Contrattempi

Lo sviluppo della popolazione non è stato sempre lineare. Carestie, guerre e malattie hanno decimato spesso le colture locali o regionali. Infatti, mentre la popolazione cresceva, disastri naturali ed umano-indotti hanno ucciso molti individui.

La crescita umana è stata limitata, nel periodo in cui l'uomo era raccoglitore-cacciatore, dalle risorse disponibili che erano limitate, successivamente con la nascita dell'agricoltura, la diffusione dell'uomo subì un'impennata. La crescita venne comunque limitata dalle malattie di origine batterica; gli agenti patogeni trovarono infatti negli animali di allevamento una nicchia ideale in cui prosperare e da qui diffondersi agli uomini. Il formarsi delle città fece il resto, favorendo condizioni igieniche "problematiche". La peste devastò Atene nel 429 A.C. ed una grossa parte della Cina 200 anni più tardi. Devastò l'impero romano dal 160 al 184 A.C., uccise una larga percentuale della popolazione di Costantinopoli nel 542 A.C. e raggiunse la Gran Bretagna nel 547. Dopo questi episodi, nel 594, la popolazione europea era dimezzata. La peste  è ritornata periodicamente, raggiungendo il culmine nel XIV secolo, quando uccise circa un terzo della popolazione europea.

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Altre malattie erano ugualmente devastanti, anche se più localizzate. Quando i conquistadores spagnoli invasero il Messico in 1517, la popolazione autoctona era probabilmente intorno ai 25 milioni. In meno di un secolo, era ridotta ad appena un milione a causa delle malattie introdotte dagli europei (per esempio il morbillo). Nel Sud America, l'introduzione del vaiolo da parte degli europei danneggiò l'impero Incas tanto che Pizarro con pochi soldati, cavalli e pistole lo conquistò con facilità.

Anche le carestie sono sempre state sin dai primordi della storia una minaccia, come si può capire leggendo la Bibbia.

La carestia era una parte integrante della storia romana e strettamente collegata al declino finale dell'impero. Mentre popolazione cresceva, l'impero diventava sempre più dipendente dagli approvvigionamenti di grano provenienti dall’esterno. Quando l'impero si è ridotto e le terre dove si produceva grano (Germania, Egitto e Gran Bretagna) sono andate perdute, il governo di Roma non ha potuto fornire l’alimento che per lungo tempo aveva mantenuto la stabilità sociale. Fra 400 e 800 A.C., la popolazione della città di Roma era scesa del 90 per cento, in gran parte a causa di grosse carestie.

Carestie su larga scala egualmente si ebbero nell’impero bizantino nel 927, in Giappone nel 1232, in Germania ed in Italia nel 1258, in Inghilterra nel 1294 e nel 1555, in tutto l’Europa occidentale nel 1315, in Russia nel 1603, in Bengala nel 1669 e nel 1769, in Irlanda nel 1845-49, e in Cina ed in India nel 1876 e nel 1879. Dieci milioni di persone sono morti durante questi episodi, a volte riducendo le popolazioni locali di due terzi.

Malgrado queste battute d'arresto, la popolazione mondiale ha continuato ad ampliarsi. Alle soglie del 1500, la popolazione del mondo aveva raggiunto i 500 milioni. 

 

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