IL CLIMA

Meteorologia: generalità

Il clima è la sintesi delle fondamentali caratteristiche meteorologiche  osservabili sul lungo periodo (molti decenni o centinaia di anni). Pertanto, il clima di una data area territoriale è la rappresentazione dell'insieme delle statistiche, riferite a un dato intervallo di tempo, di tutti quei fenomeni meteorologici, singolarmente presi o correlati fra loro, che nei loro andamenti tipici o caratteristici costituiscono la "norma". I fattori causali che sono alla base dello studio del clima vengono detti elementi del clima. Su di questi agiscono i fattori del clima, che determinano una variazione secondaria a livello locale.

 I principali elementi climatici sono:

l'insolazione

la temperatura

la pressione

l'umidità

le precipitazioni

la nuvolosità

 

IL CLIMA DELL'ELBA

   

Insolazione

L'insolazione è elemento di fondamentale importanza in quanto da esso dipendono direttamente o indirettamente tutti gli altri fenomeni atmosferici: dell'energia solare che arriva nell'atmosfera, una parte (radiazioni più corte) viene diffusa dalle nubi e dalle molecole dei gas costituenti l'aria, una parte è assorbita dal vapore acqueo e dall'anidride carbonica, una parte (radiazioni lunghe) arriva al suolo dove viene assorbita e nuovamente irradiata nell'atmosfera. L'entità dell'insolazione misurabile sulla superficie terrestre durante il giorno dipende dall'angolo di incidenza dei raggi solari e dalla durata del dì; notevole influenza è esercitata dalla nuvolosità: l'insolazione, che teoricamente diminuisce dall'equatore ai poli, non ha infatti il suo massimo all'equatore, ma in corrispondenza dei tropici dove la trasparenza dell'aria è maggiore.

Temperatura

La distribuzione della  temperatura sulla superficie terrestre viene rappresentata mediante le isoterme annue, linee che uniscono tutti i punti di eguale temperatura media annua, ridotta a livello del mare; esse indicano che la temperatura, seguendo l'andamento dell'insolazione, diminuisce dall'equatore ai poli: la zona più calda non è però quella equatoriale dove l'abbondante vegetazione e la forte umidità provocano l'abbassamento dei valori medi, ma una zona continentale (equatore termico) spostata verso il Tropico del Cancro; così i poli del freddo non coincidono con i poli geografici, ma sono spostati nelle regioni circumpolari continentali. Per gli studi climatici hanno anche grande interesse le escursioni termiche tra le medie dei massimi e dei minimi diurni, mensili e annui.

Pressione

La pressione è importante soprattutto per l'influenza che esercita su molti fenomeni atmosferici quali i venti, le precipitazioni, i moti convettivi dell'aria; notevole importanza ha anche per i cosiddetti clima di altitudine, poiché la diminuzione di pressione con l'altezza influisce non solo su alcuni parametri fisici (temperatura, umidità, ecc.) ma ha anche notevoli effetti fisiologici sugli organismi viventi.

Umidità

Quanto all'umidità, si possono considerare sia l'umidità assoluta sia quella relativa; agli effetti di uno studio climatico si preferisce considerare l'umidità relativa, la cui variazione provoca effetti sensibili anche sugli organismi. L'umidità varia in continuazione con l'evaporazione e con le precipitazioni atmosferiche; le regioni meno umide sono quelle lontane dai mari e prive di vegetazione. L'umidità diminuisce anche con l'altezza, quella assoluta molto rapidamente, mentre l'umidità relativa decresce lentamente poiché diminuisce contemporaneamente la temperatura.

Precipitazioni

Le  precipitazioni sono un elemento climatico, dipendente soprattutto dalla temperatura e dall'umidità dell'aria, molto usato nelle classificazioni climatiche. Vengono usati i totali mensile e annuo di tutte le precipitazioni, la frequenza e l'intensità delle piogge, i valori medi mensili e, in particolare, il regime delle precipitazioni, cioè la loro ripartizione mensile e stagionale.

Nuvolosità

La  nuvolosità influisce sulla temperatura in quanto impedisce a gran parte della radiazione solare di giungere al suolo; d'altra parte trattiene le radiazioni caloriche emesse dal suolo impedendo un forte raffreddamento notturno e riducendo quindi l'escursione termica diurna.

