Il caso del Dodo e della Calvaria mayor

La Calvaria mayor è una pianta monoica, quindi a sessi separati, un tempo comune sull’isola Maurizius; nel 1973 era ridotta a una decina di vecchi alberi, con un’età stimata di oltre 300 anni. Non vi erano esemplari giovani, nonostante le piante producessero semi ben formati e apparentemente fertili, che però non germinavano. I frutti sono costituiti da un esocarpo sottile, un mesocarpo polposo e un endocarpo legnoso estremamente spesso (15 mm), che sembra la causa di non germinazioni dei semi. La fine della riproduzione di C. major ha conciso con l’estinzione, nel secolo XVIII,  di un uccello endemico  dell’isola, il dodo (Raphus cucullatus), grosso frugivoro attero del peso di 12 Kg. Si ritiene che C. mayor abbia sviluppato un endocarpo così spesso per evitare che i suoi semi venissero distrutti dai dodo. D’altra parte i semi non sarebbero stati in grado di germinare senza l’abrasione meccanica subita dall’endocarpo durante il passaggio attraverso il ventriglio di questo uccello. E’ tale processo che avrebbe permesso la germinazione dei semi una volta rigurgitati o emessi con le feci. Questa ipotesi sembra confermata dalla germinazione di alcuni semi di C .major dopo ingestione forzata da parte di tacchini.

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