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 Galvani, Volta e l'elettricità animale, due secoli dopo l'invenzione della pila  

di Marco Piccolino


La storia è abbastanza conosciuta. Una preparazione sperimentale di rana, costituita della metà inferiore del corpo dell'animale, con i nervi messi a nudo e un filo metallico inserito nel canale vertebrale, si contrae vigo- rosamente allorché uno dei collaboratori di Galvani tocca i nervi crurali con un bisturi, e contemporanea- mente una scintilla scoppia da una macchina elettrica distante (Fig. 1). Fig. 1 La prima tavola del Commentario di Galvani Sulle Forze dell'elettricità nel moto muscolare. Si noti sulla sinista la rana iapreparata al modo di Galvanila e la macchina elettrica dalla quale viene estratta la scintilla. Per comprendere il meccanismo di questo effetto meraviglioso, Galvani cerca di determinare le condizioni più appropriate per ottenere contrazioni con l'elettrici- tà artificiale, utilizzando vari strumenti capaci di pro- durre o di accumulare elettricità (macchine elettriche, bottiglie di Leyda, iequadrati magicila di Franklin). Poi, per studiare gli effetti dell'elettricità ienaturaleli dell'at- mosfera, in una sera di tempesta egli mette in contatto la rana con un lungo filo metallico puntato verso il cielo, ottenendo forti contrazioni in corrispondenza di tuoni e fulmini. In seguito, per stabilire se anche l'elettricità atmosferica itquietalc sia in grado di produr- re contrazioni, in un giorno sereno, appende alcune preparazioni di rana all'inferriata del balcone della sua casa ed attende. Poiché nulla accade per un lungo tempo, Galvani, stanco della vana attesa, comincia a manipolare le rane, e con sua grande sorpresa, ottiene contrazioni vivaci al momento che egli spinge gli uncini metallici inseriti nel midollo spinale contro le barre di ferro della ringhiera. Le contrazioni non mostrano comunque alcuna relazione con gli eventi atmosferici, e possono essere ottenute anche all'interno della casa, sostituendo una lastra di metallo alle barre della ringhie- ra. Basta connettere i nervi delle zampe ai muscoli attraverso conduttori metallici realizzando un circuito iosimile a quello che si sviluppa in una bottiglia di Leydald connettendo l'armatura interna a quella esterna. Le contrazioni mancano se per la connessione viene usato un corpo isolante, o se il circuito (o ioarcolo) metallico viene interrotto da materiali non conduttivi. Sulla base di queste osservazioni, Galvani conclude che una elet- tricità intrinseca è presente nell'animale in stato di disequilibrio, e i conduttori esterni inducono le contra- zioni permettendo il flusso di questa elettricità interna. Secondo Galvani questa elettricità animale è accumulata principalmente nel muscolo: ogni singola fibra musco- lare corrisponderebbe a una piccola bottiglia di Leyda, con la fibra nervosa che penetrando al suo interno permetterebbe il flusso di elettricità tra interno ed esterno in modo simile a quello che si verifica nella bottiglia di Leyda con il ilconduttorelb che penetra nella bottiglia e stabilisce la connessione con l'armatura interna. Volta e il potere dei metalli Dopo aver letto nel marzo del 1792 l'opera principale di Galvani, Sulle forze dell'elettricità nel moto muscolare, apparsa nel volume settimo dei Commentari dell'Ac- cademia delle Scienze di Bologna con la data del 1791 [Galvani, 1791], Alessandro Volta, professore all'Uni- versità di Pavia, espresse la sua ammirazione per la grande scoperta dell'elettricità animale (una di quelle grandi e luminose scoperte, che meritano di far epoca negli annali delle scienze fisiche e mediche, ritenendo che al confronto è men originale e ammirabile la scoperta di FRANKLIN dell'identità del fluido elettrico e del fulmineo [si veda in Volta, 1918]). Poi però con il progresso dei suoi studi sperimentali nel campo, la sua attitudine cambiò, soprattutto quando egli ottenne la contrazione nelle rane connettendo, attraverso un arco bimetallico, due punti dello stesso nervo, senza che vi fosse contatto alcuno col muscolo. Le contrazioni non sembravano dunque richiedere un flusso di elettricità tra muscolo e nervo, un dato che sembrava contraddire chiaramente la concezione gal...

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