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29 dicembre 2000: il programma del convegno aggiornato e le schede di partecipazione disponibili qui!


Milano 2001 – Convegno nazionale

Come nasce l’idea del Convegno

Quando ci si accinge a preparare un Convegno nazionale, rivolto ad un pubblico colto ed esigente, ma anche in parte demotivato per la scarsa considerazione sociale di cui gode, le idee che si affacciano alla mente sono tante e non  facili da concretizzare.

 

Al fine di individuare con chiarezza e da diverse prospettive gli argomenti da proporre, la Sezione regionale ha pensato di invitare a Milano per una giornata di studio amici ed esperti con i quali condivide da tempo esperienze di lavoro.

La pluralità disciplinare dell'insegnamento delle Scienze Naturali implica necessariamente  la collaborazione con docenti di fisica, chimica, geologia, ed è con loro, oltre che con i docenti di biologia, che si è pensato di condividere questa esperienza.     

 

Il dibattito è stato sollecitato all'inizio da un paio di domande:

  1. Come è possibile ripensare l'insegnamento delle Scienze Naturali nella prospettiva del nuovo esame di stato, del riordino dei cicli scolastici e dell' autonomia?
  2. Quali tipi di modelli cognitivi si prestano all'insegnamento delle Scienze?

Ognuno ha avuto l'opportunità di intervenire e di ampliare l'ambito dei temi in discussione esprimendo dubbi ed opinioni.

 

Elenco di seguito alcuni interrogativi emersi in seguito al confronto, che hanno implicitamente  contribuito alla formulazione delle linee del Convegno:

  quale influenza hanno gli autori dei libri di testo nella formulazione dei programmi?

  riguardo ai processi di apprendimento non è forse necessario metterli in discussione oltre che da un punto di vista epistemologico anche da un punto di vista psicologico?

  che importanza possono avere delle valide strategie didattiche se non c'è condivisione dei valori?

  quali sono i meccanismi attraverso i quali si forma un modello ingenuo della realtà? In che modo è possibile condurre i ragazzi a costruire un concetto, un modello?

  se la scienza è la rappresentazione della realtà e non un riflesso della realtà, come arrivare a rappresentarsi la realtà?

  gli studenti mutuano le immagini della scienza non dall'insegnamento delle conoscenze scientifiche, ma soprattutto dalle rappresentazioni prevalenti nello ambiente sociale. Come, almeno in parte, modificare questo dato di fatto?

Come si vede le domande individuano altrettanti problemi aperti, in parte già affrontati in sedi disparate (tra le quali i nostri precedenti Convegni) che non è possibile sviluppare nell'ambito breve di un incontro come quello offerto da un Convegno.

La conclusione alla quale si è giunti ha portato ad individuare in un Convegno Nazionale un momento di rilevanza politica durante il quale è opportuno fare il punto dello "stato dell'arte".

L'osservatore privilegiato diviene il docente di Scienze Naturali ed  a lui vengono riferite le complesse tematiche che emergono dall'insegnamento della disciplina.

Scomponendo il problema, si sono individuati i diversi punti da trattare:

  le risorse materiali dei docenti,

  gli strumenti didattici da loro usati,

  i saperi disciplinari,

  il ruolo delle istituzioni come snodo delle trasformazioni in corso. 

Il docente di Scienze Naturali nella scuola attuale

Fin dalla sua nascita l’ANISN si è operata per favorire una maggiore qualificazione dei docenti di Scienze, attraverso il costante stimolo alla riflessione sul senso di insegnare questa disciplina nella scuola attuale, sulla natura costitutiva di questa composita disciplina, sul suo particolare statuto epistemologico e sui metodi didattici che le si confanno maggiormente.

Non a caso a questi temi fu dedicato il Convegno di Roma del 1987.

La Sezione Lombardia dell’ANISN, nell’affrontare l’organizzazione del Convegno del 2001 ha ritenuto che fosse tempo di riprendere questi temi, anche per fare fronte ai sostanziali cambiamenti che il nuovo Esame i Stato, la riforma dei cicli scolastici e l’Autonomia hanno comportato nel modo di fare scuola.

 

I docenti di Scienze sono da sempre alle prese con la loro cattedra che, di fatto, li pone nella possibilità di insegnare non meno di cinque o sei materie sostanzialmente differenti.

Meno formalizzate della Matematica, della Fisica e della stessa Chimica (che pure fa parte del nostro bagaglio) le nostre discipline più caratteristiche sono non di rado sottostimate per l’importanza culturale e formativa che possono rivestire.

 

In questi tempi di cambiamento, è auspicabile che i docenti di Scienze Naturali colgano l’occasione per puntare ad acquisire presso l’opinione pubblica e presso gli stessi colleghi un maggiore credito. Questo obiettivo richiede un grande sforzo di progettualità e la Sezione Lombardia dell’ANISN, con questo Convegno, cerca di fornire un contributo a questo lavoro.

 

La speranza è, tra l’altro, quella di evitare a qualsiasi Ministro della Pubblica Istruzione di chiedersi a cosa serva studiare i Celenterati.

 

Le linee culturali del Convegno

Il Convengo si propone quindi di sottolineare il ruolo del docente di Scienze Naturali come mediatore di una cultura scientifica completa e composita.

Da un canto è indispensabile vedere pienamente riconosciuto per le Scienze Naturali lo statuto di disciplina scientifica autonoma nei metodi, nelle finalità e nei fondamenti culturali; dall’altro canto è fondamentale che si chiarisca come questa cultura scientifica possa risultare una preziosa guida anche in ambiti pratici che producono nuove forme di civilizzazione.

 

La cultura offerta dagli insegnanti di Scienze Naturali contiene infatti in sé non soltanto fondamentali saperi teorici (si pensi all’ecologia, alla genetica o alla biologia evoluzionista), ma anche indicazioni di comportamenti etici, che dovrebbero condurre a un savio equilibrio tra utilizzo e conservazione della biosfera e dell’intero pianeta.

 

I docenti di Scienze Naturali potranno tanto meglio fronteggiare un compito tanto complesso e significativo quanto più sapranno migliorare la pratica del loro insegnamento, utilizzando tutte le opportunità che consentano di affinare i loro interventi nel processi di insegnamento/apprendimento.

 

È per questa ragione che il Convegno, offrendo una possibilità di incontro dei docenti tra loro e con alcuni rappresentanti delle Istituzioni, vuole costituire un’occasione per riflettere su tematiche quali:

 

  le dinamiche del processo didattico;

 

  le modalità di formazione dei docenti come esperti della loro disciplina;

 

  l’accesso e l’utilizzo delle risorse del territorio;

 

  i rapporti con le Istituzioni intese come risorsa.