I batteri sono, e sono sempre stati, i dominatori della vita sulla terra ?
Stephen Jay Gould
negli Alberi non crescono fino in cielo (Arnoldo Mondatori ,1997- Milano)
illustra la tesi che il progresso non caratterizza la storia della vita
e l’uomo non ha uno status preferenziale: sono i batteri a dominare
da sempre la vita. La vita , come testimoniano i fossili,nacque almeno
3,5 miliardi di anni fa e tutte le forme di vita contenute nelle testimonianze
fossili sono procarioti o, semplicemente, batteri.Quindi più
della metà della storia della vita è un racconto esclusivamente
di batteri.
L’uomo un po’ per la sua arroganza,
un po’ per la scala di grandezza a cui è solito rapportarsi,
assuefatto com’è a “misurare”
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i fenomeni a dimensione
umana , non afferra il fatto che noi viviamo nell’”età”
dei batteri e che la Terra è sempre stata nell’ “età”
dei batteri.
Gould nella parte XIV “Il potere del batterio modale,ovvero perché la coda non dimena il cane”,pag.195-231 del libro sopra ricordato, per dimostrare la centralità della vita dei batteri nella Storia Naturale analizza la vita dei batteri rispetto ad alcune caratteristiche della vita stessa e rispetto a certi fenomeni. |
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Il
Tempo |
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In più i batteri
nel Precambiano hanno formato il proprio ambiente e lasciato le proprie
testimonianze nei sedimenti in maniera assai visibile : gli stromatoliti,
strati concentrici e laminati organizzati in maniera complessa. Queste
strutture non sono batteri ,ma strati di sedimento trattenuti insieme
e delimitati da grovigli di cellule batteriche. Essi si formarono vicino
alle linee di marea e durante le fluttuazioni del livello del mare,
si essiccarono e ricrebbero costantemente, formando così pile
alte e larghe di strati ondulati. |
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L’Indistruttibilità
I batteri sono straordinariamente numerosi e diversificati in modo ineguagliato ; vivono in un ampio ambito ecologico e "funzionano" con molti tipi di metabolismo. La diversità batterica difficilmente potrà essere intaccata. La Tassonomia Il sistema a “cinque regni”: piante, funghi, animali; il regno dei protisti, quello degli organismi unicellulari procariotici ed infine il regno delle monere, con batteri ed alghe azzurre evidenziava la separazione tra l’organizzazione procariota e quella eucariota e garantiva finalmente ai batteri la loro dignità come categoria indipendente,anche se soltanto come ultimi della fila. |
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Lo sviluppo
delle tecniche per decifrare il codice genetico, ha fornito, a partire
dalla metà degli anni settanta, la chiave per mappare le relazioni
evolutive tra le linee dei batteri .Via via che si sono conosciute le
sequenze nucleotidiche del genoma batterico,è emerso un quadro
affascinante ed insospettato ,che con il trascorrere degli anni e l’ulteriore
accumulo di prove, è andato crescendo e rafforzandosi. Infatti il raggruppamento dei “piccoli organismi primitivi” comprende, oggi, due grandi suddivisioni , il regno dei Bacteria per tutte le forme convenzionali,i batteri fotosintetici verdi azzurri,quelli intestinali,quelli che il linguaggio comune chiama “germi”,ed il regno Archea per quelle forme dotate di metabolismi particolari atti a funzionare in condizioni estreme: i metanogeni,gli alofili,i termofili Abbiamo un nuovo statuto della vita , un quadro rivoluzionario, un sistema con tre grandi regni evolutivi – Bacteria, Archea ed Eucarya-.Le piante,gli animali ed i funghi, i vecchi tre regni degli organismi pluricellulari,sono tre piccolissimi ramoscelli in mezzo a una quantità enorme di altre ramificazioni di uno soltanto di tre cespugli,su due dei quali gemmano batteri e soltanto batteri. L’Ubiquità Se consideriamo la quantità e i luoghi i batteri effettivamente occupano ogni posto adatto all’esistenza della vita. Ecco alcune stime per la quantità. L’Enciclopedia Britannica dice che ci sono “miliardi di batteri in un grammo di terra fertile di giardino, e milioni in una goccia di saliva”. Sagan e Margulis scrivono che la pelle umana ospita circa 100.000 microbi per centimetro quadrato e che un cucchiaio di terreno di buona qualità contiene circa 10.000 batteri. Il 10% del nostro peso ,escluso l’acqua,è formato da batteri. Relativamente ai luoghi i batteri vivono non solo in tutti gli habitat accessibili alle altre forme di vita, ma anche in quelli che superano i limiti di tolleranza della vita: le gelide pozze dei ghiacciai, le sorgenti calde, ecc. L’Utilità La fotosintesi batterica ha fornito il primo ossigeno dell’atmosfera e,insieme alle piante pluricellulari ,continua ad essere, ancora oggi , la fonte principale di rifornimento.I batteri fissano l’azoto nei nostri suoli,costruiscono la rete alimentare degli ecosistemi del nostro pianeta che non dipendono dall’energia del sole ,le loro simbiosi rappresentano fenomeni efficaci e vitali in molti dei processi principali e degli equilibri della vita e vengono impiegati dall’uomo per soddisfare bisogni e piaceri. La biomassa batterica Pur non entrando nei particolari ci rifacciamo alla stima che Tom Gold ha calcolato per la biomassa batterica “…la massa dei batteri del sottosuolo è probabilmente equivalente a 2 x10 alla 14 tonnellate ,che corrisponde ,scrive Gold,ad uno strato spesso circa 150 cm. esteso su tutta la superficie del terre emerse, una quantità di biomassa che “sarebbe veramente superiore a quella della flora e della fauna esistenti in superficie…” Le ricerche di Tom Gold sugli ambienti di profondità della Terra abitati da batteri, comuni per molti versi ad ambienti degli altri pianeti del sistema solare, ci inducono ad affermare che i batteri, non solo possono essere i dominatori ,anche in peso,della vita sulla Terra, ma possono rappresentare l’unica forma di vita comune a tutto l’universo. |