L'Ecologia a scuola: una proposta di percorso ambientale

Gli indicatori biologici

Usnea trichodea

Gli indicatori biologici sono organismi che rappresentano una semplice tecnica utilizzata per misurare gli aspetti quantitativi e qualitativi di un inquinamento che affianca quelle più sofisticate e costose. Essi sono presenti in tutti gli ecosistemi e sono capaci di reagire in modo caratteristico in presenza di condizioni ambientali sfavorevoli. La loro presenza o assenza dà indicazioni sugli agenti inquinanti introdotti.

Caratteristiche:

  • Capacità di memoria
  • Capacità di accumulo

  • La capacità di memoria consiste nella testimonianza di fenomeni di inquinamento verificatisi in tempi passati e non più rilevabili.
    La capacità di accumulo è quella che consente di trovare concentrate nei tessuti sostanze che invece nell’ambiente sono presenti solo in tracce.

    Tra i vegetali ben si prestano alcune piante del genere Nicotiana (specifica per rilevare l’ozono), alcune del genere Tulipa, Gladiolus e Lolium (accumulano diversi inquinanti).
    I licheni sono ottimi indicatori di inquinamento atmosferico. Il lichene Usnea trichodea e il lichene giallo Evernia seccano in presenza di elevata concentrazione di anidride solforosa.
    Le alghe Fucus vesciculosus e serratus e Laminaria digitata e gli invertebrati policheti, molluschi e copepodi rivelano i metalli pesanti e idrocarburi nelle acque marine.
    Tra gli invertebrati i policheti, i molluschi e copepodi rivelano i metalli pesanti e idrocarburi.
    L’ape, in particolare dal polline che raccoglie, dà indicazione sulla presenza di piombo e fitofarmaci.

    Per saperne di più: Gli indicatori biologici

     

    P. Ruggieri