Tra le scienze della
natura la biologia, ed in particolare la biologia molecolare,
è quella che ha visto lo sviluppo più accelerato negli ultimi decenni,
portando con sé, per lo meno nei paesi industrializzati, effetti
sempre più profondi nella vita di ognuno.
Ciò
nonostante e nonostante il periodico clamore dei
media su qualche risultato più appariscente (o semplicemente
di maggior impatto emotivo), nel sentire comune la biologia molecolare
è vista allo stesso tempo come promessa di panacea universale (ad
esempio nella terapia dei tumori) e come fonte di pericoli incombenti
sul futuro dell’umanità (un semplice sondaggio tra gli studenti
di una classe può permettere di verificare…).
In questo scenario il docente di biologia ha la responsabilità
di informare e formare i futuri cittadini affinchè acquisiscano
gli strumenti per orientarsi in un contesto
culturale, sociale e politico di inedita complessità.
In tale ottica anche l’EMBO (European
Molecular Biology
Organization) ha intrapreso un programma di comunicazione
sociale, organizzando un workshop per docenti europei di biologia
presso il Laboratorio Europeo di Biologia Molecolare (EMBL) di Heidelberg
(Germania) dal 5 al 6 luglio 2002.
Il workshop, intitolato Cellule, molecole e biologia moderna, ha visto la partecipazione di
oltre un centinaio di docenti provenienti dall’Unione Europea e
dall’Europa orientale e si è articolato in attività di vario genere,
come conferenze, esercitazioni di laboratorio a piccoli gruppi,
esposizione di materiali didattici e di centri educativi dedicati
alla biologia molecolare, visita alla mostra “Expl-O-Heidelberg”.

I
docenti e gli organizzatori del workshop di fronte alla sede dell'EMBL
Le
conferenze, tenute da docenti e ricercatori di varie università
e dello stesso EMBL, hanno riguardato i temi biologici di maggior
attualità, quali:
- La ricerca sulle cellule staminali
e le prospettive di rigenerazione
dopo danni cerebrali Jürgen Hescheler, Università di Colonia;
- I sensori molecolari dell'olfatto
tra ricerca di base e progetti scolastici Hermann
Schlüsener, Istituto per la ricerca sul
cervello di Tübingen;
- L'evoluzione dalla prima membrana vivente alla "vita" del virus
vaccinico Gareth Griffiths;
EMBL di Heidelberg;

-
Le nuove idee sul rilascio dei neurotrasmettitori nelle sinapsi
veloci Izchak Parnas,
Università Ebraica di Gerusalemme, Direttore del Belmonte
Science Center for
Youth;
-
La risoluzione della struttura delle molecole
biologiche per mezzo della cristallografia a raggi X Manfred Weiss, EMBL, sede esterna
di Amburgo presso il campus di DESY*.
Vi
è stata anche una vivace sessione dopo-cena, animata dalle dimostrazioni
pratiche (e dalle battute fulminanti) di Moshe Rishpon
(Istituto Weizmann - Israele, Direttore
del Clore Garden of Science) su Aspetti notevoli della percezione svelati da
un fisico.
Assai
interessanti, inoltre, sono state le visite ad alcuni laboratori
dell'EMBL, dove si sono svolte esperienze pratiche finalizzate alla
trasposizione didattica delle metodologie della biologia molecolare,
come, ad esempio:
- l'estrazione del DNA e la sua
visualizzazione con attrezzature molto semplici;
-
la dimostrazione microbiologica degli enzimi
di restrizione in E. coli
- l'uso della PCR (reazione a catena della polimerasi)
come esperienza in classe (le ultime due, in realtà, richiedono attrezzature
e reattivi di livello non proprio scolastico, almeno per gli standard
italiani).

Anche
l'esposizione sui materiali didattici e sui centri educativi dedicati
al settore, allestita presso la stessa sede, è risultata
preziosa per quantità e qualità di informazioni e di documentazione
fornite ai partecipanti; da notare, accanto a rappresentanti di
enti pubblici ed istituzioni scientifiche, la presenza di una grande
azienda alimentare interessata allo sviluppo di organismi geneticamente
modificati. Il workshop si è concluso con
la visita ad una esposizione temporanea, Expl-O-Heidelberg, dedicata alle scienze naturali e realizzata
con metodologie interattive "hands
on" mutuate dal più noto Exploratorium
di San Diego (USA).
Dalle
osservazioni e commenti scambiati con i colleghi italiani e stranieri
l'incontro organizzato dall'EMBO è sembrato generalmente apprezzato
per la qualità delle esperienze proposte (soprattutto per chi ha
lasciato l'università da diversi anni…) e per l'atmosfera stimolante
che si poteva percepire nei laboratori
e tra il personale dell'istituzione ospitante.
Un
altro elemento positivo è stata la possibilità
di confrontare esperienze, idee, aspettative con colleghi di altri
paesi, riscontrando differenze fin troppo ovvie a livello di sistemi
scolastici e di status dei docenti, ma anche affinità di vedute
e di metodi di lavoro.
Concludiamo fornendo qualche informazione
sull'European Molecular
Biology Organization.
L’EMBO è un organismo internazionale fondato nel 1963
per promuovere la ricerca e la cooperazione nel campo della biologia
molecolare in Europa e nei paesi vicini. E' finanziato da 14 paesi
dell’UE più Svizzera e Israele ed accoglie scienziati e ricercatori
nei laboratori EMBL di Heidelberg e nelle sedi esterne di Grenoble (F), Amburgo (D),
Hinxton (UK) e Monterotondo
(IT).
Presso la sede italiana è previsto un seminario per
docenti nel 2003.
Per informazioni si segnala il sito web: www.embo.org ed in particolare la sezione Science and Society, dedicata all’impatto sociale delle biotecnologie.
Per un contato diretto ci si può rivolgere - anche
in italiano - a Sandra Bendiscioli (l'indirizzo
e-mail è sul sito), che è una degli organizzatori del workshop ed
è persona assai gentile.
- Deutsches Elektronen-Synchrotron
Note
-
il contatto con chi fa ricerca avanzata è sempre stimolante
per chi, nella scuola, ha il compito della mediazione culturale;
-
l'organizzazione del workshop, tuttavia, non ha programmato una
discussione tra i docenti, lasciando cadere un'opportunità altrettanto
stimolante;
-
è mancato uno spazio per gruppi di lavoro: questi ultimi avrebbero
portato ad una ricaduta più incisiva dell'esperienza nella prassi
didattica. Di
questi temi hanno ampiamente discusso i colleghi che sono rientrati
a Milano con il pullman dell'IFOM (erano una trentina ed hanno avuto
parecchie ore a disposizione....).
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