
La
diossina, che è un sottoprodotto della sintesi di antiparassitari, erbicidi e
preservanti del legno, è causa di tumori e anomalie congenite in animali di
laboratorio (e forse anche nell’uomo) e chi è in stato in qualche modo
esposto alla diossina è stato colpito da dermatiti, epatiti e disturbi al
sistema nervoso. La diossina ha tristemente occupato più volte le prime pagine
dei giornali. Il 10 luglio 1976 a Meda, a nord di Milano, esplose una valvola di
un reattore in cui si stava producendo un defoliante, lo stesso largamente usato
dagli americani in Vietnam. Nella nube fuoriuscita dal reattore erano contenuti
anche circa 2 Kg di diossina, che ricadde su un’area piuttosto vasta. Ancora
oggi, dopo l’interramento del reattore, si sospetta che la diossina persista.
La popolazione (la fabbrica era in pieno centro abitato) sopportò conseguenze e
disagi notevoli (dalla classica cloracne da diossina al monitoraggio sulle
gestanti e sui nati in quell’anno, evacuazioni di parte della popolazione con
sistemazioni provvisorie, ecc.). Nel 1982 si scoprì che la città di Times
Beach, Missouri, era fortemente inquinata undici anni dopo che le sue strade
erano state cosparse di olio contaminato da diossina per abbattere la polvere.
L’anno seguente il governo degli Stati Uniti ordinò di evacuare la città e
si sobbarcò una spesa di sei milioni di dollari per acquistare nuove case agli
abitanti. Diossina è stata trovata anche nel Love Canal vicino alle cascate del
Niagara, dove erano state seppellite tonnellate di residui chimici. Fra i reduci
del Vietnam 250.000 persone hanno intentato causa ai produttori dell’Agent
Orange, il defoliante
contenente diossina. Le infermità sofferte dai reduci del Vietnam e dalle
popolazioni non sono mai state collegate con certezza alla diossina su base
rigorosamente scientifica, e quindi anche i risarcimenti si arenano in
lungaggini burocratiche. Nelle colture e nei terreni da pascolo negli Stati
Uniti si riversano tuttora ogni anno quasi 500 tonnellate di diserbanti con
tracce più o meno cospicue di diossina. Come chiaramente dimostrano gli episodi
citati, la diossina è inattaccabile dagli organismi decompositori
presenti nel terreno. Malgrado possa essere distrutta bruciandola ad altissime
temperature, la diossina rimane dove viene scaricata e, poiché si deposita nei
grassi, è soggetta ad accumulo biologico. Ancora non è stato accertato quali
possano essere gli effetti a lungo termine sull’uomo di un’esposizione a
basse dosi. Esistono poi vari altri rischi creati
dall'attività umana.
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