Sviluppo sostenibile
|
Capire cosa costituisce un'attività umana sostenibile è essenziale per ogni studio di politica di formazione ambientale e costituisce anche il soggetto di continui dibattiti a livello nazionale ed internazionale.
L'educazione e la formazione per uno sviluppo sostenibile devono, perciò, essere indirizzate all'intera popolazione e devono coniugare scienza e tecnologia con etica e sviluppo sociale. |
Gli indicatori ambientali Nelle relazioni ambientali possiamo trovare dati da cui si elaborano le statistiche che vengono interpretate e riassunte negli indicatori, che ci danno una fotografia immediata di una porzione di realtà. Più indicatori possono contribuire all'elaborazione di un indice, a esempio l'HDI (indice di sviluppo umano) utilizzato per paragonare tra loro i diversi paesi per mezzo di tre variabili: speranza di vita, scolarità e ricchezza (PIL reale). Gli indicatori possono aiutarci a valutare la "sostenibilità" della vita in uno Stato, una regione o una città, interpretano lo stato dell'ambiente e le pressioni delle attività umane e permettono la rappresentazione sintetica dei problemi indagati, senza perderne il contenuto informativo. Possiedono dunque un valore non solo analitico, ma anche sinottico: raccolgono informazioni finalizzate a permettere una valutazione, proprio come la temperatura corporea è un indicatore dello stato di salute dell'organismo umano. Dovrebbero essere semplici, credibili, sintetici. Ogni perturbazione dell'uomo sull'ambiente determina una risposta con cambiamento dello stato iniziale, per questo motivo gli indicatori possono far riferimento a: |
L'impronta ecologica Tutta la vita sulla Terra dipende dall'interazione tra l'energia del Sole e la materia: partendo da semplici molecole dell'atmosfera e del terreno (acqua e anidride carbonica), le piante con la fotosintesi, "intrappolano" l'energia luminosa in sostanze organiche che nutrono le piante stesse, gli animali e l'uomo. Anche i combustibili fossili (carbone, petrolio, gas naturale) si sono formati nelle ere geologiche dalla trasformazione di sostanze organiche la cui energia veniva dal Sole. Le cellule, le unità che formano tutti i viventi, bruciano le sostanze organiche, ottenendo come prodotti di scarto acqua e anidride carbonica, che vengono restituite all'ambiente e possono essere usate per ricominciare il ciclo. Questo equilibrio permette alla vita sulla Terra di perpetuarsi.
II numero massimo ottimale di cittadini non può essere calcolato senza prendere in considerazione il territorio e gli stati confinanti. L'estensione del territorio deve essere sufficiente a consentire a un dato numero di persone un confortevole tenore di vita: non è necessaria una spanna di più. |