Un' educazione orientata alla sostenibilità quali dimensioni culturali e progettuali coinvolge?

Si riportano alcuni stralci della relazione "Perché e come devono essere insegnate le scienze della natura nei corsi universitari e nelle scuole" del prof.  Francesco Di Castri, socio dell'Accademia delle Scienze Detta dei   X L, docente presso il Centro Nazionale della Ricerca Scientifica ( CNRS), Montpellier, Francia.La relazione fu tenuta nell'ambito della videoconferenza su "Valorizzazione della cultura scientifico-naturalistica con riferimento all'educazione ambientale", Roma , 22 ottobre 1999, Ministero Pubblica Istruzione, Aula Centro servizi Multimediali e pubblicata nel Volume 117, Memorie di Scienze Fisiche e Naturali,"Rendiconti dell'Accademia Nazionale delle Scienze detta dei X L", serie V,volume X X I I I ,parte I I, tomo I, 1999 pag.279-285 

Il contesto del mondo reale 

    C'è ancora bisogno delle scienze della natura nell'insegnamento? Questa domanda non è semplicemente retorica, considerando le due forze motrici del cambiamento nella società attuale, informazione e globalizzazione.

 In primo luogo stiamo vivendo una rapida transizione, dalla società industriale alla società dell'informazione , immateriale e basata sui servizi .Il virtuale domina ora sul naturale.Lo oscurerà o  gli darà  una nuova dinamica?

In secondo luogo, in tempi di globalizzazione economica, lo sviluppo non dipende più fondamentalmente  dalla disponibilità locale di risorse naturali, ma dalle risorse umane, dalla cultura dell'uomo.questa comprende la sua capacità di adattarsi opportunamente ai cambiamenti successivi, di anticiparli anzi con l'innovazione tecnologica e manageriale, oltre al buon funzionamento e la flessibilità delle sue istituzioni, la creazione di infrastrutture adeguate, la volontà e l'iniziativa d'intraprendere.Che magnifica sfida per la scuola quella di creare una cultura adatta ai tempi nuovi, oltre le costrizioni anteriori di tempo e spazio.    

(..........) La comprensione di questa transizione e delle forze che regolano la sua evoluzione , l'adattamento al cambiamento che ne consegue, costituiscono ora le basi concettuali ed operative dell'insegnamento.In questo contesto , le scienze della natura non sono mai state più necessarie che ora.Questo è vero per tutte le carriere universitarie .Lo è ancora di più per quanto riguarda l'insegnamento elementare e secondario .Ci sono tre ragioni per questo.

Il perché

La prima ragione che giustifica la permanenza ed il vigore delle scienze naturali nell'insegnamento è che esse permettono di ritrovare le radici e il senso della nostra evoluzione biologica e culturale, senza le quali è pericoloso volare verso il virtuale e il globale. Roots and wings , radici e ali, è il motto dell'attuale società dell'informazione.Infatti , mai prima come ora, le identità  culturali e naturali hanno avuto un peso così determinante nella dinamica dello sviluppo, anche per merito di Internet che può mettere in comunicazione in tempo reale culture affini e ambienti simili, prima frammentati ed isolati.

Senza una conoscenza intima delle scienze della natura, sarebbe impossibile capire gli insegnamenti dell'evoluzione biologica e poi di quella culturale.Capire che l'evoluzione procede solo nel cambiamento e nell'apertura, e non nell' equilibrio e nella stagnazione.Capire che una specie o cultura che non cambia, che si chiude e si isola, che non accetta anche l'elemento di rischio implicito nel cambiamento, è destinata all'estinzione.Capire che la diversità è la strategia dell'adattamento, al complesso, al non lineare, e e che adattarsi all'imprevedibile implica favorire le diversità, naturali e culturali, degli altri.

In questo senso , lo sviluppo sostenibile non consiste ad opporsi e resistere staticamente al cambiamento, e nemmeno mantenere un improbabile status quo nella quantità di risorse e nel numero di specie, ma piuttosto ad avere l'accesso a tutti gli elementi e all' informazione necessari per potersi adattare dinamicamente ad inevitabili cambiamenti successivi.

Selezione naturale e selezione operata dall'uomo sono due aspetti connessi che seguono gli stessi principi e le stesse regole genetiche e ambientali.Dopo i fattori geologici e climatici, l'uomo è ora il fattore principale dell'evoluzione e della selezione, anche se non ha ancora ben capito il senso della sua nuova responsabilità evolutiva.Dopo l' addomesticamento delle specie animali, vegetali e microbiche, dopo l' addomesticamento degli ecosistemi con la creazione di paesaggi culturali, rurali ed urbani, è naturale ed inevitabile che l'uomo addomestichi anche i geni  con la biotecnologia, coprendo così i tre livelli gerarchici del vivente, geni specie ed ecosistemi.

La seconda ragione è che, nella nostra società di sevizi, quelli essenziali ed insostituibili sono i sevizi che permettono la sopravvivenza e il perpetuarsi di questa società: il riciclaggio delle sostanze nutritive e la decontaminazione naturale, la conservazione delle acque e dei suoli, i meccanismi di riproduzione delle piante e degli animali, i controlli naturali sull'invasione di specie aliene, i paesaggi nella loro dimensione spirituale, estetica e creativa.Sono i sevizi dati dagli ecosistemi, sevizi che rappresentano in termini monetari più del doppio del prodotto lordo annuale del pianeta terra.

La terza ragione è che, nella società dell'informazione, tre sono le forze motrici dello sviluppo economico e sociale: l'informazione genetica, data dalla valorizzazione dei genomi d'animali, piante e microbi; l'informazione relazionale, che risulta dalle interazioni e scambi di ogni tipo fra popolazioni diverse,  residenti e visitatori, e di queste popolazioni con i paesaggi , come nel fiorente turismo internazionale;l'informazione economica, negli scambi di prodotti e di risorse naturali su una scala globale, come nel commercio internazionale. Questi tre tipi di informazione, tutti stimolati e mobilitati dall'informazione elettronica in tempo reale, si basano precisamente sulla scala gerarchica del vivente: geni e specie, paesaggi che danno vita ad un ambiente determinato, risorse prodotte dagli ecosistemi.

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   Sieste d'accordo con l'autore sulle dimensioni culturali e progettuali delle Scienze della Natura?. Il testo ben si presta ad un dibattito

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