- NOME SCIENTIFICO:
- Rosmarinus officinalis
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- FAMIGLIA:
- Lamiacee/Labiate
- DESCRIZIONE:
- Arbusto legnoso, sempreverde, originario del bacino del
Mediterraneo.
FUSTO:Eretto o spesso sdraiato alla base e poi
ascendente; è molto ramificato; a partire dal secondo anno di vita la parte
inferiore del tronco presenta una corteccia che si sfoglia in strisce
longitudinali di colore marrone scuro.
FOGLIE:Piccole,resinose e
aghiformi; di colore verde scuro nella parte superiore che si presenta lucida
e con i bordi ripiegati verso il basso, e di colore biancastro sulla
superficie inferiore, leggermente vellutata. Sessili e riunite nei rametti più
giovani,sono inserite a due a due nei nodi.
FIORI: Piccoli e di
colore azzurro o violetto chiaro a seconda delle specie; sbocciano in vari
periodi dell’anno in relazione al clima.
FRUTTI:Composti da
quattro piccoli semi oleosi di colore bruno, racchiusi nel fondo del calice
persistente.
- HABITAT:
- Allo stato spontaneo cresce in tutte le regioni del bacino del
Mediterraneo; comunemente viene coltivato anche in vaso.
- COLTIVAZIONE:
- ESPOSIZIONE: Soleggiata: la pianta necessita calore e
luminosità per produrre in abbondanza l’olio essenziale che costituisce il
principio attivo medicinale. Proteggere dai venti freddi: nei luoghi freddi
coltivare in un grande vaso: collocare all’aperto in piena terra d’estate e
riportare in serra o in ambiente esposto al sole in
inverno.
RIPRODUZIONE: Seminare in primavera in serra e
d’estate all’aperto in terreno ben drenato: nei terreni calcarei e la pianta è
più piccola ma più odorosa. La germinazione è difficile: si propaga meglio per
talea o margotta.
RACCOLTA: Coltivato per poterne usufruire in
piccole quantità durante tutto l’anno, per l’essiccazione prelevare i rametti
freschi in periodo estivo o prima della fioritura.
CONSERVAZIONE:Lasciare essiccare i rametti freschi rapidamente in
ombra; togliere le foglie prima di riporle in recipienti di vetro o
porcellana; per restituire l’aroma alle foglie essiccate, sminuzzarle appena
prima dell’uso.
- PROPRIETA':
- Aromatizzanti, aperitive, digestive, antispasmodiche, diuretiche,
balsamiche, antisettiche, rubefacenti, stimolanti.
IN CUCINA:
Utilizzato il fiore per aromatizzare l’insalata, le foglie fresche o essiccate
in aggiunta a numerosi piatti, specie carni di maiale o vitello e verdure
miste al forno. I rametti, bruciati nel barbecue, ne tengono lontani gli
insetti. Utilizzato anche come dessert: candito, polverizzato di zucchero e
con crema, in aggiunta alla macedonia di frutta, o per la preparazione di
liquori.
BELLEZZA:Grazie alle sue proprietà toniche e di
stimolatore per la circolazione, vene utilizzato per la preparazione di
detergenti, creme, dentifrici, colluttori, per risciacqui del cuoio
capelluto.
SALUTE: Per uso interno il Rosmarino ha proprietà
digestive, antispasmodiche e carminative: stimola la diuresi e la sudorazione,
regola il ciclo mestruale, fluidifica la secrezione bronchiale, seda le tossi
convulse; per uso esterno è efficace contro dolori reumatici e artritici.
- CURIOSITA':
- Il nome latino è ROS MARINUS, che sembrerebbe significare “rosa o
rugiada del mare”; in realtà deriva dal greco, dai termini RHOPS, che
significa “arbusto” e MYRINOS, che significa “aromatico. Il Rosmarino è una
delle più note piante aromatiche, nota e largamente utilizzata in cucina e
come pianta medicinale sin dai tempi dei Greci e dei Romani. Si racconta
avesse fama di rinforzare la memoria e per questo fu considerata simbolo di
fedeltà per gli innamorati, e utilizzata come ornamento per le corone che
portavano le spose durante le cerimonie nunziali. Una leggenda narra che un
arbusto di Rosmarino offrì riparo alla Vergine Maria durante la fuga in
Egitto, e poiché Ella appese alla pianta il proprio manto, i fiorellini
bianchi divennero azzurri. Le aromatiche piante di Rosmarino non potevano
mancare nei ricchi orti medioevali, e sin dal Seicento veniva utilizzato anche
come pianta ornamentale, tosandola artisticamente a seconda dei
gusti.Riconosciute fin dai tempi più antichi anche le sue proprietà
terapeutiche: i rametti essiccati venivano bruciati nelle stanze degli
ammalati per purificare l’aria i rametti freschi venivano appesi nei tribunali
per proteggere dalle “febbri delle prigioni”; durante le epidemie di peste era
solito riporre qualche rametto nelle impugnature dei bastoni da passeggio e
nelle tasche per poterlo annusare attraversando le zone infette o sospette.
Ancora oggi in alcuni paesi del Mediterraneo è consuetudine lasciare asciugare
il bucato sul Rosmarino, affinché il sole ne estragga l’aroma che ha proprietà
antitarme.