HomeIndice

Il concetto di uso e disuso degli organi 

Dalla Prolusione pronunciata da Lamarck al Museo di storia naturale l’anno X (gli anni sono computati a partire dal 22 settembre 1792, giorno della proclamazione della Repubblica Francese) Lamarck a cura di Pietro Omodeo, UTET,  1969

Sino alle soglie del Novecento i meccanismi attraverso i quali vengono trasmessi i caratteri ereditari alla prole restano un mistero e l'ipotesi più accreditata è quella dell'eredità dei caratteri modificati dall'ambiente, tesi del resto abbracciata dallo stesso Darwin, anche se lo scienziato inglese pone particolarmente l'accento sulla selezione naturale

 

"... Presso i Mammiferi sono parte integrante, essenziale, del piano organizzativo, due occhi posti sul capo. La talpa, tuttavia, poiché per le sue abitudini fa pochissimo uso della vista, ha solo due occhi molto piccini, a mala pena visibili, che essa impiega molto poco.

Lo Spalace di Oliver che vive sotto terra come la talpa e che probabilmente si espone ancor meno di lei alla luce diurna ha perso completamente l’uso della vista: presenta solo alcuni rudimenti degli occhi, completamente nascosti sotto la pelle e sotto altre parti che li ricoprono e che non consentono affatto il passaggio della luce. In compenso, poiché il bisogno di udire ha costretto questi animaletti ad aguzzare continuamente l’udito, la parte interna dell’orecchio si è molto ingrandita. Fa parte del piano organizzativo dei Mammiferi l’avere le mascelle armate di denti per effettuare la masticazione. Tuttavia, allorché un animale di questa classe prende l’abitudine, per circostanze determinanti, di inghiottire il cibo senza masticarlo, il perseverare di tale abitudine in tutta la razza farà perdere i denti a tutti gli individui che la compongono, e l’animale risulterà, come nel caso del formichiere (Myrmecophaga), del tutto sdentato È perché gli uccelli non masticano, gli uni inghiottendo il cibo così come lo afferrano col becco e gli altri lacerandolo d’un sol colpo senza sminuzzarlo, che gli animali di questa classe hanno tutti mandibole prive di denti inseriti in alveoli. Si vede così che il disuso modifica, riduce e provoca la scomparsa di un organo che in base al piano organizzativo dovrebbe esistere. Dimostrerò adesso che l’uso continuo di un organo, insieme agli sforzi compiuti per trarne il massimo vantaggio nelle occasioni che lo esigono, fortifica, distende e ingrandisce tale organo o ne crea di nuovi che possono svolgere le funzioni divenute necessarie.

Oca che si prepara al volo, correndo sull'acqua L’uccello attirato dal bisogno sull’acqua, ove trova la preda che lo fa vivere, allarga le dita dei piedi allorché vuole battere l’acqua e muoversi su di essa: la pelle che unisce le dita alla loro radice, a seguito delle continue sollecitazioni, prende l’abitudine di distendersi. È così che si sono formate, con l’andar del tempo, le ampie membrane che uniscono le dita delle anatre, delle oche e di altri uccelli. Sforzi simili, compiuti per nuotare, cioè per spingere l’acqua al fine di spostarsi entro questo liquido, hanno disteso in modo analogo le membrane che uniscono le dita delle rane, delle tartarughe marine, ecc.

 Al contrario, l’uccello che per il suo modo di vivere si abitua a posarsi sugli alberi, e che discende da individui che avevano tutti contratto questa abitudine, ha necessariamente le dita dei piedi più allungate e conformate diversamente da quelle degli uccelli acquatici considerati prima. Col tempo le sue unghie si sono allungate, appuntite e incurvate a falce per meglio agguantare i rami sui quali l’uccello si riposa tanto spesso... "

 

 

Home Su