isolamento dovuto alla distanza dal continente e l'ampia varietà di climi e di habitat creata dalle correnti hanno reso queste isole un vero serbatoio di biodiversità. Darwin trovò qui grandi stimoli nei suoi studi sull’adattamento e sull’evoluzione proprio per la presenza di numerose specie endemiche, sia animali che vegetali. Anche l’equipaggio di Adriatica farà osservazioni a stretto contatto con la fauna e la flora locali: iguane di terra e di mare, tartarughe, sule e persino pinguini, nonostante la latitudine equatoriale. Un tema inevitabile alle Galapagos è quello dell’Ecoturismo: strumento di conservazione del territorio, oppure di alterazione dell’equilibrio ambientale? È ancora tutto da verificare.

Gennaio - Febbraio 2007: con una traversata di circa due settimane Adriatica raggiungerà il Cile, precisamente la città portuale di Antofagasta. Nei giorni trascorsi in pieno Oceano Pacifico si faranno osservazioni e rilevazioni oceanografiche, raccogliendo informazioni sulla temperatura, la salinità, la profondità e le correnti, riflettendo anche sullo stato di salute della Corrente del Golfo a fronte del processo di riscaldamento globale. Poi un gruppo di ricercatori si addentrerà nel deserto di Atacama, considerato “il più deserto” del pianeta, arido al punto da essere utilizzato come campo di esercitazione per i robot in progettazione impiegati per trovare tracce di vita su Marte. Sempre in Cile si farà tappa a Valparaiso, città sede del Parlamento cileno, e a Conceptión, dove un gruppo di geologi si occuperà di terremoti e maremoti, visitando centri ricerche per il monitoraggio e l’allarme: tutta la zona, infatti, è sismicamente molto attiva. Continuando a discendere le coste del paese, Adriatica arriverà nell’arcipelago di Chonos, a Chiloé. Qui le osservazioni sulla biodiversità marina e gli studi sulla cronobiologia (nel Parque Nacional de Chiloé), si affiancheranno a riflessioni socio-ecologiche sull’impatto economico e ambientale della pesca, presso i villaggi di pescatori di Puerto Eden e Puerto Natales. Contemporaneamente, partirà una spedizione a terra diretta in Ecuador, tra Guayaquil, Machala, Cuenca e Quito, per venire a contatto con la diversità delle comunità locali in relazione al territorio. In questa zona inoltre cresce il Caryodaphnosis theobromifolia, un albero di cui restano al mondo nove soli esemplari.

Marzo 2007: tra le province cilene e argentine, Adriatica arriva in Patagonia: raggiungere Capo Horn è davvero un’impresa avventurosa e storica per una barca a vela! Nella regione di Neuquén un gruppo di paleontologi visiterà il cimitero dei dinosauri e gli scavi nella zona del lago Barreales. In Terra del Fuoco si farà tappa a Ushuaia, ma spingendosi anche nell’entroterra, per visitare il ghiacciaio Perito Moreno, il parco Torri del Paine e la Cueva del Milodon, i Parques Nacionales Pali Aike e Tierra del Fuego. Una tappa che offrirà molti spunti scientifici: l’osservazione dei ghiacciai perenni per riflettere sui cambiamenti climatici, gli studi sui fossili e sugli organismi cavernicoli per risalire alla deriva dei continenti, gli incontri con animali e vegetali adattati alle condizioni più estreme, come le alghe di Kelp, o i pinguini di Magellano. Lungo il litorale argentino poi, si risalirà fino alla Penisola di Valdès, tra Puerto Madryn e Punta Delgada, riserva cetacea abitata da orche, otarie, balene franche, elefanti e leoni marini. Importante pretesto per parlare dei rischi di estinzione di queste specie.

Aprile - Maggio 2007: Adriatica proseguirà la sua navigazione in Argentina fino a Mar de la Plata, per arrivare a Buenos Aires. Qui il gruppo di genetisti a bordo incontrerà antropologi e archeologi locali che si occupano della riesumazione dei corpi dei desaparecidos. L’itinerario nella zona si spingerà poi tra le città La Plata, Bahia Blanca e Colonia del Sacramento (in Uruguay, patrimonio dell’umanità UNESCO). L’ultimo tratto della nostra rotta muoverà fino in Brasile, toccando le città di Rio de Janeiro e Salvador de Bahia, soffermandosi anche tra le isole dell’arcipelago di Abrolhos. Di nuovo avremo presupposti di studio sia naturalistici (legati soprattutto alla lussureggiante vegetazione) che sociali, a contatto con le nuove forme di schiavismo e di povertà estrema delle favelas.
Parallelamente, nel mese di aprile, un gruppo di antropologi partirà per un viaggio sulle tracce della diversità umana diretto in Perù: un itinerario tra presente e passato a stretto contatto con le comunità locali che toccherà Lima, Nazca, Arequipa, Juliaca, Puno, Cuzco e Machu Picchu, passando per il Lago Titicaca al confine con la Bolivia.

A ridosso del bicentenario darwiniano, i Velisti per Caso e le Università, con Enel, sanofi-aventis e il parco tematico Oltremare di Riccione, partner attivi del viaggio, si fanno promotori di un progetto che ha un grande valore scientifico e che rappresenta al contempo un’avventurosa impresa velica.

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