ANISN - scienze a scuola
Associazione Nazionale Insegnanti
di Scienze Naturali
Museo di Storia Naturale di Milano
inserito il: 31 ottobre 2006

Allegato: repubblica22-10.pdf

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Gentili Insegnanti, Cari amici,
su "la Repubblica" dello scorso 22 ottobre è apparso l’articolo a firma di Zita Dazzi che vi alleghiamo.
Per chi, come noi, ogni giorno investe la sua professionalità e il suo impegno nel Museo di Storia Naturale, perché possa essere apprezzato da un numero sempre più vasto di visitatori e perché tutti possano scoprire quali tesori di vera cultura scientifica vi sono custoditi, un articolo del genere fa veramente male.
Fa male la virulenza delle accuse, fa ancora più male l’incredibile quantità di strafalcioni (che immensa superficialità dietro queste parole velenose) indegni perfino di una terza elementare. Il triceratopo carnivoro? Ma andiamo…
Il nostro Museo di Storia Naturale è tutt’altro che perfetto, lo sappiamo bene. Se ci fossero maggiori stanziamenti, sarebbe sicuramente più facile renderlo migliore (purtroppo l’articolo non prende questo aspetto in considerazione, limitandosi a vomitare critiche impietose che, si sa, non costano nulla).
Tuttavia, entrando nel merito delle accuse della signora Dazzi, non si può non rimanere sconcertati.

Ci si lamenta perché un esemplare antico di immenso valore storico (il Quagga – non quogga come erroneamente compare nell’articolo, animale oggi estinto) preparato oltre 160 anni fa, e sopravvissuto alla distruzione del Museo dopo i bombardamenti del 1943, appare un po’ spelacchiato?
Ci si lamenta che i “pezzetti di roccia” (collezioni mineralogiche che tutto il mondo ci invidia!) non sono attraenti per i piccoli, con buona pace degli studenti universitari che nel nostro Museo preparano i loro esami e degli scienziati, o semplici appassionati, che visitano appositamente il Museo per vedere il più grande cristallo di zolfo o il maggiore campione di oro nativo italiani?
Ci si lamenta paragonando la sala dedicata a origine ed evoluzione dell’uomo a una galleria degli orrori? Certo, deve essere difficile accettare una parentela “scimmiesca” a chi è tanto innamorato della sua arguzia… ma resta il fatto che la sala in questione è una delle più complete e moderne esistenti nei musei europei.
Ci si lamenta perché l’orso polare è giallo e non bianco, pensando evidentemente che il colore naturale dell’animale sia quello che si vede nei cartoni animati.
Ci si lamenta perché alcuni animali sono spelacchiati, scambiando per incuria l’estrema attenzione alla veridicità delle scene naturalistiche rappresentate nei diorami (in natura, si sa, gli animali non vanno spesso dal parrucchiere!).
Ci si lamenta perfino per i settori in allestimento, segno di vivacità e vitalità di un’istituzione che cerca di arricchirsi e rinnovarsi costantemente.

Come rispondere a tutto ciò?
La Direzione del Museo si è attivata nei canali che le competono (sapendo, purtroppo, che una notizia vale 100 smentite), ma secondo noi serve altro.
Serve un atto d’amore da parte di tutti coloro che il Museo lo conoscono veramente e ne apprezzano il valore nonostante le inevitabili piccole mancanze.
Vi invitiamo perciò, se condividete il nostro pensiero, ad inviare un vostro commento via mail ai seguenti indirizzi:

info@assodidatticamuseale.it

p.fiorani@repubblica.it

(Pierangela Fiorani, caporedattore).

Ringraziandovi con cordialità
Lo staff dell’Associazione Didattica Museale

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