Quando ci si accinge a preparare un Convegno nazionale, rivolto ad un pubblico colto ed esigente, ma anche in parte demotivato per la scarsa considerazione sociale di cui gode, le idee che si affacciano alla mente sono tante e non facili da concretizzare.
Al fine di individuare con chiarezza e da diverse prospettive gli argomenti da proporre, la Sezione regionale ha pensato di invitare a Milano per una giornata di studio amici ed esperti con i quali condivide da tempo esperienze di lavoro.
La pluralità disciplinare dell'insegnamento delle Scienze Naturali implica necessariamente la collaborazione con docenti di fisica, chimica, geologia, ed è con loro, oltre che con i docenti di biologia, che si è pensato di condividere questa esperienza.
Il dibattito è stato sollecitato all'inizio da un paio di domande:
Ognuno ha avuto l'opportunità di intervenire e di ampliare l'ambito dei temi in discussione esprimendo dubbi ed opinioni.
Elenco di seguito alcuni interrogativi emersi in seguito al confronto, che hanno implicitamente contribuito alla formulazione delle linee del Convegno:
Come si vede le domande individuano altrettanti problemi aperti, in parte già affrontati in sedi disparate (tra le quali i nostri precedenti Convegni) che non è possibile sviluppare nell'ambito breve di un incontro come quello offerto da un Convegno.
La conclusione alla quale si è giunti ha portato ad individuare in un Convegno Nazionale un momento di rilevanza politica durante il quale è opportuno fare il punto dello "stato dell'arte".
L'osservatore privilegiato diviene il docente di Scienze Naturali ed a lui vengono riferite le complesse tematiche che emergono dall'insegnamento della disciplina.
Scomponendo il problema, si sono individuati i diversi punti da trattare:
Fin dalla sua nascita l’ANISN si è operata per favorire una maggiore qualificazione dei docenti di Scienze, attraverso il costante stimolo alla riflessione sul senso di insegnare questa disciplina nella scuola attuale, sulla natura costitutiva di questa composita disciplina, sul suo particolare statuto epistemologico e sui metodi didattici che le si confanno maggiormente.
Non a caso a questi temi fu dedicato il Convegno di Roma del 1987.
La Sezione Lombardia dell’ANISN, nell’affrontare l’organizzazione del Convegno del 2001 ha ritenuto che fosse tempo di riprendere questi temi, anche per fare fronte ai sostanziali cambiamenti che il nuovo Esame i Stato, la riforma dei cicli scolastici e l’Autonomia hanno comportato nel modo di fare scuola.
I docenti di Scienze sono da sempre alle prese con la loro cattedra che, di fatto, li pone nella possibilità di insegnare non meno di cinque o sei materie sostanzialmente differenti.
Meno formalizzate della Matematica, della Fisica e della stessa Chimica (che pure fa parte del nostro bagaglio) le nostre discipline più caratteristiche sono non di rado sottostimate per l’importanza culturale e formativa che possono rivestire.
In questi tempi di cambiamento, è auspicabile che i docenti di Scienze Naturali colgano l’occasione per puntare ad acquisire presso l’opinione pubblica e presso gli stessi colleghi un maggiore credito. Questo obiettivo richiede un grande sforzo di progettualità e la Sezione Lombardia dell’ANISN, con questo Convegno, cerca di fornire un contributo a questo lavoro.
La speranza è, tra l’altro, quella di evitare a qualsiasi Ministro della Pubblica Istruzione di chiedersi a cosa serva studiare i Celenterati.
Il Convengo si propone quindi di sottolineare il ruolo del docente di Scienze Naturali come mediatore di una cultura scientifica completa e composita.
Da un canto è indispensabile vedere pienamente riconosciuto per le Scienze Naturali lo statuto di disciplina scientifica autonoma nei metodi, nelle finalità e nei fondamenti culturali; dall’altro canto è fondamentale che si chiarisca come questa cultura scientifica possa risultare una preziosa guida anche in ambiti pratici che producono nuove forme di civilizzazione.
La cultura offerta dagli insegnanti di Scienze Naturali contiene infatti in sé non soltanto fondamentali saperi teorici (si pensi all’ecologia, alla genetica o alla biologia evoluzionista), ma anche indicazioni di comportamenti etici, che dovrebbero condurre a un savio equilibrio tra utilizzo e conservazione della biosfera e dell’intero pianeta.
I docenti di Scienze Naturali potranno tanto meglio fronteggiare un compito tanto complesso e significativo quanto più sapranno migliorare la pratica del loro insegnamento, utilizzando tutte le opportunità che consentano di affinare i loro interventi nel processi di insegnamento/apprendimento.
È per questa ragione che il Convegno, offrendo una possibilità di incontro dei docenti tra loro e con alcuni rappresentanti delle Istituzioni, vuole costituire un’occasione per riflettere su tematiche quali: