Alfabetizzazione ambientale per tutti

 

Si possono identificare tre principali tipi di formazione ambientale, ciascuno dei quali avente il suo obiettivo specifico:

  • cultura ambientale per pubblico non specialistico;
  • cultura ambientale orientata all'impiego;
  • formazione per persone che si occupano di tutela ambientale.

Tutte le attività umane hanno un impatto ambientale, per cui ciascuno dovrebbe possedere una conoscenza di base dei processi ambientali e degli effetti che le attività di produzione e consumo hanno sull'ambiente.

 L'educazione e la formazione per raggiungere questa conoscenza non prepara le persone per un impiego nel campo della tutela ambientale; gli obiettivi sono piuttosto quelli di insegnare il rispetto per l'ambiente, illustrare le diverse questioni ambientali, e renderle capaci di organizzare azioni individuali e collettive per la tutela dell'ambiente o per costringere le autorità a intervenire.

Poiché promuove nuovi valori e comportamenti ambientali - un'etica ambientale - la formazione per cultura ambientale di base è un elemento essenziale di ogni tentativo di promuovere processi di sviluppo.
Oltre a contribuire a pratiche di produzione e consumo più sostenibili, tali programmi hanno ulteriori effetti positivi sulla qualità della vita degli individui, delle loro famiglie e della comunità. Possono contribuire al miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro, delle abitudini sanitarie e alimentari e della salute.
La formazione di una cultura ambientale di base per un pubblico non specialistico avrà, probabilmente, anche altri effetti positivi; tra questi, il potenziamento della capacità dei consumatori di basare le proprie abitudini su criteri corretti dal punto di vista ambientale.

Il Living Planet Index

Un indice utile per valutare il nostro impatto sul pianeta è il "LIVING PLANET INDEX", il cui calcolo è pubblicato ogni anno all'interno del Rapporto Living Planet, che è stato elaborato dal WWF Internazionale e dal World Conservation Monitoring Centre. Il LPI cerca di rispondere in maniera quantitativa a una domanda che interessa tutti: "a quale velocità la natura sta scomparendo dalla faccia della terra?" si basa sul trend di alcune popolazioni di specie significative di ambienti planetari importanti quali le foreste, il mare e le coste e le acque interne. L'analisi utilizza dati che partono dal 1970 e che individuano lo stato di salute della ricchezza naturale da allora ad oggi. bai 1970 ai 2000 - vale a dire nell'arco di una generazione - lo stato della biodiversità è sceso del 37%, il che significa che il mondo ha perso il 3770 di ricchezza naturale.