Perdita di biodiversità

 


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 Nel corso delle centinaia di milioni di anni in cui la vita si è andata trasformando, le interazioni tra i viventi e la terra inanimata hanno costituito una serie di ambienti diversificati, contribuendo a formare la Biosfera quale si presenta attualmente. La nascita di organismi autotrofi ha innescato una serie di alterazioni reciproche che ha portato a una grande differenziazione di specie: gli erbivori che si nutrivano di piante e i carnivori che si nutrivano di erbivori sono l’esempio più evidente e la loro presenza, a sua volta, creò condizioni favorevoli per numerosissimi microrganismi. Il meraviglioso assortimento di piante e di animali che popolano oggi la Terra è il frutto di miliardi di anni di interazione fra la vita e la Terra. Il pianeta ha fornito l’ambiente e i materiali grezzi e la vita ha reagito con un’impressionante inventiva, forgiando organismi in grado di sfruttare qualunque nicchia ecologica che si possa immaginare. Viene la tentazione di chiedersi se esista un limite alla potenziale diversità degli esseri viventi. La domanda riguarda sia interi organismi sia i sistemi e gli apparati che li costituiscono: digestivo, sensoriale, riproduttivo, ecc. La risposta dipende da ciò che s’intende per diversità. Le combinazioni possibili dei tipi di cellula sono pressoché illimitate. Queste combinazioni possono essere “confezionate” in numero grande, ma finito, di dimensioni e forme. Le fondamentali limitazioni sulla struttura degli organismi viventi sono imposte dalle condizioni presenti sul pianeta e dalle leggi che governano il comportamento della materia.

Quali fattori influenzano la biodiversità?

Quali le difese possibili?      

          

 

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