| Se si osservano i testi attuali ci si rende conto che secondo la tradizione degli studi naturalistici l'ecologia è stata sinora basata sullo studio della botanica, della zoologia, dell'anatomia ecc.: alla fine viene delineata una "integrazione ecologica" piuttosto confusa dove i termini "catena alimentare" ed "ecosistema" assumono quasi esclusivamente una valenza descrittiva slegata da qualsiasi contesto funzionale di vita quotidiana. Ci sembra che sia assolutamente indispensabile rivedere tutto da capo, tenendo presente che tutto il cammino delle scienze tende alla sempre maggior comprensione dei problemi complessi, facendo emergere via via, chiavi di interpretazione unitarie. Tutto l'iter scolastico deve quindi tendere a far si che l'allievo si impadronisca delle chiavi a disposizione ed impari via via ad usarle. È evidente che partendo da questa impostazione, l'insegnante dovrà tendere a padroneggiare alcuni strumenti essenziali per mezzo dei quali la conoscenza degli eco sistemi può essere possibile e divenire patrimonio culturale di ogni individuo. Questi strumenti sono la conoscenza scientifica sulla struttura e sulla dinamica degli ecosistemi; la capacità di capire i sistemi complessi; la conoscenza delle relazioni tra l'attività umana e i sistemi ambientali; l'impatto locale e globale delle attività umane e le possibili soluzioni per ridurre le trasformazioni negative e per migliorare la qualità di vita.
La capacità di sfruttare le risorse ambientali è molto antica. Per esempio, i contadini acquisirono la conoscenza pratica dell'agricoltura migliaia di anni fa. Essi selezionarono piante domestiche e animali senza conoscere la teoria della genetica. Essi produssero l'ambiente favorevole per coltivare piante, senza avere una base teorica di ecologia. L'accumulo di informazioni empiriche attraverso lunghi periodi fu sufficiente per lo sviluppo dell' agricoltura ma non per lo sviluppo dell' ecologia come scienza. Questo dimostra che l'osservazione empirica non è stata sufficiente per capire le complesse interrelazioni dell'ecosistema. In termini didattici questo significa che non basta l'osservazione e l'informazione ma occorre una integrazione fra esse. Come dice giustamente Bateson, il dialogo è fra tre sistemi: l'organismo del singolo, la società umana e l' ecosistema. Per conoscere bene il quale non basta solo il libro di testo: nessuna disciplina abbisogna più di questa del contatto con il reale. Occorre che nei limiti della propria capacità l'allievo provi a riutilizzare quanto appreso nella risoluzione di problemi pratici o di quesiti significativi. La capacità di trattare sistemi complessi permetterà di migliorare la qualità della vita e di ottenere più risorse intraprendendo attività economiche nuove, ambientalmente sane, come la risoluzione di problemi ambientali concreti che hanno provocato danni e stress. Questa capacità non si sviluppa spontaneamente. La ricerca educativa effettuata in diversi paesi -Argentina, Bolivia, Francia, Guinea Conakry, Italia, Senegal, Spagna, Svizzera, Venezuela -indica che coloro che hanno terminato le scuole anche in modo eccellente, spesso non comprendono i sistemi complessi e pensano in modo lineare, anche se i fenomeni ambientali non avvengono in questo modo, ma in una complessa rete di causalità. Questi risultati indicano la necessità di progettare nuove strategie e metodi per sviluppare la capacità degli studenti nel capire i sistemi complessi, Nessuna strategia o metodo di insegnamento per sviluppare la capacità degli studenti è utile se gli insegnanti stessi non possiedono questa capacità. L'esperienza che deriva dal tirocinio degli insegnanti indica che molti insegnanti non hanno essi stessi sviluppato la capacità di capire i sistemi complessi e di insegnarli. È perciò necessario analizzare l'importanza di questo fenomeno e determinare le migliori soluzioni.
|