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Archeobatteri

Methanococcus jannischii: un archibatterio produttore di metano; esso vive a temperature comprese fra i 50 e gli 80 gradi centigradi, in un mezzo contenente H2 e CO2.Gli Archeobatteri sono profondamente diversi dagli altri batteri (Eubatteri): non vengono uccisi dall'ossigeno, possiedono enzimi non presenti negli altri batteri, hanno una parete cellulare chimicamente diversa, il sequenziamento del loro RNA, compiuto negli anni Settanta da Carl Woese dell'Università dell'Illinois rivela che questo non assomiglia a quello degli Eubatteri, né a quello di nessun altro organismo, tanto che lo scienziato ha proposto che questi organismi vadano a formare un regno a parte, quello degli Archaea. Questi bizzarri organismi

  • possono sopportare la disidratazione, tanto da vivere in acque satura di sale (Halobacterium);

  • sono stati trovati sui fondali oceanici vicino a bocche eruttive a temperature di 120° ed oltre e a pressioni elevatissime che impediscono l'ebollizione dell'acqua;

  • la loro parete è priva di peptidoglicani, catene lineari di polisaccaridi che costituiscono le pareti cellulari degli Eubatteri; L'albero genealogico dei viventi proposto da Carl Woese

  • le loro membrane cellulari sono costituite da catene di isoprene e non da fosfolipidi;

  • possiedono un pigmento sensibile alla luce rossa, la alorodopsina (molto simile alla rodopsina, presente anche nella retina dei Vertebrati) che serve loro per ottenere energia.

Possiamo sapere se sono questi i nostri più lontani progenitori? Studi condotti su rocce della Groenlandia occidentale che datano 3,8 miliardi di anni, hanno mostrato tracce di isoprene, cosa che fa supporre che essi siano viventi molto antichi; se queste scoperte saranno confermate, sono gli archibatteri e non i cianobatteri presenti nelle stromatoliti fossili i nostri più antichi progenitori.

 

 

 

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