 

Fattori climatici

Si chiamano  fattori climatici le condizioni che producono variazioni sugli elementi del clima; si distinguono fattori zonali che agiscono con regolarità dall'equatore ai poli e fattori geografici che agiscono in modo diverso per ogni località. Sono fattori zonali: la latitudine, per cui dall'equatore ai poli diminuisce la temperatura poiché l'energia solare che la superficie terrestre riceve decresce; la circolazione generale atmosferica, che influisce attraverso gli scambi di calore tra le regioni calde intertropicali e le regioni più fredde delle medie e alte latitudini. Sono  fattori geografici l'altitudine, la distribuzione delle terre e dei mari, le correnti marine, la vegetazione e l'attività umana. L'altitudine ha grande influenza sul c. poiché con l'altezza diminuiscono la temperatura, la pressione e l'umidità, mentre aumentano l'irraggiamento solare e, fino a una certa quota, la piovosità. Molto importante è anche la disposizione dei rilievi: una catena montuosa trasversale alla direzione prevalente dei venti può provocare forte piovosità nel versante sopravvento e siccità nel versante opposto. Per questi motivi è stato definito un particolare clima, detto clima montano, caratterizzato da forti escursioni termiche, diurne e stagionali, da notevoli variazioni locali e da instabilità atmosferica. La  distribuzione delle terre e dei mari provoca notevoli modificazioni dei valori della temperatura alle diverse latitudini. Il suolo ha scarsa capacità termica e si riscalda velocemente, ma altrettanto rapidamente cede il calore agli strati atmosferici; i continenti sono quindi soggetti a sbalzi termici notevoli sia giornalmente sia durante l'anno; al contrario il mare, potendo trasmettere il calore attraverso moti convettivi, ha una notevole capacità termica e può quindi cedere lentamente il calore ricevuto attenuando le oscillazioni di temperatura. Si possono perciò distinguere due tipi climatici: il continentale e il marittimo; il primo è caratterizzato da forti escursioni termiche, da scarsa umidità e da limitate precipitazioni, mentre il secondo è caratterizzato da una certa uniformità tra estate e inverno, da deboli escursioni e da maggiore umidità e piovosità. Le  correnti marine agiscono sul clima delle regioni costiere interessate: le correnti calde lo rendono costantemente caldo-umido, mentre quelle fredde lo rendono freddo-umido. La vegetazione, quando è molto abbondante, provoca una diminuzione di temperatura e un aumento di umidità soprattutto in corrispondenza dei mesi più caldi. L'attività umana agisce sul clima in quanto capace di modificare l'ambiente naturale e gli equilibri degli ecosistemi. In particolare, l'inquinamento atmosferico, l'urbanizzazione, la modifica dell'uso del suolo, l'agricoltura intensiva, l'industrializzazione spinta di certe zone, ecc., sono tutti fattori in grado di modificare le caratteristiche climatiche di aree territoriali più o meno estese e a scala regionale. L'emissione e l'accumulo in atmosfera di certi composti chimici capaci di assorbire la radiazione infrarossa terrestre (effetto serra), come l'anidride carbonica, il metano, il protossido di azoto, gli idrocarburi clorurati e fluorurati (come il freon), ecc., sono invece fattori capaci di modificare il clima a livello globale perché agiscono sugli equilibri energetici complessivi dell'atmosfera o modificano le caratteristiche della stratosfera e in particolare modo dell'ozonosfera. Fattori non meno importanti sul clima a media e grande scala sono anche alcuni composti dello zolfo e dell'azoto che trasformandosi chimicamente in atmosfera danno luogo al fenomeno noto come "precipitazioni acide" o alla acidificazione delle idrometeore.

 

 

VENTI E CLIMA DELL’ISOLA D’ELBA

 

Il clima dell’Elba è quello classico marittimo con temperature assai mitigate anche nel periodo invernale. Le giornate con pioggia sono in media abbastanza scarse, particolarmente nei mesi estivi.

Il vento prevalente è lo scirocco (sud-est) che difficilmente spira con forza, durante il periodo estivo si alterna nelle ore pomeridiane con il più fresco maestrale (nord-ovest), che contribuisce a rendere meno afose e più piacevoli le giornate trascorse al mare. Al contrario il libeccio (sud-ovest) e il ponente (ovest), pur essendo venti meno frequenti, quando soffiano si fanno sentire agitando in modo considerevole il mare.

Particolarmente inesistenti, se non in alcune sporadiche giornate invernali, i gelidi venti di tramontana (nord) e grecale (nord-est), in ogni caso, grazie alla particolare conformazione delle coste, l’isola offre sempre un punto a ridosso qualsiasi vento possa imperversare.

 

 

Gen.

Feb.

Mar.

Apr.

Mag.

Giu.

Lug.

Ago.

Set.

Ott.

Nov.

Dic.

Temp. massima

17

18

19

20

22

24

27

28

25

22

19

18

Temp. minima

8

10

12

15

18

19

22

21

20

17

15

10

Giorni di pioggia

7

7

6

5

5

3

1

3

5

7

7

8

Temp. mare

15

14

14

16

18

21

23

25

24

21

18

16