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Comportamento di una rete

 I sistemi viventi sono costituiti da una serie sterminata di relazioni, interconnesse fra loro, per cui si comportano in un certo senso come calcolatori che lavorano in parallelo: i geni regolano a vicenda la propria attività direttamente attraverso altri geni o indirettamente per mezzo di proteine da loro stessi prodotte; Kauffman ha pensato di poterne studiare le connessioni utilizzando reti booleane stocastiche,  reti,cioè, casuali e autonome. Analizzate al calcolatore, queste mostrano di possedere un numero finito di Stati che può assumere la retestati, un'insieme di combinazioni di attività o inattività degli elementi della rete. Dal momento che il numero degli stati è finito e il comportamento della rete è deterministico, la rete passa attraverso un numero definito di stati, dette traiettoria della rete, percorrendo uno o diversi cicli. L’insieme di stati che fanno parte di un dato ciclo prende il nome di bacino di attrazione. Una rete di lampadine, per esempio, con un N  sufficientemente elevato e i cui collegamenti K siano numerosi e del tutto casuali, dovrebbe manifestare un andamento caotico  (un accensione e spengimento delle lampadine del tutto imprevedibile). In realtà, questo non è sempre vero. Quando K = 1, il comportamento della rete è semplicissimo  ed è altrettanto semplice anche se N è molto grande, cioè i nodi sono collegati fra loro in fila indiana; ma se K = N (vale a dire ciascuno è collegato con tutti gli altri), la lunghezza (l) media di un ciclo della rete è data dalla formula:

dove  S(tot) è il numero totale di stati possibili. Pertanto, per N=1000, il numero di stati è:

21000= 1,07 X 1030 

e quindi i cicli possibili sono

                                                            l =  3,27 x 10150

Si tratta di un numero di cicli così numerosi che è pressoché impossibile esaminarli tutti anche con l’aiuto di un computer. In questo caso, le reti presentano un andamento del tutto caotico e sono sensibilissime anche a piccolissime perturbazioni, dovute al cambiamento anche di un solo imput di uno dei nodi; anche le reti in cui K<N hanno un andamento caotico. Quando però K=2 si assiste all’emergere di un ordine spontaneo;  il numero di cicli e la loro lunghezza si riducono a un valore circa pari alla radice quadrata di N. Per esempio, in una rete di 100.000 elementi, ciascuno a due ingressi, malgrado possa assumere 2100.000 stati, va incontro a soli 370 cicli diversi. Ciascun attrattore, inoltre, è stabile: quando viene  perturbato, tende a ritornare nella situazione di partenza e pertanto simula un comportamento omeostatico, analogo a quello che caratterizza i sistemi viventi.

 
 

 

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