Perchè le foreste pluviali tropicali sono ricche di specie?
Disturbo intermedio
E’ un paradosso il fatto che gli ecosistemi più produttivi abbiano la più alta diversità, un paradosso che può essere spiegato dimostrando come l’attesa esclusione competitiva sia evitata. |
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Alfred J. Lotka e Vito Volterra, nel lavoro pubblicato
nel 1935, con il titolo Elementi di biologia fisica, introducono
la matematica nello studio della complessità delle associazioni
biologiche.La formalizzazione, scrive Volterra, consiste nello studiare
gli effetti prodotti dagli incontri di due o più individui di
specie diverse. Il metodo utilizzato nello studio formalizzato, sarà
chiamato dall’ecologo –matematico metodo degli incontri.
Partendo da queste premesse, e considerando il particolare ecosistema
della foresta pluviale tropicale, ci si aspetterebbe il totale successo
solo di una o in ogni caso, di poche delle pur numerose specie presenti.
La prevalenza di una sola specie dovrebbe essere, infatti, il risultato
di un processo di sostituzione competitiva tra organismi, negli stadi
più tardivi della successione ecologica. |
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Per quale motivo questo non avviene?
Secondo l’attuale pensiero ecologico, le foreste pluviali tropicali
sono viste come ecosistemi soggetti ad un perpetuo disturbo. In essi
sono continuamente aperti dei varchi nella copertura forestale, con
tale frequenza, da non permettere alle successioni, di raggiungere il
punto finale di dominanza da parte di poche specie. L’ipotesi del disturbo intermedio, associata a quella dello spazio che si viene a creare tra gli alberi a causa della predazione dei semi, è una spiegazione razionale soddisfacente del perché le foreste tropicali mostrino una notevole biodiversità. |