LE SCIENZE NATURALI NELLA SCUOLA

n. 17 anno IX gennaio 2001

I processi petrogenetici e gli ambienti geodinamici


Luciana Converso Campanaro
Presidente sez. Anisn Piemonte


Per informazioni e abbonamenti: Sofia Sica


 

L'insegnamento delle Scienze della Terra si è qualificato in questi ultimi anni per la ricerca dei nuclei fondanti la disciplina, che devono ispirare e guidare il docente nel quotidiano del proprio insegnamento.
Il Gruppo di Didattica dell'ANISN Piemonte ha individuato per il Forum delle Sezioni ANISN di Napoli e pubblicato nel numero speciale del Bollettino ANISN alcuni nuclei fondanti delle Scienze della Terra:

  • Organizzazione del sistema Terra
  • Dinamicità
  • Relazioni e retroazioni
  • Trasformazioni ed evoluzione
  • Ciclicità dei fenomeni
  • Tridimensionalità spaziale
  • Tempo geologico

    Alla luce di queste idee-guida la didattica delle Scienze della Terra può essere profondamente rinnovata, lo studio descrittivo ed analitico dei fenomeni può arricchirsi di una interpretazione globale dei processi, il percorso lineare delle conoscenze trasformarsi in un viaggio di continua correlazione tra gli eventi geologici e lo studio di questi ultimi diventare la ricostruzione storica ed evolutiva della vita della Terra.
    Il cambiamento nella didattica delle Scienze della Terra è anche legato al suo stesso ambito di studio - il "sistema Terra" nella sua complessità, che obbliga a considerare le interazioni tra i fenomeni anziché interpretarli isolati, collocarli nel tempo e nello spazio, ragionare in termini evolutivi anziché statici.
    Ulteriore stimolo al cambiamento è l'affermarsi sempre più convinto della Teoria della Tettonica delle Placche, alla cui luce tutti i fenomeni possono essere rivisti e collegati, in una visione spaziale, dinamica e interrelata.
    Per esplicitare quanto affermato, si offre ai colleghi appassionati all'insegnamento delle Scienze della Terra un percorso didattico sui processi petrogenetici. E' un'interpretazione ampliata del classico ciclo litogenetico, dove non si parla direttamente di rocce, ma piuttosto dei complessi processi sottesi alla loro formazione, visti tridimensionalmente attraverso lo spazio litosferico: dal mantello (dove inizia e si conclude il viaggio) alla crosta profonda alla crosta superficiale, in tempi geologici diversi. L'innovazione forse più significativa del percorso, pur nella sua semplicità e schematicità, è il collegamento tra gli svariati processi che coinvolgono il ciclo delle rocce e i margini litosferici dove essi avvengono, cioè gli ambienti geodinamici.

    Secondo la mappa presentata in figura, l'allievo ha davanti a sé un quadro complessivo della dinamicità della Terra; è portato a collegare i fenomeni tra di loro collocandoli spazialmente in luoghi precisi e in tempi successivi. Il docente, dal canto suo, ha modo seguendo la mappa di ribadire i nuclei fondanti le Scienze della Terra prima enunciati, sollecitando la visione storica, evolutiva e globale della realtà del pianeta Terra. La mappa presentata può anche costituire un percorso modulare nella programmazione del docente, in quanto permette di aprire delle finestre su altri importanti contenuti delle Scienze della Terra, quali:
    - la dinamica endogena,
    - la dinamica esogena,
    - il rischio geologico,
    - le risorse del pianeta,
    - la ricostruzione degli ambienti del passato, ….

    L'interpretazione dei processi anziché dei prodotti - le rocce - può affiancarsi in classe alla classificazione di queste, condotta in modo meno particolareggiato: non si parlerà tanto di specifiche rocce magmatiche, sedimentarie, metamorfiche, quanto di processo magmatico, sedimentario, metamorfico, collegandoli agli ambienti geodinamici di formazione.

    Sarà il terreno il luogo ideale per studiare "in diretta" la varietà delle rocce. Sul terreno inoltre le conoscenze teoriche apprese in classe e sui libri si trasformeranno in competenze reali, quali:
    · interpretare le informazioni fornite da una roccia
    · ricostruire gli eventi del passato dai "segni" del presente
    · comprendere la tridimensionalità spaziale e temporale, passando dal micro al macro al mega, dal passato al presente al futuro
    · estrapolare dalle proprietà di un "microambiente" le caratteristiche di un "macroambiente" · correlare le osservazioni in una visione globale
    · riconoscere l'evoluzione dei processi naturali
    · ……………..
    Coniugando teoria e pratica in una visione sistemica e concreta delle conoscenze, il docente può forse sperare di aiutare l'allievo a raggiungere il traguardo formativo atteso: l'educazione scientifica all'ambiente.

    Luciana Converso Campanaro

 
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